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18 maggio 2016 Barumini
Giornata culturale, si va a Barumini. Il Nozz, furbo, imposta il cell sulla via più veloce, che sarebbe per monti, salvo non dar retta alcuna ai suggerimenti sempre più pressanti e farsi la CarloInfelice. Non saprò mai se abbiamo fatto prima o no, però abbiamo evitato un mare di curve e altrettanti fiori endemici del Gennargentu “fermati!!! c'è la cicoria gennargentea!!!”.
La Marmilla ci accoglie ridente, con un bel cono collinoso e sopra un rudere di Castello “La Plassas”.
Non ci resta che visitare il nuraghe-villaggio di Barumini, di corsa che c'è la visita guidata alla quale dobbiamo accodarci, così è previsto. Siamo gli unici italiani, per cui chiediamo alla guida di parlare pure in inglese che noi capiamo benissimo. Anche perchè abbiamo appena letto tutta la storia di sto nuraghe, preparatissimi siamo. In effetti il sardo-inglese si capisce benone e tutto l'ambaradan nuragico è davvero interessante, pozzo, torri, corridoi, capocciate nell'architrave.
Ci accorgiamo che la guida ha omesso la visita della capanna delle riunioni e chiediamo lumi.
Lui ci accompagna spiegando che quando c'è troppa folla si sbriga. Come dire, siamo troppa folla, manco il cimitero abbiamo visto! Secondo me aveva solo fame e lo spuntino in attesa.
Bon, mangiamo anche noi e poi, compresa nel biglietto, c'è la visita al centro culturale e al Museo Zapata. Prima andiamo al centro culturale, spazi immensi per una specie di mostra di souvenir. Poi al Museo Zapata. Questo si. Il museo sta all'interno del palazzo dei baroni Zapata, costruito sopra un nuraghe di marna calcarea, in bella vista sotto i nostri piedi.
Con sommo interesse leggiamo le ottime spiegazioni sotto ogni pezzo nuragico, loro non hanno lasciato una riga che sia una riga scritta, ma sti qua c'hanno tirato fuori una divinacommedia di informazioni. Satolli di cultura torniamo a S'Eranu laddove a satollarci meglio c'aspettano culungiuones, salsa e insalata di Maria. Boni ciò.

19.5.2016 Pischina Urtaddala Giammichele ci offre due possibilità: la ricerca di villaggi nuragici a Baunei, la ricerca di Aquilegia nugorensis a Pischina Urtaddala.
La seconda!! strilliamo in coro io e il Nozz , non solo per l'Aquilegia, ma perchè Pischina è un posto bello da togliere il fiato, anche a risalirlo....Così eccoci alla fine della lastricata, lasciamo la macchina e in due e due quattro siamo a Pischina. Ohhhh!!! l'Aquilegia è in piena fioritura, cespi enormi che uno non sa se fotografare i fiori o il grottone. E poi questo posto pullula di endemiche sarde, Euphorbia, Bellis, Silene, Digitalis, Centaurea... io e Giammichele procediamo ginocchioni a fotografarle tutte. Il Nozz se ne va a scendere Orbisi “pure iooooooooooooo” ecchè, posti da cardiopalma, non li vuoi calpestare tutti? Giammichele inizia l'erta salita e incontriamo Corrado che accompagna un gruppo di escursionisti stile QuellidelCAI.
“State più in Sardegna che a casa!” ci saluta “eia! È il posto più bello del mondo!”.
Noi torniamo a Dorgali che Giammichele ha male il piede e il Nozz la gamba. E io? che non ho alcun male, mi faccio tutto il giro S'Eranu- Dorgali- Cimitero- S'Eranu, di gran carriera e guardando la corona di montagne che mi circonda. A pochi metri da casa incontro Maddalena “un passaggio lo vuoi?” “eia!” più che altro per chiacchierare con lei “la prossima volta chiamami che andiamo assieme!”.
Qua mi sento a casa è il mio posto del cuore e il tramonto che si vede dalla finestra è talmente spettacolare che lo fotografo ogni sera. La solita esagerata....

20.5.2016 Todeitto - Cucurru Su Corvu La prima cosa della giornata è andare dal dentista sardo, bravo, onesto e giovane pure, il che non guasta.
Assodato che non ho niente di che se non l'età che avanza, rassegnati, andiamo in giro per calcare. Dove? Todeitto o Cucurru Su Corvu? Optiamo per Todeitto, è più vicino. Il panorama verso il mare ci colpisce ogni volta con una violenta bellezza. E che non fotografi? Sempre negli stessi posti.
Mangiamo al grottone Todeitto, da prassi. Ora il Nozz si fa prendere dallo spirito d'avventura “andiamo per quel vallone e risaliamo verso Cuccurru Su Corvu, un girone, ti va?” come non mi va? Andiamo! Bon. Scendiamo percorrendo una mulattiera ben tracciata che porta alla grotta nuova di Todeitto, ma al bivio risaliamo una valle senza nome per sassi sassi. Belli i sassi! Un calcare da sogno.
Ci dirigiamo per Puntale Mannu, laddove trovo l'endemico prezzemolo sardo. C'inerpichiamo in cima per ammirare il panorama di tutto il golfo di Orosei, nitidissimo visto il vento di tramontana, restasse per sempre. Il vento non butta di sotto né noi né la digitale, per cui possiamo, senza meno, raggiungere Cuccuru su Corvu, aggirarlo sulla sinistra fino ad arrivare alla strada per Buchi Arta. Fatto il girone e mò? Biblioteca! Devo prendermi un libro sardo per restare in tema “Terra mala”. Come dicono i romani “chi te fa ridere te fa piangere e viceversa”. Sta terra è talmente mala che ci fa proprio bene, invidia degli dei permettendo.

21.5.2016 Corrasi E' la giornata ideale per andare al Corrasi, calduccio e non troppo ventoso.
Appena scesi dalla macchina, a Tuones, ecco il Nozz lagnarsi “c'è il sole!” lo incremo come un lattante e via, verso Pradu.
Percorro tutta la strada fotografando i fiori sulla parete approfittando del fatto che il Nozz col sole e la fiacca ha messo la ridotta. A Pradu possiamo andare: 1) a destra, calcari da grotta, 2) a sinistra, calcari da endemismi botanici, 3) al centro,vallone verso Sovana.
Optiamo per la destra, tra le guglie di Giulias laddove ci sono cavità umide ed ombrose, tassi , biancospini, aceri, sambuchi e lecci. E il ribes sardoum? Ehh, quello voglio fotografare! Giriamo per la cresta panoramica e trovo la Nepeta foliosa fiorita e la rarissima Arenaria bertolonii. Mihh emozione pura! Scendiamo verso sos Thuthurreris (pipistrelli, si capisce no?) e qua il Nozz, vinto dal sole, si siede sotto un maestoso albero e si mette a mangiare. Mangio tutta di corsa che voglio cercare il ribes. Che posti, me vado girando tra guglie e anfratti quasi grotte, spaccature e fiori, fiori, fiori a non finire.
Qua c'è da perdersi, il cell non prende ma il Nozz ogni tanto si fa sentire, va beh. Amen per il ribes, sono molto soddisfatta dei fiori che ho trovato e poi, COL SOLE!! vuoi forse salire in cima al Corrasi come QuellidelCAI? Eh no! Siamo pippe spelee in disarmo pure, tornamocene a Eranu che ci sono Pietro e Maria che ci aspettano. E devo catalogare fiori fiori fiori...

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