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Sega Su Stampu (Esplorazioni Su Stampu di Katiuscia)

Antefatto: Finita la storia infinita della congiunzione, ed intascate le relative seghe, possiamo finalmente riprendere lo scavo a Monte Lupone.

L’epica impresa: Ci troviamo al solito bar di Segni, i tre Sabaudi, Mg ed il Nozzolone e, come in tutti i bar frequentati da speleo, ci vengono chieste disparate informazioni sull’attività, stavolta la domanda di rito è “siete laureati speleologi o no?” al che chi dice sì, chi dice no, chi tenta una disquisizione sul valore della laurea sul Campo…di Segni naturalmente.
Caricaticisi come muli, vista l’assenza del valido aiuto di Chak, iniziamo l’erta salita. Stavolta l’argomento principe sono le seghe, perché, com’è è noto solo nel nostro gruppo, ma non nella totalità dell’universo maschio, è bello darle ma non riceverle (…)
Chi mugugna sono i Sabaudi, ingiustissimamente investiti, per la verità, di seghe a iosa. Mg, ormai abituata a prenderne e a darne, tenta di fare un’analisi dei fatti, ma quando la verità abbaglia, c’è poco da dire, effettivamente se c’è qualcuno che deve prendere qualche sega, davvero non sono i Sabaudi, semmai, come da delazione, i lamentosi di zaini, gli abbandonatori di incapaci, la gente che si vanta di aver fatto ben 12 ore di grotta…sotto teli termici, e così discorrendo si arriva in loco.
Lo scavo comincia subito proficuo, tant’è che con il materiale di risulta è possibile costruire, oltre che i già eretti: nuraghe, postazione di controllo e barbecue, anche un palazzo di tre piani, Badino e Lorenzograssi permettendo.
Verso le 14,30 arrivano i rinforzi, ellilo Katiuscia e Michele; così, in men che non si dica, tra un Diobronk ed un cioccolato AMARROOOOOO, rinfocillatisi di caffè ma non di crostata (non avendo superato la prova-costume), riusciamo ad aprire un varco. Nella feritoia sottostante spariscono, come per incanto, Max, Michele e Kaituscia; il Nozzolone come al solito non ci passa, Sabrina cauta pensa alla prole ed Mg sta mangiando un’arancia, che per scendere il famoso pozzo da 50 ed il sottostante “su stancu” serve vitamina C. Visto che non giungono notizie da sottoterra, anche Mg scende il budello “non toccare niente che frana tutto”, e atterra, appunto, sul franatutto. Il famigerato incrocio di due faglie, che doveva portare i nostri dritti dritti a Ninfa, ha, invece, fatto franare sia il pozzo da 50 che “su stancu”, formando un caos di blocchi fagliosi, molto belli dal punto di vista geotettonico, altrettanto instabili dal punto di vista statico, e riempito il resto da milonite fangosa.
L’aria? Sparita. Per non cedere allo sconforto si sondano infimi vacuoli, tra l’ilarità delle dolicopode ed il mugugno di un ragnaccio definito schifoso, nonostante mamma ragna l’avesse assicurato della sua avvenenza.
Il Nozzolone provvede a consolare la truppa “che volete di più dai Lepini? Grasso che cola che siamo riusciti ad entrà”, ma a consolarci ci sono sempre i nostri gnocchi lunghi, che già l’assonanza con gnocca rende simpatici.
A chi la sega? A nessunissimissimo di noi, anzi dirò di più, un bonus sega a scalare va agli indefessi scavatori del monte Lupone nelle persone di: Max, Sabrina, Mg, Nozzolone, Michele e Katiuscia.
Alla prossima!!!mg 9.5.2004
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