sega successiva
torna all'indice
torna al menu
Scavi di seghe (Grava dei Serini - Ramo Yasemin)

Antefatto: Arieccoce, inutile tergiversare oltre, fingere di avere interessi nei Lepini, perdere tempo in matrimoni ed altre amenità, è Yasemin che preme ed il GSG risponde "PRESENTE".

L’epica impresa: Ci si divide, al solito, in due squadre, a seconda di età, ciccia, gusti personali, speleoperversioni: gli scavanti rappresentati dal Nozzolone, Angelo ed Mg; gli esploranti composti da: Paolo, Manuela, Enrico, Federica sempre più Terminator.
Appuntamento ipogeo alla galleria fangosa, fermata Yasemin.
Gli scavanti, senza l'ausilio e pungolo Sabaudi, stavolta se la prendono assai comoda, tant'è che arrivano in considerevole ritardo all'appuntamento e trovano Manuela intubata nel poncho mentre Paolo le zompetta addosso, di Enrico e Federica nessuna traccia. In men che non si dica il Nozzolone prepara il kit del perfetto scavatore e, con fare Nozzolescu, aggredisce il meandro il quale, intimorito, si sbraga senza intoppi. Angelo ed Mg, viste le premesse, gli s'infilano subito alle terga per fare passamano e contendergli il trapano. Intanto arrivano anche Enrico e Federica e si prepara la squadra esplorativa. La donna terminator vorrebbe restare allo scavo, laddove potrebbe al meglio esplicare la sua indole controcazzesca, ma né Angelo né Mg si fanno minimamente abbindolare dalle lusinghe Paolesche: "venite di là, c'è il pozzo da risalire, c'è tutto da esplorare, vedete cose nuove", macchè, sordi alle sirene decidono di impegnare le loro modeste forze nell'allargamento della strettoia.
Per la verità Mg sente aria di fregatura nelle proposte Paolesche, sa già che l'altra squadra è foriera di ore e ore in grotta, freddo ipergalattico, ipotermia al limite dell'inedia.
Come volevasi dimostrare, infatti, gli esploratori sono usciti dai Serini a mezzanotte.
Con varie scuse, di carattere spiritual-organico "non ho di questi attaccamenti", "preferisco lo scavo" , il duo Mg ed Angelo resta così fermamente arroccato nella posizione e ruolo di scavatori.
Gli esploratori, allora, entrano in Yasemin e di loro stiamo in attesa di notizie scritte, seghe comprese, a voce si sa che hanno risalito un pozzo da 30, percorso un nuovo meandro, trovato altre cose…….
Torniamo agli scavi: tutto procede a meraviglia, come d'incanto mano a mano che il ramo si allarga una frana consistente va ad occupare la galleria fangosa (frana che verrà peraltro artisticamente composta per la gioia di Badino ed il suo "minimo impatto ambientale") mentre i tre soggetti diventano sempre più idrofangosi finchè l'elemento plastico, entrato subdolamente nel derma e nelle sottostanti masserelle muscolari, non penetra negli osteofiti cartilaginei, provocando un escaletion di lamenti, sempre più alti, proporzionalmente comparati con una luce carburale sempre più bassa.
Quando anche il Nozzolescu s'accorge di avere freddo, terminano i lavori, un po' a malincuore, perché la roccia risponde più delle patologie degli arti superiori, volutamente ignorate.
Dopo una visita turistica alle vaschette del canyon, volta allo sfangamento di lampade e riattivazione dei sistemi luminescenti, si procede al duro rientro perché, com'è declama un noto proverbio di Angelo, "la parte più dura è la fine, come la coda del maiale".
Usciamo e c'è ancora il sole, provvidenziali tafani ci costringono a scendere da Costa Serini, altrimenti saremmo ancora là stravaccati a raccontarci dei malanni e loro impossibili cure.

A chi la sega d'oro? Anche stavolta al duo Angelo - Mg, che davanti ad un buon scavo non guardano in faccia nessuno, e non si fanno tentare da qualsivoglia velleità esplorative.
Alla prossima!!! Mg 3.7.2004

sega successiva
torna all'indice
torna al menu