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Sega della grotta "Sottosoglia" (Esplorazione)

Antefatto:Bella roba trovare grotte in cima ai monti, come minimo, bisogna farci i campi. Quando? Nel ponte del primo maggio,ossia quando tutta la speleologia sta gozzovigliando in Sardegna. Bel tempo? Sehhh stendiamo un velo pietoso e poi?gente? in pratica tutto il gruppo (Paolo, Federica, Luca, Roberta, Davide, Loretta, Andrea, Gabriele-Mastrolindo, Patrizia, Mg, Nozzolone, Angelo) e anche qualcuno in più nelle persone di: Dino, ossia la Federazione sotto forma umana (non sarà che ha letto la sega precedente?), Floriano speleo triestino ingaggiato da Loretta via internet (che starà mugugnando sulle fregature del web) e Federico, più nostro che del Circolo nonchè altro scopritore della MGFS (rinominata grotta sottosoglia) e naturalmente Antonella e Clino come supporto logistico-enologico.

L'epica impresa:Salgo con Angelo ed il Nozzolone per incontrare i campeggiatori in quel di Pietra di Monte con tutta la mia robina da grotta, la mia di meta è esplorare il buco che ho trovato a mezzi con Federico.
Arrivati alla cisterna ecco il gruppo ai lavaggi. Appena mi vede, Andrea si sbottona la patta, mihh che accoglienza insperata!! Macchè, è solo per mostrarmi che i pantaloni di pile del Nozzolone, sotto quelli normali, gli hanno salvato la vita da morte certa da freddo siberiano, idem per Mastrolindo che s’è messo i miei (manco li lavo più, “Eau de Homme palestrato” in loco....meglio di un afrodisiaco). Mentre osservo interessata il pacco di Andrea, ecco apparire all’orizzonte un uomo semi nudo, è Dino, ma non gli avete dato nulla da mangiare? A proposito di mangiare, ci spostiamo al campo e lì, invece di andare a lavorare, iniziamo a mangiare di tutto e di più, una massa di nullafacenti proprio, eh? triestino? quoque tu, nordico! si è subito adeguato al sud anche lui, i romani,è notorio….magnano! Mentre mangiamo i campeggiatori ci raccontano che: ha fatto freddissimo con brina sulle tende, hanno disarmato la diaspora ricordandosi di portare fuori lo “sgominator” piede di porco essenziale, nonchè lo strumento super scientifico “datalogger di temperatura” del Nozzolone; hanno continuato le esplorazioni alla Falange Armata, rilevando il tutto e ora verranno compatti alla grotta "sottosoglia". Bene.
Ci spostiamo quindi alla nuova grotta e lì Federico non ci pensa nemmeno a contendermi il privilegio dell’esplorazione, anzi, dà il suo casco al Nozzolone che entra prima di me. Ahi me lassa! Mi tocca lavare l’onta armando il pozzettino, con Luca che mi dà le dritte sul come mettere i fix. Mizzica che sega che sono! Beh, poco male, i fix reggono o meglio, come dice Paolo, “è assai difficile mettere male un fix” togliendomi anche la possibilità di vantare una bella figuretta. Intanto non so bene come ciò possa essere accaduto, mentre armo Paolo sta già stasando la prosecuzione e, visto il poco spazio, non mi resta che fare da appoggio parlante. Stufa o per meglio dire, intirizzita, riesco, ma fuori è grandinato, fa freddo pure fuori, tento di riprendere la pool-position quando scopro che anche Federica sta entrando, come, ma il buco non era il mio? Beh, poco male, rientro e quelli già sono scesi anche il pozzo successivo, compreso Andrea che non sa bene cosa deve fare. “Quelli stanno lì sotto” e m’indica una strettoia che mi pare, all’occhio, proprio stretta. Intanto faccio appoggio morale al Nozzolone per uscire dal pozzo e poi m’infilo nella strettoia previa assicurazione di Angelo che in caso d’incastro mi tira fuori.
Dopo il fondo del Corchia mi fido solo di Angelo e bon. Passo la strettoia e dico ad Andrea che è molto facile, vero, del resto. Il fondo è una sala stile “Creta Rossa” tutta bianco-grigia con concrezioni tondeggianti, latte di monte rappreso e gente che fa l’impossibile per sporcarla subito tutta.
“ALT, fermi tutti, prima i cerchi di grotta!” ed intimo ad Angelo di fotografare delle concrezioni tonde, tanto per far contento Francesco, ecco i cerchi. “Ma sono concrezioni tonde” sentenzia Dino “beh? tonde, cerchi, e che ne so che sono sti cerchi, ci deve pensare il fisico e ridimere sto mistero”. Dino filosofeggia sul fatto che dopo enne anni ci siamo ritrovati in grotta, con l’alzheimer che mi ritrovo, poteva anche essere ieri, “ma no, Francesco aveva 17 anni, ora ne ha 32” , “allora non era ieri, era l’altro giorno, beh, non sei cambiato, magari non mangi dall’epoca”. Intanto Paolo giura che la grotta continua in un infimo meandrino tra concrezione mammellonari che inizia subito a scavare. Va beh, m’infilo da un'altra parte ma nessuno sembra convinto, manco io, per cui esco prima che Loretta mi rallenti l’uscita, visto che devo comunque mantenere saldo il principio della prima ad uscire. Dopo un po’ esce anche Angelo annunciandomi che Paolo sta seguitando a scavare, ma noi dobbiamo tornare prima che i lupi ci sbranino le caviglie. Lupi? Ma qua c’è solo il cane di Patrizia che sta dormendo assieme a Federico, tutti abbracciati nel prato bagnato, sotto la pioggerellina, e poi dicono degli speleo…
La sega? la darei, così, en passant, a Federico che sul suo mezzo buco ci ha messo solo il casco, io almeno ci ho messo due fix che manco si sono stuccati col peso del Nozzolone.
Alla prossima!Mg
2.5.2009
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