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Murano federato

AntefattoEccerto, è notorio che i gruppi federati, arrivati a -250, si stoppano all’improvviso e chiedono aiuto esterno…sarà per questo che stiamo cercando l’ingresso super alto ai Serini???

L’epica impresa: Nonostante i 40° all’ombra ci carichiamo di tutto punto per salire a Campo di Venza. Chi siamo? Oltre alla sottoscritta: Nozzolone, Paolo, Federica, David, Lavinia, Andrea, Mario, Loredana e i cani. La salita per il sentiero nel bosco è ripida ma fattibile, anche perché ci fermiamo ogni pisciata di cane. Bon, alla fine eccoci a Sarà Serini, ingresso ormai intermedio, laddove Lavi e Paolo si ficcano per estrarre materiale scavante, teli per l’ombra, e ragni pelosi per la gioia di tutti. Inutile ripeterlo, fa caldissimo e solo l’ombra di uno spinosissimo biancospino
(http://www.mgalberi.altervista.org/alberi/c2alberi/crataegus.html)
ci salva dal repentino disseccamento. Il biancospino viene potato a dovere e servirà quale supporto alla tenda beduina, insieme ai bastoncini di Mario e Loredana, i cani invece non servono a niente, se non a bere come cammelli all’oasi. Senza porre indugio alcuno Andrea, Lavinia, Federica e io ci prepariamo per il primo turno scavante a Murano. Che bellezza, fuori il secco imperversa e dentro che c’è? Una bella pozza d’acqua e fango nella quale sguazzare mentre scavi il cunicolo. Poco male, entra Lavina a scavare, poi, dice, facciamo a turno. Spero che faccia da spugna, macchè, è troppo secca, la pozza resta e quando tocca a me mi accorgo di non riuscire a muovere le spalle e di stare bella ammollo tentando disperatamente di tenere il trapano all’asciutto. “C’è la 220, chissà se mi prendo una schicchera”. Certo che trapanare in sto modo è una vera impresa, e poi tra tutti non riusciamo che a togliere scagliette scagliette, non matrulli. Esco perché sento freddo alla pancia lasciando Lavinia e Andrea a discutere animatamente sul da farsi. Qua serve Paolo. The President ha sempre la soluzione pronta. Infatti, quando arriva il suo turno, con David e Andrea, riesce a trovare il bandolo della matassa. Infila David che è magro e secco nella curva e ordina “scava qua”. Poi fa sapere alla truppa esterna che c’è da far pulizia di sassi. Per far pulizia la squadra femminile pronta è! Entriamo io, Lavinia e Federica disponendoci testa, piedi, testa, tutte spaparanzate nel cunicolo a passarci sassi e poi, con il secchio rotante, a passarli a Paolo che scarica il tutto nella sala occlusa. “Ma ora c’è il reato di tortura?” chiedo a Federica perché se imponi a qualcuno quello che stiamo facendo, altro che reato…ma noi, stramente, ci diventiamo. Certo sempre federati siamo e chissà se questa può ritenersi speleologia, forse no, solo gli speleo mannari possono mettersi la patacca di “vero speleologo”. “Che ore sono?” chiediamo a David che sembra l’unico possessore di orologio “le 6,30” “Noooo!” ci dispiace lasciare il secchio rotante per uscire, ma, ultima cosa, mandiamo Lavinia a vedere il risultato “sto a 4 zampe!! E vedo la discesa e una parete!” Il pozzo per i Serini. Ma ci passa solo lei. Usciamo per smontare l’accampamento, Il Nozz, Mario, Loredana e i cani sono già scesi, purtroppo per loro, non si son goduti la pozzetta di acqua e fango, solo un gran caldo. Ma il vero godimento è da Carmina, che te lo dico a fa…provare per credere.
Vai a Murano che pesi 50 kg, torni e ne pesi 60, com’è sto fatto?
Alla prossima!! Mg 9.7.2017
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