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Zumbere al Torrente Cosa (Escursione Monti Ernici)

Antefatto:Se hai una passione, ti va di condividerla, nel senso di farla vivere alle persone che ti piacciono, Francesca ha condiviso con me la passione per la danza e io la ricambio con quella per la montagna.

L’epica impresa:
Dove andiamo e, soprattutto, con chi? QuellidelCAI ambirebbero certamente ad avere una superzumbera come Francesca da portare in giro e farla morìmazzare per monti, ma ascoltando le sue esigenze (torrente con acqua) penso bene che il Torrente Cosa sia l’ideale. “Passeggiatina” decretano QuellidelCAI guardando il percorso. Bon, non tutto il male vien per nuocere, partiamo con comodo e, al posto di QuellidelCAI, viene il Nozzolone che adora le passeggiatine. Appuntamento ore 8 e, chiacchieron chiacchieroni, eccoci davanti al sentiero. Inizia subito con uno scavalco e un bel falò di carne arrostita, la nostra? Macchè, noi solo le solite microscopiche porzioni da salutisti. Datosi che ormai siamo nell’onda del Magnesio-Potassio, Colla di Pesce, Succo di Limone senza niente e diavolerie varie che fanno un gran bene. Il sentiero segue il percorso del torrente e Francesca estrae il cellulare per fotografare ogni cascatella, “Bello!!! Stupendo!! Guarda che acqua!!” e via di sto passo che di cascatelle ce ne sono circa un miliardo o giù di lì. Certo fosse stata con QuellidelCAI l’avrebbero scaraventata giù pel torrente. Il Nozz, che ama le foto come un mal di pancia, prende il via e Francesca gli si incolla dietro. Perché non è che il sentiero sia poi così semplice. Eh no, ci sono passaggi su cordini microscopici, una marea di guadi di qua e di là che passi e finalmente pensi di star sulla giusta via ma ecco che la giusta via si interrompe e devi riattraversare su sassi in bilico, muschio infido e rami marci. E poi arrampicate dentro un sasso, sopra un sasso, sopra una parete che se caschi ti fai il bagno, scaletta e basta, ahò, il resto era semplice, che ve credete!! Per farla breve, Francesca non ha un attimo di tentennamento, così come zumba sul palco che è una bellezza a vedersi, così fa sui sassi e sul torrente e disdegna pure l’aiuto del bastone che ogni volta il Nozz gli porge. Fra me e me penso che QuellidelCAI si sono persi davvero un’ottima occasione, ma ci sarà tempo per fargliela conoscere…Lei poi mi chiede “ma com’è che il sentiero non è segnato?” già…com’è che QuellidelCAI non l’hanno segnato? Perché è ovvio, cioè o passi di qua o dentro l’acqua. Misera spiegazione, presuppongo che dopo Capo Fiume, laddove il torrente scaturisce tra le rocce come un miracolo di Lourdes, ci siano i segni. Niente di niente. L’acqua finisce il torrente no. Continua secco dritto per dritto, nessuno di noi è stanco e decidiamo di percorrerlo tutto dentro, senza troppi sentieri, con la curiosità di sapere dove va a finire, o dove va a cominciare. Dopo un gran camminare nell’alveo del torrente dentro il bosco di faggi ne abbiamo abbastanza. Intendiamoci, io e Sergio, perché Francesca vuole andare nella cima, ne più ne meno di QuellidelCAI. Ora di cime non ce ne sono, ossia, ci sarebbero ma a voja a camminare!! Mangiamo qualcosa e poi io e Francesca c’inerpichiamo su per il pendio, sia mai si vedesse un qualsivoglia panorama. Manco per niente, ci sarebbe tutta una montagna davanti da salire, volendo, ripida e senza sentiero. Bon, ci accontentiamo di una specie di cucuzzolo sul torrente laddove ci fotografiamo come in cima all’Everest,contente. Che tanto ci aspetta il ritorno, non meno insidioso dell’andata. Guadi, arrampicate e pozze laddove uno potrebbe cascarci dentro e farsi un bel bagno gelido. Appena arrivati alla strada, sotto il sole impietoso, subito ci prende la voglia di sto bagno gelido nella pozza. “La prossima volta lo facciamo!!” come no? Non vedo l’ora…. Che poi per farmi passare i reumatismi oltre alla colla di pesce mi tocca sorbirmi qualche altro fetido intruglio che Saverio, pronto, mi consiglierà!!.
Alla prossima!! Mg 12.8.2016
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