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IL TUNNEL SOTTO IL MONTE TAMBURA

L'ennesimo scempio ambientale si sta preparando. I grandi abissi della Tambura, della Carcaraia, dell'Arnetola e anche del Sumbra stanno lanciando un grido di aiuto. Si sentono minacciati. Il Sindaco di Vagli ha richiesto a Matteoli, che ha risposto positivamente, stanziando 25 milioni di euri, per realizzare un collegamento stradale Garfagnana - Versilia passante sotto il monte Tambura. Gli speleologi possono smettere di cercare il collegamento fra il Saragato e Mani pulite o fra Chimera e il Roversi. Tanto adesso sarà una comoda galleria artificiale a riunire il complesso idrologico che fa capo ad Equi e il complesso idrologico che fa capo al Frigido. Anzi, non ci saranno più i due complessi, ma uno solo con tante belle sorgenti in galleria.

Ecco l'interrogazione presentata dal gruppo consigliare Verdi per l'Unione al Consiglio Regionale della Toscana il 23.12.2008.

OGGETTO: interrogazione orale in merito finanziamento e progetto della galleria stradale di collegamento Garfagnana-Versilia attraverso il Monte Tambura

Il sottoscritto consigliere regionale
Considerato che il Monte Tambura è la seconda montagna per altezza della catena delle Alpi Apuane (alta 1891 metri), al confine tra la Provincia di Lucca e la Provincia di Massa-Carrara ed è compreso nel territorio del Parco Regionale delle Alpi Apuane;
Considerato che è apparsa sulla stampa locale una notizia circa una nuova viabilità di una galleria stradale attraverso un traforo del Monte Tambura che dovrebbe collegare la Garfagnana, in territorio di Lucca, e Resceto in territorio dell’Alta Versilia massese;
Considerato che nell’articolo di stampa viene riferito che il Comune di Vagli (Lu) ha ricevuto dal Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, una lettera in cui si annuncia l’avvio dell’iter burocratico per la concessione di un finanziamento, pari a circa 25 milioni di euro, destinato alla realizzazione di una galleria del Monte Tambura;
Considerato inoltre che il sindaco di Vagli afferma nello stesso articolo di stampa “come da parte del ministero stesso si sia provveduto a trasmettere la richiesta di finanziamento agli uffici competenti … e come il progetto sia seguito con particolare interesse anche dal Ministero dell’Ambiente, in quanto permetterà la lavorazione delle cave di marmo in galleria”;
Considerato che quest’opera, di cui si parla da decenni, ha già in passato suscitato le perplessità e proteste di molti che temono un devastante impatto ambientale sull’acquifero carsico con grosse ripercussioni sulle sorgenti alimentate dal monte Tambura;


interroga

la Giunta Regionale a riferire in aula su finanziamento e progetto della galleria stradale di collegamento Garfagnana-Versilia attraverso il Monte Tambura e quale sia l’opinione della Giunta in merito.
MARIO LUPI,FABIO ROGGIOLANI

ECCO LA RISPOSTA

Lupi : dietro l’operazione traforo del monte Tambura si possono intravedere precisi interessi per aprire nuove cave di importanti vene marmifere che al momento sono impossibili da raggiungere senza strada,
Firenze 29 gennaio ‘09
“Siamo molto soddisfatti della risposta dell’assessore regionale al Territorio, Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Conti, alla nostra interrogazione sulla galleria stradale di collegamento Garfagnana-Versilia attraverso il Monte Tambura. – ha dichiarato Mario Lupi, capogruppo Verdi in Regione Toscana. - L’assessore regionale ha ribadito che nei piani e programmi regionali non vi è traccia di questa galleria stradale che passerebbe sotto il monte Tambura (lunga 4,5 chilometri di traforo sotto le montagne delle Apuane) al confine tra le province di Lucca e Massa Carrara; ha ribadito che la realizzazione di tale struttura viaria non è tra le priorità regionali anche in merito alla scarsità di traffico veicolare e che “ad oggi, non è pervenuto alcun progetto né preliminare né di fattibilità in merito a finanziamento e realizzazione della galleria stradale di collegamento Garfagnana-Versilia attraverso il monte Tambura del comune di Vagli”. “Il dato finale riguardo ai costi di questa opera, 97 milioni di euro (citato dall’assessore nella risposta), è incredibile – ha proseguito Lupi - considerando la scarsità di traffico veicolare prevista; inoltre, questo traforo seccherebbe tutta l'area di ricarica del fiume Frigido (la maggior “sorgente della Toscana”) e delle sorgenti di Equi terme e sarebbe devastante per il parco delle Apuane.”
Lupi ha aggiunto che anche il ministro Altero Matteoli ha parlato, in questa fase, di un iter di valutazione e non di un progetto di fattibilità; e che in realtà dietro l’operazione traforo del monte Tambura si possono intravedere precisi interessi per aprire nuove cave di importanti vene marmifere che al momento sono impossibili da raggiungere senza strada.
ufficio stampa Gruppo Verdi per l’Unione
contatto: Stefano Barbieri 3398554860

LA NAZIONE VENERDÌ 2 GENNAIO 2009 - CRONACA DI MASSA
IL CAI SUL TRAFORO

«Opera insostenibile E’utile soltanto al profitto di pochi»
TRAFORO della Tambura: la sezione di Massa del Club Alpino Italiano ribadisce con forza il “no” a questa opera «assolutamente incompatibile con la sostenibilità ambientale e inutile per le comunità e i territori coinvolti».
Il Cai intervenne già nel 2005 «mettendo in evidenza come l’opera avrebbe creato non pochi problemi quotidiani di vivibilità».
C’era la convinzione che l’ipotesi fosse superata ma «dopo tre anni — scrive il Cai — ci troviamo a dover rinnovare la nostra contrarietà. Con una visione quantitativa ed elitaria del progresso, viene riproposto il progetto del traforo della Tambura per mettere in comunicazione Vagli di Sotto con la costa Apuana. In quei 4 chilometri di galleria si concentrano, oltre ad una cecità verso le generazioni future, una serie interminabile di problematiche di sostenibilità ambientale che nessun progettista può sottovalutare».
IL CAI evidenzia «la distruzione incondizionata e definitiva di un complesso carsico di valenza internazionale, che nessuno conosce totalmente tanto da impedire oggi di prevede quale potrebbe essere l’effettivo danno idrico e idrogeologico di un traforo viario. Dall’interno della Tambura partono i flussi di acqua che alimentano i bacini del Frigido e di Equi Terme e una distruzione dei canali carsici metterebbe a rischio soprattutto la portata del fiume che permette alla piana di Massa di vivere: l’esperienza dei danni causati dalla variante di valico in Appennino dovrebbe insegnare».
L’impatto ambientale dell’opera viaria per mettere in collegamento il traforo con i paesi «sarà a dir poco devastante perché non possiamo immaginare che ci si possa accontentare dell’attuale rete di strade, ad esempio nella valle di Resceto, che dovrà essere arricchita di viadotti o gallerie che poggeranno su un territorio che già adesso, per la sua conformazione, fatica a reggere l’impatto dell’attuale traffico. Traffico che sarà destinato a crescere e a giungere in città con i suoi carichi di polveri sottili, attrici principali delle più frequenti malattie polmonari».
IL CAI chiede: «Tutto questo per cosa e per chi? Le dichiarazioni del sindaco di Vagli non lasciano dubbi sul vero motivo che da sempre ispira l’opera, molto più pragmatico del poetico isolamento della Garfagnana: l’escavazione di marmo e dei suoi derivati. Imprese di escavazione dovranno contribuire al completamento del traforo in cambio di carbonato di calcio che prenderà la strada delle multinazionali lasciando sul territorio la sola traccia della polvere del trasporto.
Si ripropone quindi il sistema, fallimentare, della socializzazione delle perdite e della privatizzazione dei profitti». Il Cai ritiene che i territori «già pesantemente penalizzati come risulta dalle ultime classifiche sulla qualità della vita (per servizi e ambiente Massa 87ª perde 28 posizioni, Lucca 72ª ne perde 65) si troveranno con questa opera a non avere nessun tipo di ritorno. Soprattutto si vedranno sottrarre un bene comune, l’acqua, non replicabile ma indispensabile. Anche l’impatto occupazionale è tutto da verificare visto il trend negativo che dal 2005 caratterizza il lapideo e le difficoltà di chi lavora il carbonato di calcio».

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