sega successiva
torna all'indice
torna al menu
Il totano

(Grotta Buco Cattivo)

Antefatto: Ogni tanto bisogna evadere dalle solite grotte, bisogna vedere altri posti, altre realtà speleo, dove andiamo? "al buco cattivo".
Mg guarda il Nozzolone nelle palle degli occhi "non me la sento", "nemmeno io" risponde il malcapitato, invece……….

L’epica impresa: Invece alle 6 in punto eccoli lì: i Sabaudi, il Nozzolone e l'immancabile Mg con aria afflitta, sbragati sulle panchine da picnic ad ingurgitare schifezze energetiche prima di affrontare la famosa salita al BUCO CATTIVO (ed anche un po' perfido).
Nella canonica mezz'ora scritta nel libro di Pino (dal quale occorre fare la dovuta tara, meglio se buttarlo al secchio, lui e le sue grotte!!!!) si arriva all'ingresso e, senza troppi intoppi si arriva anche al famoso lago merdoso (non si chiama così? eppure…).
Lì ognuno estrae dagli zaini il meglio del faidate onde traversare nel modo più appropriato una specie di poltiglia semiliquida ma molto solida nell'afferrare le piedose estremità. Così fatti pochi passi la famiglia Nozzoli si trova scalza, Sabrina, invece, decide senz'altro di levarsi gli stivali, Max prosegue lancia in resta, intimando "si passa di qui" mentre ognuno vagola per conto suo cascando nei trappoloni.
I trappoloni? Vi giuro, li abbiamo scesi tutti, ma tutti quanti sono. Quando al posto del fango arriva anche l'acqua gelida alla pancia, non si sentono che sospiri, l'acqua che passa attraverso i genitali ghiaccia l'aria dei polmoni, non c'è altra spiegazione scientifica che questa.
Si approda, finalmente, e lì comincia a sentirsi un ticchettio che accompagnerà i nostri fino all'uscita….sono i denti di Mg che battono, alternati a parole sconnesse attinenti a cose fredde, giaculatorie alla madonna di frasassi "fammi uscire viva, salirò fino al chiesone a ginocchioni sotto il sole cocente delle due, magari fossero qui, madonne, chiesoni, soli cocenti".
Si prosegue, stavolta Mg ha deciso che andrà fino in fondo, se non altro per scaldarsi, camminando in modo sconnesso dal tremore o dalla spossatezza. Sì, perché Max ha la malaugurata idea di dire a Mg che il freddo comporta spossatezza, così come un sudario la spossatezza investe chi, già per natura, è ipocondriaca, avendo di suo tutte le affezioni possibili ed immaginabili.
Naturalmente la strada non è per niente immediata, la grotta non è per niente migliorata, fangosa è fangosa resta, solo diventa grandiosa e, a prima vista, labirintica.
Delle voci arrivano a bucare il buio, mentre i nostri mangiano a più non posso per ingurgitare calorie. Sono due di Fabriano che vanno al ramo dei Rover. Naturalmente ci si accoda, per proseguire più velocemente, naturalmente fatti pochi passi occorre scarburare, così a malincuore li vediamo sparire nel nulla.
Si prosegue, ma la famiglia Nozzoli diventa di piombo, chi per spossatezza, chi per mole, così Max e Sabrina decidono di lasciarli morire lì e andare, almeno loro, al fondo. Così mentre i Nozzoli intraprendono il ritorno, sbagliandosi ad ogni piè sospinto, i Sabaudi fanno il fondo più volte, non convinti di averlo fatto.
Ci si ritrova davanti al lago, Mg immersa nel poncho, il Nozzolone che (indovina?) magna, arrivano anche i Fabrianesi che rassicurano i Sabaudi che quello era proprio il fondo, così i Sabaudi ora hanno la fissa di andare vedere anche il ramo di Rover, la Gaggia e Andrè de Giant (auguri!!!).
Ricominciano i vestimenti, stavolta ci si rimette la roba bella bagnata nonché fangosa, ma questo, a quanto pare, serve per l'impatto con l'acqua ai genitali, che non sembra più tanto fredda (o sono questi che si sono atrofizzati, sempre che avessero una qualche consistenza). Mg ha una bella pensata: "avevo visto una cordina sulla destra, vuoi vedere che si passa sulla destra, anziché sulla sinistra come consigliato?" .
Detto fatto, si fionda sulle sabbie mobili che la inghiottono alla vita nel tempo di un "AH" che non pronuncia, rimasta interdetta dalla rapidità della cosa.
Il Nozzolone, vista svanire la metà della sua metà, accorre in soccorso ma non gliela fa.
Fortunatamente arriva Max lancia in resta che le afferra anche l'altra mano e la tirano fuori come un "TOTANO dall'acqua".
Lei come totano resta, non pronunciando più verbo se non il solito ticchettio di sottofondo, accompagnato a sospiri e lamenti biascicati.
I traversi te li raccomando!!! Armati alla cazzo di cane, con trefoli in vista (opportunamente doppiati), sono diventati all'improvviso ostici, sia perché in salita, sia perché angusti, sia perché gli zaini, con la roba bagnata, pesano 4 volte tanto. Per fortuna la coppia Sabauda dà il meglio di sé nell'aiutare i moribondi Nozzoli a portare gli zaini, tant'è che Mg lo molla senza ritegno a Max nel pozzo.
Usciamo alle 10 di sera, contenti certamente di aver portato fuori la pellaccia. A chi la sega d'oro? AL TOTANO, naturalmente!!!!!
Alla prossima!!! Mg 22.8.2003

sega successiva
torna all'indice
torna al menu