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Terminillo (Escursione)

Antefatto:Sto in piena acuta crisi di astinenza da montagna, il Nozz mi guarda “che hai? Hai sfoderato la faccia da ministero” “è che son stufa di tutto, in sostanza, mi manca la montagna”. Tutto sarebbe mare, piscina, palestra, pianura, caldo…urge chiamare “QuellidelCAI”.

L’epica impresa:
“Giorgio sono tornata, che fate?” “una passeggiata rilassante, alcune cime del Terminillo, vieni?” “ho già gli scarponi ai piedi!!!”. E così, più che puntuale, alle 5,30 di mattina sto seduta davanti al bar ad aspettare Arnolfo. Che felicità rivedere Arnolfo e Giorgio, raccontarci le rispettive avventure montagnose e programmarne di altre, tipo in due anni farsi tutti i 2000 dell’Appennino! Intanto vediamo di fare questa. Arriviamo al Terminillo, assai distante da noi, alle 8,30, senza porre indugio alcuno partiamo alla volta della vetta. Si, ma per un sentiero che gira tutto sotto il monte e sale sulle creste lontanissime. La mia voglia di montagna è talmente tanta che mi metto d’impegno a seguire le orme di “QuellidelCAI” senza fotografare fiore alcuno, eppure ci sono, anche uno che mi manca. “Fotografa e fermati a piacimento” mi dice Giorgio, ma non ci penso per niente, devo assolutissimamente allenarmi. Così arriviamo alla Cresta Sassetelli e da qua potremmo raggiungere la vetta in un’ora. Ma de che! Intanto andiamo a vedere le creste dall’altra parte “vieni?” “siiiiiiiii!!” ottima decisione che sotto sta cresta c’è un buco che soffia e sasso rotolante. “Giorgio prendi il punto che lo mando alle Talpe di Rieti!!”. Non ci penso nemmeno a scavarlo io, troppo lontano. Torniamo sui nostri passi. Andiamo sulla vetta? Macchè. Prima andiamo sul Terminilletto. Pare a due passi, ma sti due passi sono una erta discesa, una erta salita, 300 m di dislivello da rifare tutto a ritroso poi. Pura deviazione a scopo allenatorio. Benissimo, non ci sono mai stata e poi c’è anche il rifugio. Aperto. Ma Giorgio ci dà poco tempo per mangiarci al limite una banana e via. Erta discesa ed erta salita al ritroso. Al solito metto la ridotta a loro mi aspettano sempre “vuoi fermarti?” “no!!! Andiamo!”. Oggi devo stare al passo. E finalmente la vetta!! Foto di rito, scendiamo? No! C’è un’altra cimetta “vieni?” “siiiiiiiiiiiiiii!!!!!” piena di strapiombi!. Ora davvero c’è la discesa laddove casco come un pero marso ma subito mi rialzo “fatto niente” sehh….una di “QuellidelCAI” prosegue imperterrita senza lagne. Che ne ho avute abbastanza in sto periodo. All’1,30 stiamo di nuovo alla macchina e Giorgio sentenzia “ottocento e rotti metri di dislivello e siete stati fermi un’ora e trenta a mangiare la banana”. Ah si? Pensa come passa il tempo, mi parevano 5 minuti. Via, a cercare il bar con le birre e mangiarci le schifezze che ci siamo portati, tipo croccantini stantii che offro a piene mani. Giorgio apprezza “troppo ho mangiato” il troppo di Giorgio è sempre relativo….
Alla prossima!! Non vedo l’ora….Mg 13.7.2016

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