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Grotte sommerse e distruzione siti SIC, Montello, Piave

Diga di Falzè, dopo 45 anni i progettisti non demordono.
Due siti di interesse comunitario verranno distrutti, decine di cavità in conglomerato verranno sommerse.
Ritorna a cadenze decennali la riproposizione del progetto di invaso per laminazione delle piene posto tra il bastione nord del Montello e Falzè di Piave.
Questo progetto nasce dopo la grande piena del Piave del 1966 con l’idea di proporre una diga di contenimento e di laminazione delle piene.
Il primo progetto misto, per la laminazione ma anche per il contenimento delle acque a scopo irriguo-idroelettrico non fu realizzato per le numerose problematiche di contenimento sulle sponde carsiche del Montello e del bastione di Falzé di Piave costituito da conglomerati e ghiaie poco cementati.
A più riprese nel corso del secolo scorso, sono state riproposte varianti al progetto per superare i numerosi dubbi sulla tenuta dello sbarramento cambiando di volta in volta l’indirizzo, prima di contenimento creando un lago di 91 milioni di metri cubi poi solo di laminazione delle piene, che per le problematiche suddette è passato via via a quote della diga sempre più basse ma non sufficientemente per evitare il riempimento dei sistemi vadosi in essere.
Le problematiche geologiche idrogeologiche relative ai carsi in conglomerati non sono, neanche attualmente, sufficientemente studiate ed esplorate ma i progettisti idraulici continuano a proporre questo progetto che avrà un impatto ambientale enorme.
Le grotte del Montello, con le loro peculiarità sia biologiche che geomorfologiche hanno un interesse comunitario elevato ma il problema che voglio esporre rimane squisitamente puntato al contenimento dell’invaso sulle sponde a rocce conglomeratiche ed alle numerose possibili situazioni di perdite verso valle all’interno del Montello.
La zona interessata allo sbarramento comprende uno dei sistemi sotterranei più complessi dell’altopiano orientale del Montello, il Bus del Fun-Tavaran Grando impostato su direttrici sud-nord e con grandi gallerie impostate da ovest verso est a quote prossime alle quote del Piave attuale (quota 100/101).
Questo può dimostrare la non sostenibilità del manufatto. Le cavità interessate che verranno completamente sommerse sono, non solo quelle posizionate lungo il Coston Nord del Montello ma anche numerosi sistemi posti a parecchi km all’interno del Montello.
Da “Speleologia Veneta” n. 5/1997
“L'imposta della diga sul Montello si sarebbe dovuta posizionare a poco più di un centinaio di metri a valle delle principali risorgenze di questo sistema e questo ne avrebbe potuto provocare un sovraccarico con una probabile inversione di flusso. Il Montello per le sue particolari caratteristiche svolge ruoli predominanti e per tanto nella progettazione di grandi opere è indispensabile tener conto di tali tipologie onde evitare situazioni, oggi frequenti, in cui la mancata conoscenza, o il mancato rispetto, dei diversi parametri ambientali di salvaguardia, anche se minimi o banali, ha provocato gravi disagi alla popolazioni ed ingenti danni ricaduti sulla collettività”.
Le cavità principali sono:
V TV 0069 Tavaran Grande - sommersione completa, perdite verso est
V TV 2383 Bus del Fun – sommersione verso sud per oltre 1 km di gallerie e verso est per 1 km di gallerie verso Fontana di Piero Moro, perdite verso est
V TV 1141 Fontana dei Re – sommersione completa
V TV 1397 Buso de la Feda – Sommersione completa
V TV 0070 Buoro Vecio – sommersione completa
V TV Buoro di Ciano – sommersione completa
Ed altre numerose piccole cavità poste lungo la linea del Coston parte Montello e le altre altrettanto numerose poste a Falzé di Piave nel faraglione delle Fontane Bianche (sito SIC).
Per maggiori informazioni: lega ambiente
comune Sernaglia piano stralcio

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