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Sega silenziosa (Rifacimento sede GGCR)

Antefatto:Questa sega è talmente silenziosa che manco la volevo scrivere, ma tant’è, tocca documentare il lavoro fatto.
L'epica impresa: Piove, ma va? Ciononostante, ci troviamo mercoledì pomeriggio, quasi notte, a lavorare in sede, siamo Paolo, Federica, Nozzolone e la sottoscritta. Non faccio in tempo ad entrare che già, in stereofonia, tre voci aggrediscono i miei delicati timpani “mi raccomando, non gocciare”, “l’altra sera sono tornata a casa tutta appiccicosa” , “famo a capirse, o fai le cose per bene o non le fai per niente”. Ingrati. Qua ne va del mio onore ed amor proprio tutto. Prendo tinta e pennello e non fiato più. Intanto il Nozzolone cosa fa? Aridipinge il portone, poi mi dà della gran peciona perché ho attaccato male lo scotch alla finestra e gli tocca ritoccare i bordi. Come se a casa nostra avessimo ste somme accortezze “Ah Nozzolò, anvedi di ridipingere anche i nostri infissi, dopo…”
Federica si cimenta sui muri, beata lei, dando pennellate alla Pollock che tanto non si vede. Paolo tira su un muro,ma vedere come, tutto preciso precisissimo che pare il muro di Pompei, si vede che è archeologo, manco una sbavatura. Bondi lo assumerebbe subita stante a rifare tutte quelle casacce che crollano, colpa di sti pompeiani pecioni, sicuro come una palla.
Intanto io cerco, con tutta la possibile immaginabile accuratezza, di dare sto nero atro alla trave, che sta proprio sopra il muro giallo canarino. Normale, prima si dipinge il muro giallo canarino, tutto preciso precisissimo e poi si dipinge il soffitto. Sotto di me le nuove mattonelle del commendatore amico di Angelo. “Mi raccomando, non una goccia sulle mattonelle del commendatore”..color rosa salmone. Sta sede la metteranno negli annali dell’architettura moderna “i colori di una cantina”. Mentre do pennellate come lo smalto nelle unghie, da metterci un’era geologica ogni trave, ecco la goccia ribelle sul muro giallo canarino. Mihhhh subito scendo dalla scala per salvare il salvabile, asciugando la goccia con il fazzolettino ricamato, che non c’era di meglio nei paraggi, “se questi s’accorgono della goccia mi mandano in esilio dai cuggggini, ahioooo! Fammo presto aumm aumm che qua ne va della mia reputazione” Nessuno ha detto ne ai ne bai, meno male. Zitta zitta sto finendo tutta la trave in gran silenzio, manco posso cantare “saratogà è silicone sigillante..” che sarebbe come il canto delle mondine per i lavori in sede.
Quasi quasi mi complimento con me medesima, quando vedo una grande striscia nera sulla parete giallo canarino. E mò? Il fazzolettino ricamato non basta alla bisogna ma Paolo misericordioso mi dice che tanto la parete la ridipingono. Certo, tutta la sede, una volta finita la prima mano, verrà rifatta per la seconda mano. Ormai s’è visto, più che esplorare le grotte c’interessa rifar cantine, a proposito, tornando a casa ne ho vista una in vendita, che dici Nozzolò, ce la compriamo?
Va beh, finite le travi non trovo di meglio da fare che gettare calcinacci “mi raccomando, non ti far vedere che non si può”. Così mentre sto con la testa dentro al secchione per gettare una manciata alla volta, ecco i vicini. Sfodero subito il sorriso di circostanza e quelli si fanno incantare “volete vedere la cantina?” non se lo fanno ripetere, vengono a farci i complimenti e noi li invitiamo in grotta, loro, i loro amici, i loro parenti e tutti i castelli romani, con sta sede come biglietto da visita, se tanto mi dà tanto, al posto della schifosissima “Sottosoglia” aurunca s’aspetteranno come minimo una “Frasassi”…proprio vero…
Finiti i lavori odierni andiamo a prenderci la pizza ad una cantina rifatta, ma vedere come, pecionissima, più che comprare la pizza abbiamo criticato talmente tanto ogni singolo mattone che quelli, sicuro come una palla, metteranno il cartello “vietato l’ingresso a cani e speleologi”..La pulizia continua…. .Alla prossima!Mg 1.12.2010
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