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Se non son seghe non li vogliamo (Grotta di Monte Fato)

Antefatto: :che il GSG onlus sia un covo di seghe squallide e mezze seghe è risaputo, che però gli allievi del corso vengano scelti ed appositamente selezionati per rimpinguare le fila della lunga lista sagaiola, beh…..

L’epica impresa: Penultima uscita del corso, Erdigheta e Monte Fato, due ottime cavità per un tempo pessimo. Racconterò dell'uscita di Monte Fato perché so già che aleggiano seghe anche per l'Erdigheta e per qualcuno che, arrivato con due ore di ritardo, ha pascolato per tutti i Lepini nebbiosi, nel malcelato tentativo di perdersi. Stavolta ci sono i sabaudi, i nozzoleschi e Carlo subbaquo. Di quest'ultimo s'ignora il motivo della presenza, visto che: è arrivato malaticcio, non è stato di alcuna utilità per sé e per gli altri, non ha disarmato come regola vorrebbe, ha preso freddo tutto il tempo, dentro, fuori, durante e dopo, non ha dato segni di voler vedere il famoso sifone che chiude la cavità (per arrivare al quale ci vogliono 30 ore di grotta, ma è un particolare irrilevante, in fondo…). Con loro ci sono 6 allievi, tra cui il prete. Gli allievi sono stati rimescolati, e ci sono capitati quelli di Aprilia, a detta di Paolo non particolarmente bradipi, ma le Paoloaffermazioni hanno bisogno, al solito, di un quintale di tara.
Già il prete in macchina ha preteso dagli istruttori un kit di sopravvivenza, o, quantomeno, una boccetta di acqua ossigenata, facendo sapere di essere andato al pronto soccorso per un invisibile taglietto procuratosi a Campo Secco.
Il meschino pretendeva, per questo, di essere compreso tra gli assenti giustificati di Pozzo Comune, e ottenere un bonus di ulteriore grotta post-corso, ne va della sua futura carriera di Istruttore SSI, CAI, Presidente FSL, Subbaquo Capo.
Purtroppo per lui la macchina era quella del Nozzolescu, che con metodo bonario, ha soffocato sul nascere le pretese, seppur legittime, del povero prete, la cui luminosa futura carriera, come si vedrà, se l'è invece soffocata da se medesimo.
Inizia l'avventura e già da bel principio il Nozzolescu, invece di prendere il comodo sentiero, ha preso la solita immancabile impettata petrosa, in questo fermamente sostenuto dal Sabaudo.
Vani i tentativi degli allievi e di Mg di perorare la causa del sentiero comodo, "in grotta ci si va scomodi" l'affermazione netta e decisa di Max gli ha subito assegnato un punto sega ex equo col Nozzolescu (sega per "fatica aggiuntiva ancorchè del tutto inutile").
Sotto un freddo nebbione gli allievi hanno iniziato la lenta e poco inesorabile discesa nell'abisso.
Anche nell'armo il Nozzolone, in versione Nozzolescu, ha dato il meglio di sé: un bel nodo a metà del pozzo da 30 (per inciso, scampanante).
Lì si è visto chi sicuramente rimarrà al gruppo e chi, invece, acquisite tecniche e abilità, andrà a prendere il sole ai caraibi.
Prete, Katiuscia e Francesca hanno dovuto essere scrodati in entrambi i versi, a nulla valse le lezioni di Fioranello, loro saranno il nerbo del futuro GSGonlus, indietro verso la meta. Andrea e Michele, che te lo dico a fà, hanno tutto un futuro di luminosa speleologia da non percorrere, ormai hanno già dato il meglio di se. Che dire di Daniele? Lui non ha problemi, fa tutto benissimo, piccolo particolare, è uscito col culo morsicato, da chi? Da Mg, la quale, avendolo sott'occhio, e ritrovandosi ultima, contrariamente ad ogni sua aspettativa, ha potuto apprezzare in pieno il suo karma principale "la pazienza in ogni loco non è poco non è poco". "Che cos'è il tempo di fronte all'universo che universalmente dura?" questa è la filosofia di vita di Daniele, e questa è stata magistralmente applicata in tutti i pozzi, frazionamenti, passaggi percorsi dal nostro allievo, per la gioia di una Mg sempre più rabbiosa, uscita dalla grotta con la bava alla bocca, unita a pezzi di calzone dell'allievo soprastante. Del prete che dire? Ha gettato la spugna, non vuole nemmeno fare l'ultima uscita, dopo essere stato stappato di peso dai pozzi dal Nozzolone (stavolta in versione buona) che se l'è letteralmente incollato tutto il tempo.
Una nota di merito, invece, per Sabrina, che non è stranamente morta di sindrome da imbrago, appesa com'è stata tutto il tempo sotto ogni gocciolante frazionamento, a tirare la corda agli allievi, e con voce melodiosamente sabauda, incitandoli inutilmente alla salita.

A chi la sega? Beh, agli allievi no sicuro, non basterebbero le seghe al mondo per compensarli, piuttosto a Max e Nozzolescu ex equo, per "fatica aggiuntiva ancorchè del tutto inutile".
A Carlo, lasciamo perdere, un subbaquo in superficie vive tutt'altra pesante dimensione, per oggi sono buona (visto che, ormai, bona non è più applicabile).

Alla prossima!!! Mg 16.11.2003

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