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Sega sega (Ricerca grotte Ausoni)

Antefatto:Sabato sera guardiamo tutte le previsioni possibili immaginabili: rovesci sul Lazio, soprattutto sul basso, ossia, zona Aurunca. Sappiamo che i nostri, oggi, stanno scavando “Pandora Alta” e noi? “Sai che ti dico Nozzolone, c’è pure l’ora legale, alzataccia sicura, facciamo di necessità virtù, domani si dorme”.
Il Nozzolone, quando si tratta di non fare nulla, è sempre contento.
L’epica impresa: Domenica mattina sveglia abbastanza presto, il sole entra impetuoso in camera, ma è troppo tardi per gli Aurunci, sia mai che sto a casa, Aurunci no, ma altro massiccio più vicino si, Ausoni! Però avere un Nozzolone caldo sotto mano e nessun appuntamento...aspetta un attimo…Un sacco dopo mi preparo, ma il Nozzolone deve fare il punto col GPS sulla grotta che dobbiamo trovare, una che abbiamo messo da parte per queste occasioni, e ci mette talmente tanto che a momenti è ora di pranzo legale, e non ho ancora fatto colazione. AHHHH! sbraito che qua si fa notte, e poi telefonano pure Paolo e Federica, ci aspettano al bar a Ciampino centro. Il Nozzolone non si scompone affatto, dopo avermi dato della zittellaccia acida, fa con calma le cose sue mentre ne approfitto rabbiosa per pulire tutta casa, il tutto per non ammazzarlo a morsi. Come dio vuole usciamo di casa sotto sto sole splendido e a Ciampino è tutto bloccato, causa corridori, ve piasse un colpo secco a tutti che correre vi fa male, chevepossinoaciaccarve con un camion di rena.
Spostiamo l’appuntamento a Frattocchie, dove arriviamo in ritardassimo per code kilometriche causate da vammorimmazzati di corridori.
Paolo e Federica ci raccontano di aver trovato un pozzo da meno 50 come minimo e meno 90 come massimo, da scendere previa messa in sicurezza di frana incombente. E noi andiamo agli Ausoni?.
Per forza, è tardi e poi laggiù piove. Sarà. Ma non andiamo per l’autostrada, ormai siamo di qua.
Arrivati ad Artena mi ricordo che mi manca il detersivo per i panni. Posso io vivere senza detersivo? MAI! Così al primo supermercato, oltre al detersivo mi sono ricordata che dovevo comprare mezza casa, solo l’improvviso pensiero del portafoglio scarno mi ha fermato dallo shopping compulsivo di vivande inutili ed oltremodo dannose. E’ tardi ma non abbastanza.
A Frosinone tutta la città si è rilevata blindata, ogni via chiusa per colpa dell’aria malsana, boh? Aggirare la città per ritrovare la casilina è stata un’impresa incredibile, nemmeno il navigatore ha detto nulla, zitto muto, e noi a girar per colline torbiditiche, su e giù, tutti a sinistra verso gli ernici e poi a destra, no!!!!!!!! Non si può, strada chiusa causa qualità dell’aria. Un villico interrogato finalmente ci ha detto “trovate tre pini e dopo la casilina”. Pini? Cipressi, va bene lo stesso, finalmente la casilina che ha convinto anche il navigatore a portarci a Ceprano. Cartina alla mano cerchiamo la nostra grotta, cioè, interroghiamo gente zappante per sapere quanto meno la montagna più prossima al buco. Esattamente dalla parte opposta, e anche qui abbiamo sbagliato, su e giù per una strada a cerchio.

Finalmente eccoci, alla grotta manca un kilometro a piedi.
Scendiamo dalla macchina con le gambe a zeta e…DILUVIO UNIVERSALE.
Giuro, fino ad un secondo prima il sole incocciava la carrozzeria, scesi che siamo sono piovuti fulmini e saette.
Il Nozzolone per consolarsi ha mangiato tutta la pizza e io sono andata per asparagi, pochi, perché cane rabbioso e pioggia peggio me l’hanno impedito.
Che si fa? Andiamo alle grotte di Pastena a prenderci un caffè. Come scopo dell’uscita è ottimo ed abbondante. Abbiamo consumato la benzina della traversata roma-pechino via della seta, per prenderci un caffè a Pastena. Pure cattivo. “Poco male” dice il Nozzolone “la prossima volta sappiamo dov’è esattamente la grotta, a un kilometro a piedi da qua”. Bastava chiederlo agli speleo frusinati, ma noi lo vogliamo sapere dal vivo. Andandoci. Il ritorno non è stato da meno, per arrivare a Ceprano c’hanno fatto passare da Cassino, traversare il monte Cairo, andare verso il parco nazionale d’abruzzo e tornare per gli Ernici. Ma chi le prepara le indicazioni? L’OPEC? A casa troviamo la mail minacciosa di Paolo “c’è un piano quinquennale di scavo a Pandora Alta” ossia “guardatevi bene dal dormire di domenica”. Sono già stata esautorata dalla carica presidenziale, ettecredo, dopo questa uscita che il massimo dell’efficienza è stata prendere il caffè a Pastena, che vuoi pretendere?
..alla prossima!Mg 25.3.2012 sega successiva
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