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Sega sarda (Su Bentu)

Antefatto: basta Serini, basta scavi sconclusionati al Lupone, urge rifarsi i recettori di grotte come si deve: Su Bentu, non dico altro.

L’epica impresa: Già sulla nave si profila quel che sarà il motivo dominante dell'impresa: mangiare a dismisura, grazie a ben due colossali crostate fatte da Katiuscia e finite, per lo più, nell'accogliente pancia del Nozzolone. I partecipanti: Chak, venuto apposta per vincere anche la sega sarda, Isa santa donna sopportatrice di Chak e delle sue seghe, i tre Sabaudi, Mg ed il Nozzolone, Michele e Katiuscia la quale, già a Civitavecchia, ha cominciato a parlare esclusivamente sardo, non smettendo più (per inciso ancora ieri al Lupone bestemmiava in sardo, costruendo nuraghi).
Arrivati colà veniamo alloggiati in casa più umida del sifone dei serini in piena, e per scaldarci, compriamo tonnellate di viveri e cannonau scadente (come ci dirà Michele che ha fatto venire a Max e Mg la sindrome da mal di testa da cannonau scrauso). Non ci scalderà il cibo, ancorchè abbondante, ma la passeggiata cala fuili cala luna, a passo sabaudo, tanto per fare un assaggio del carsismo locale. Il difficile? Convincere Chak che si mangia arrivati a CalaLuna, non prima; inutilmente, perché, subdolamente, il famelico si procacciava cioccolata, frutta secca, aranci, estorti dai vari zaini.

Il giorno dopo: Su Bentu , meta agognata, ciascuno ha il suo bel zaino pieno di viveri, Chak tutto il tempo tenterà di mollare a Isa il suo….povero d'acqua, visto che come cammello si beve quella altrui.
Cammina, cammina, arriviamo lento pede al quarto vento e lì, infilandosi, il Nozzolone scopre che è mezzo sifonante e per passare si deve ammollare completamente.
Tutti fanno i vaghi, aprendo subito gli zaini e ingozzandosi come porceddi. Ovviamente a pancia piena nessuno se la sente di bagnarsi più di tanto e si provvede all'altrettanto lento ritorno. Oph, mi stato dimenticando un piccolo particolare, quello che assegnerà un bel punto sega alla coppia Michele Katiuscia. Stravaccati sopra sala Piredda, in attesa che qualche bradipo scenda nella parte attiva, sentiamo un rimbombo preoccupante, seguito da "SUCUNNUCHETAOCUNNAO!!!!!", scendiamo e vediamo la faccia di Katiuscia rossonera, Michele mogio mogio, Max che estrae da una pozza una fumigante lampada a carburo. Nel mio imperante alzheimer ancora non ho ben capito la dinamica dell'evento, ma tra Michele e Kaituscia dev'essere successo qualcosa che ha a che fare con la lampada a carburo scoppiata in una pozza d'acqua, con depilazione di ciglia e sopracciglia katiuscesche, fatto sta che la meschina, sia per aver vinto la sega, sia per aver perso (temporaneamente) fascino femmineo, è stata ingrugnata per tutta la grotta.

Che dire del resto? Max e Mg soffrivano di feroci mal di testa attribuibili alternativamente al caldo ed al cannunau scrauso, Chak faceva il lagnoso con Isa, Sabrina evitava di fare i suoi soliti passaggi circospetti onde non provocare danni al sabaudino/a (meglio se gemelli: Spit e Piastrina), Nozzolone , infine, pregustava la serata culinaria. Perché, cari miei, siamo stati sequestrati dai sardi e portati in una delle famose "festine" , laddove, alternati a cibi e vini in abbondanza, una profusione di speleologi, archeologi, suonatori, gente autoinvitatasi, ci ha dato il benvenuto, ma soprattutto l'ha dato a Michele e Max, una non meglio definita "rasta" di costituzione pochissimo antropomorfa, la quale, adocchiati i più papabili degli intervenuti, ne ha tentato spudoratamente e altrettanto inutilmente il violentamento subitaneo. Inutilmente perché Sabrina, visto il sabaudo circuito a stretta misura, è intervenuta a mettere in chiaro la proprietà del padre dei suoi figli futuri (gemelli si spera, per il bene del GSG).
Max, evidentemente, si sentiva però maschiamente sollecitato dalle attenzioni della "rasta" (ancorchè protetta dalla natura, come dichiarato dal Nozzolone saggio come la volpe e l'uva), tenuto conto che, nell'escursione del giorno seguente, a codula fuili, si è atteggiato da scazzato, percorrendo la forra tutto impettito, senza dar confidenza ad alcuno.
Così si è conclusa l'avventura sarda dei più, tenuto conto che, invece, Mg ed il Nozzolone sono colà rimasti per un'altra settimana calpestando calcare e cercando grotte preistoriche, nonostante che nebbia e brutto tempo abbiamo minato la stabilità statica del Nozzolone, non uso alla famosa tecnica arrampicatoria del "4 per 4", facendolo scivolare giù per la codula fuili siccome pero marcio.
A chi la sega sarda?
Alla coppia semisarda Michele e Katiuscia per esplosione di lampada a carburo.

Alla prossima!!! Mg 27.3.2004

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