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Sega a Pozzocomune

Antefatto:Si avvicina il raduno speleo, e dovremmo andare al Guaglio. “Che guaglio!!” dice Angelo “non siamo allenati per niente, rischiamo di fare figuracce con quelli di Schio”.
Il Nozzolone pure ha i suoi problemi, con quel braccio invalido da tempo immemorabile. Mg, dovrebbe essere allenata, visto che va in palestra tutti i santi giorni, ma la grotta, com’è noto, è altra cosa. Va beh, che ne dite di pozzocomune?
Vicina, comoda, tutto sommato allenatoria.

L'epica impresa:Eccoci tutti pronti al piazzale di Pian della Faggeta, ad ascoltare il repertorio aulico di un anziano del CAI, che sbraita ricordi di montagne.
Capiamo che deve andare al Capreo, ma lo inneggia siccome Annapurna.
Brutta cosa la vecchiaia, se non ti arriva nemmeno la saggezza. Noi, da saggi, siamo ben consci della nostra segaggine, ma ugualmente scantoniamo la nuda realtà con scuse soft “sono due settimane che prendo antibiotici” “non lo dire a me, sti antinfiammatori mi hanno messo ko” “speriamo che non mi vengano i soliti crampi al braccio” e così, piacevolmente discorrendo, ci avviciniamo all’anfratto.
All’armo ci alterniamo Angelo e la sottoscritta, ognuno optando per la cosa più scomoda da farsi, il tutto con intento allenatorio.
Il Nozzolone tenta invano di farci sporgere più del dovuto, allenarsi sì, ma il giusto timor panico di precipitare insieme alla piastrina ci fa scegliere sempre gli spit/fix più vicini. Così al Marilù, Mg sceglie un spit che manco entra il bullone e un fix lungo una quaresima, “tutto fuori” decreta il Nozzolone, poi fa un coniglietto Cernobil e, soddisfatta di sé, scende spavaldamente onde dimostrare che l’armo regge.
Il Nozzolone però, per sicurezza, aggiunge un altro fix supplementare, “a te ha retto, che sei leggera, ma sto fix non mi convince, meglio esagerare, non si sa mai”.
Scendiamo tutti constatando che, nonostante due giorni di pioggia, la grotta non è poi così bagnata.
“E mo?” Angelo vorrebbe risalire e scendere di nuovo il Marilù ma Mg decide che l’allenamento è fatto, “mai esagerare”, come dice Cesare, “e poi ho un sacco di vegetazione da fotografare”. Detto fatto s’incolla uno zaino e sparisce verso l’uscita. Tempo un’ora siamo fuori tutti, contenti e soddisfatti, del poco tempo impiegato. “All’epoca mia ci mettevamo 8 ore a fare quel che abbiamo fatto oggi” dichiara il Nozzolone e Mg pensa alle immemorabili seghe conosciute e alle ore di attesa ad aspettare che sollevino almeno un piede, “e nemmeno tanto tempo fa…”.
Ok, Guaglio aspettaci!! Ma la sega? “non la scrivere Mg, siamo stati bravi” “Ma de che!! Me la do da sola visto che ho fatto piombare giù un bullone”, più saggia di così…. si muore…pensa Mg tronfia siccome un tacchino.
Alla prossima!Mg 28.10.2007

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