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Sega sul Monte Ortara

Antefatto:Stavolta siamo numerosi: Paolo, Federica, Davide, Michele, Katiuscia, Tommaso, Cecilia, Mg, Nozzolone, Patrizia, Federico (del Circolo Speleologico Romano) nonchè, incontrato lungo il cammino, Patrizio Ricciotti del GS Frosinone. Tutti convenuti per continuare lo scavo dell'"abisso di monte ortara" (ben 3 metri di sviluppo spaziale, profondità e lunghezza ) e di "MaxPozzo rosica".

L'epica impresa:
Ci dividiamo subito in due squadre: Paolo, Federica, Michele, Katiuscia, Tommaso e l'invalido di gomito Nozzolone, allo scavo dell'abisso di monte ortara; gli altri al "MaxPozzo rosica". Due squadre, un solo piede di porco...
Il MaxPozzo rosica, ad onta di tanto nome, non cede alle lusinghe concentrate di Federico ed Mg, c'è il pozzo bello franosetto che soffia aria fredda e fa rotolare il sasso, però il pozzo, dopo una bella pulizia, rimane calcareamente immobile nella sua strettezza, servono manzi in possesso dell'altra squadra.
Stavolta Max Pozzo può stare tranquillo e sereno, non rosica per niente, ancorchè si trovi con orecchie fischianti tutto il tempo.
Il motivo sta nell'interessante cicaleccio tra Cecilia, Patrizia e Davide (perchè com'è noto c'è chi scava e chi fa da intrattenitore..) sui romanzi rosa, che Cecilia è costretta a recensire.
Ebbene, dalla descrizione del classico eroe da romanzi rosa, ecco emergere la figura di Max Pozzo, ancorchè s'ignori se sia o meno in possesso di petto villoso.
A malincuore abbandoniamo lo scavo, non potendo inventarci niente per approfondire il pozzo con le sole nude mani, e andiamo a vedere un buco scoperto da Patrizio, però il rumoreggiare di tuoni ci fa rientrare presto al campo base.
Gli altri ci accolgono festosi di avere un cambio, per meglio aumentare il ravaneto sorto come d'incanto davanti all'abisso di monte ortara.
Perchè, diciamocela tutta, l'abisso sicuramente ci sarà, che l'aria fredda si sente, ma s'ignora a quale profondità di frana, per ora quello che c'è è un immane ravaneto, per la gioia delle guardie forestali.
E su tale argomento fervono le discussioni, "potranno le guardie forestali immaginare l'origine di simile disastro ambientale?", ed ancora "ma se il ravaneto è posto proprio ad interrompere il solco vallivo, tutta l'acqua, che fine farà?" ovviamente, la risposta è "dentro l'abisso di monte ortara".
Niente affatto, a questo punto interviene Paolo che, lanciandosi in pseudoscientifiche spiegazioni meteo geologiche, afferma categoricamente che il solco vallivo s'è formato in altre ere geologiche, per cui adesso l'acqua non ci scorre affatto, ma, chiede giustamente Federica "a al disgelo?" "nemmeno, perchè d'inverno l'acqua si trasforma direttamente in ghiaccio e poi fhhhhh scompare, disgela, appunto, sublima direttamente in vapore" E VAI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! sega arcisega assicurata, peggio delle peggiori pippe mentali badiniane.... miii che scusa per non dover occultare il ravaneto!!!!
Però la scusa va benissimo a tutti, che intendiamo certamente proseguire i lavori, ci mancherebbe altro!!
Alla prossima !! Mg 24/7/2006

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