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Sega del logorroico rocciatore (Palestra di Fioranello)

Antefatto:Giovedì organizziamo un’uscita in grande stile esperiano per portare gli allievi a vedere con occhi ingenui quella che sarà la loro futura vita speleologica; come l’innamoramento sta al matrimonio, tomba dell’amore, così il corso di speleologia sta all’attività di un gruppo speleo, dall’eccelso al prosaico.

L'epica impresa:A Fioranello. Già perché Paolo, colpito da rito voodoo, sta fuori uso. Gli altri non si sa, sparpagliati per il mondo, restano validi Luca, Federica, Mg e Nozzolone, questi due ultimi già pronti per l’ennesima volta a fotografare la fossa persa. Come si fa a dire di no alla chiamata di Federica-terminator, sola con Luca e 4 allieve? “Certttoooo che veniamo” e vai, disfiamo per l’infinitesima volta lo zaino e Sergio va a Fioranello, io no, prima mi sparo un’ora di palestra classica tanto per non morire d’accidia in quella di roccia. Fa molto figo darsi le arie in palestra la domenica “beh, io faccio speleologia” una bella alternativa all’Ikea direi. Ovviamente nel dirlo è necessario assumere: aria contrita, sorriso mesto, occhio da pesce fracico, voce sussurrata.. un successone proprio. Raggiungo gli altri a Fioranello e, mentre scendo con Giuliana, sento un rocciatore attaccare un pippone tremendo a Luca. “Quanto ne avete con quella parete?” Luca, subito, fa il conciliante a 360°, “ne abbiamo per poco, se vuoi leviamo la corda” ma quello, manco gli avesse risposto “fatti un kilo di kazzi tuoi e vai ad arrampicare da soreta” continua la solfa “no perché voi speleo, perché immagino che siate speleo, occupate proprio questa via” e Luca “non c’è nessun problema, Federica, puoi togliere la corda?” ma forse Fioranello avrà come effetto una distorsione del suono alle trombe d’Eustachio perché il rocciatore insiste “sai, non è che ce l’ho con voi, speleologi, anzi conosco una mia amica che fa speleologia (nel senso: ha la rogna), ma ho portato questo mio amico solo per fare questa via” e Luca “guarda che ce ne stiamo andando via fra un pò” ma il rocciatore “perché devi capire che non è vostro diritto occupare questa via, tipo come fate voi il primo che arriva la occupa, bisogna sentire prima se qualcuno la vuole fare, si usa così da noi rocciatori”. A sentir parlare di diritto, drizzo le orecchie, come sarebbe a dire “diritto”? nel senso di leggi, usi e costumi, consuetudini riconosciute dalla giurisprudenza? Allora è materia mia e vai!!!!!!!!!!! “senti un po’ rocciatore, lo sai vero che questo terreno non è tuo né nostro ma proprietà privata che manco ci potremmo stare? Lo sai vero che se violi la proprietà privata sei passibile di un sacco di cose tra cui la ronda padana che ti trascina nel centro di accoglienza-lagher per rocciatori, speleologi, gentaglia senza dio nè religione e butta le chiavi?” così gli offro finalmente l’agio di proseguire nella sua logorroica concione, perché era ovvio l’intento provocatorio anti-speleo, e nel contempo mi libero dall’accidia del solito Fioranello, la faccenda assume un carattere divertente da materiale per sega immane. Quello continua la solfa ma dopo un po’ se ne va perché pensa di aver finalmente raggiunto il suo scopo di far incazzare speleologi, non sa che noi siamo veramente inossidabili avendo già di nostro i peggio vizi per aggiungerci anche l’ira, quella la lasciamo ad altri. Il corso intanto prosegue al solito, da prima uscita per Carlotta e Livia, da seconda per Francesca e da ripetente per Giuliana. Che dire? Si vedrà, è ancora presto per fare pronostici. La sega stavolta non va a noi ma al logorroico rocciatore mandato dal cielo per prendersela tutta.
Alla prossima!Mg 22.2.2009
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