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Sega "Ma dov'è il Capreo?"

Antefatto:
I pochi sopravvissuti al GSG vacanziero, nelle persone di Angelo, Mg e Nozzolone, decidono di fare un'escursione in montagna, causa condizioni pessime del gomito di Sergio, il quale, infatti, alla mattina da forfait.

L'epica impresa:
Angelo vede arrivare la sola Mg e, preso da acuto sgomento, mormora " e dove andiamo ora?" Mg allora propone il "sempreavvisa" (ndr il Semprevisa di Angelo), che, in quanto vicino e conosciuto da Angelo, dovrebbe rincuorarlo, "anzi, sai che ti dico? il Capreo, tu non ci sai mai venuto e a me va di rivedere l'imbocco del pozzo della croce, già meta di tanti miei scavi, un'era geologica fa".
Al bar del "sempreavvisa" ecco l'immancabile speleo club nelle persone di Maurizio Barbati e Silvia "e voi dove andate?" "al Capreo" "guarda caso anche noi" (ecco, mò Gianni Mecchia mi accusa ancora una volta di pirataggio..quando si dice le coindicenze..).
Dopo un rapido consulto con Angelo, decidiamo di andare per conto nostro, che loro mica sappiamo quanto sono lenti.
Con grande gioia di Mg, grata dei consigli di Angelo, la Berlingo sale docile la sterrata, nonostante il cratere e i sassoni, accuratamente aggirati.
Percorriamo il sentiero nella faggeta, ben segnato, e Angelo, come la Berlingo, segue docile Mg, la quale, giunta al famigerato crocicchio, sceglie senza ombra di dubbio di andare a sinistra (sarà per motivi ideologici o acuto rincoglionimento, ma il Capreo lo ricorda a sinistra).
Angelo obietta che non c'è la minima traccia di sentiero, "poco male" dichiara Mg "arriviamo sulla cresta del sempreavvisa e lì cerchiamo la croce del Capreo, che tanto la grotta sta proprio sotto".
E va beh, dritto per dritto saliamo alla cresta e, spalle al sempreavvisa, iniziamo a percorrere la cresta, con un'afa atroce.
Ad un certo punto Angelo, sotto un caldo cappellino di pile (altri non ne aveva), ha un dubbio "non è che abbiano portato via la croce?" "certo che no, era un crocione che levati, vedrai che lo troviamo" e via attraverso l'ardicara e il belvedere, sempre seguendo la cresta.
"Ahh che panorama, ma quella che croce è?" "CAVOLO!! ma è la croce del Capreo, è la cima di fronte a noi, nell'altro versante, che si fa?" "abbiamo una meta, andiamoci, dritto per dritto, così non ci sbagliamo".
Dritti per dritti, ossia, uno scapicollo tra faggi e una pettata incredibile, per fortuna, sempre tra faggi, perchè di mezzo c'è il fosso dell'acqua di mezza valle, "beh, almeno possiamo trovare buchi nuovi" dice Mg scavando tra le rocce emerse da uno sconvolgimento tettonico
"Mg non credo che quello sia buco, mi pare che sia stato quel faggio cascato che ha messo a nudo qualche sasso" "ok, allora andiamo vah..."
Arriviamo esattamente alla grotta, la guardiamo interessati, salutiamo dei bivaccatori alla croce e ci mangiamo quintali di schifezze energetiche "di fame in ogni caso non saremmo morti" osserva Angelo tra caramelle, cioccolatini stantii, croccanti e patatine.
La nostra meta l'abbiamo raggiunta, per cui torniamo indietro a curar malati.
Al rientro incontriamo in ordine sparso buona parte dello speleo club "avete visto i buchi soffianti?" "come no!!" mentiamo spudoratamente "beh, alla prossima eh? buoni scavi..."
Arrivati al crocicchio ci fermiamo ad ammirare una bella verniciata indicazione "per il Capreo" con tanto di freccia, e com'è che non l'abbiamo vista? boh? chettefrega, ci siamo allenati per il fondo del corchia, che vuoi di più?
La sega, ovvio, la merita Mg per aver scelto la sinistra anzichè la destra (............).
Alla prossima!!! Mg 20.8.2006
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