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Sega dei bisogni (Abisso del Vallaroce)

Antefatto:"ANGELOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!! devi assolutamente venire al Vallaroce con me, perchè se vado con Paolo e Federica mi tocca restarci dentro fino alla morte per inedia e ipotermia" Angelo nicchia "e il Nozzolone?" "non ci passa ed è pure infortunato, e daiiiiii!!!!!!!"
"beh....il Valleroce, beh...è la prima grotta che ho tentato di fare col Pintus, quasi quasi..."

L'epica impresa:Così eccoci al Vallaroce, siamo Paolo, Federica, Patrizia, Angelo ed Mg. Lo scopo è riarmare la parte verticale fino al meandro, previa sostituzione ed asporto del vecchio materiale con il nostro. Paolo e Federica ci aspettano sul Monte Redentore, mentre noi arriviamo con cospicuo ritardo, sia per aver mal calcolato il tempo necessario per arrivarci, sia per le varie tappe nei bar. Già, perchè la prima sosta è a Velletri, con ingozzamento di cornetti di dubbia commestibilità, la seconda è a Formia, per motivi evacuatori, i cornetti iniziano a dare i primi effetti nefasti.
Ci prepariamo e mentre dividiamo le corde negli zaini Patrizia ed Angelo cominciano a concimare i dintorni.
Arriviamo all'ingresso, e Patrizia si mette e rileva l'imbraco...correndo per campi solcati con crampi addominali.
Angelo, tutto preso a ricordare l'inizio della sua carriera speleologica, quando ha tentato di scendere il Valleroce senza aver mai usato gli attrezzi, dapprima non dà segni di cedimento, ma, guardando Patrizia, sente anche lui qualcosa smuoversi nei piani bassi, resta, però, fermo nella sua postazione.
Scendiamo a turno, Paolo arma con l'aiuto di terminator, lasciamo Patrizia per ultima, perchè inizia la serie di pozzi, non si sa mai, dovesse uscire all'improvviso.
Patrizia, in effetti, non esce, ma concima anche la parte iniziale della grotta.
Paolo arma velocemente, così in poco tempo ci troviamo tutti sotto, ad ascoltare i racconti ospedalieri di Angelo sulle gambe tagliate e il dubbio amletico se portarle al cimitero od all'inceneritore.
Mg, appena ha sentore dell'inizio dello stravaccamento bivaccatorio, dà una rapida occhiata al meandro, brutto stretto, che schifezza, e decide senz'altro di iniziare a salire.
Paolo mugugna, ma i patti erano chiari "Angelo che fai? sali anche tu o vuoi vedere il meandro?"
Ma anche Angelo, dopo una supervisione del meandro, decide di salire, seguito da tutti gli altri che, vista la necessità di riarmare anche i pozzetti successivi, evidentemente non ritengono di faticare ad oltranza, tanto per...
Una volta tanto, la squadra procede rapida e compatta, alle 16 siamo tutti fuori ad ammirare un incomparabile panorama del golfo di Formia, con le isole Pontine, Ischia, Procida e Ponza all'orizzonte.
Lo scopo dell'uscita è stato realizzato, siamo tutti contenti e soddisfatti, anche il "giginus ipogeus" che oggi ha qualcosa di puzzolente da mangiare per cena... A chi la sega?
A Patrizia ed i suoi impellenti bisogni....

Alla prossima!! Mg 6/8/2006

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