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Sega degli Aurunci (Ausoni) marini (Esplorazione rilievo Grotta Monte San Magno)

Antefatto:Lo so, è domenica sera e state tutti aspettando sta sega da me, maschi e femmine poi, ma lo immaginate le cose che devo fare dal rientro da grotta, dal traffico bestiale, da un sabato di FSL? Lo sapete? Col Nozzolone da sfamare che va a avanti a verdure, la cucina tutta un pentolame che non faccio in tempo a pulirla che già è un letamaio, la casa un caos, quintali di panni da stendere e la settimana lavorativa che mi aspetta? No, non lo immaginate manco lontanamente. .…ma non posso deludervi, per cui, ecco la sega….
L'epica impresa : Sanvincenzodaitri si sta allargando, dagli Aurunci montani si sta espandendo verso Sperlonga, prende possesso degli Aurunci marini e già guarda goloso verso gli Ausoni, madonna! più grotte da fare che domeniche da campare. Eravamo rimasti al pozzo da 60 da scendere, embè? Facciamo i signori, facciamo, che Shala Zulu vuole una mano e noi? Possiamo mai rifiutare dopo che gli abbiamo insidiato il Ninio? No. Così parte del gruppo abbandona elegantemente gli Aurunci per i Simbruini, s’è mai vista tanta generosità. E il Nozzolone, la sottoscritta e Fabio non ci pensiamo per niente ad abbandonare il nostro territorio, di scendere il 60 non se ne parla, tocca farlo tutti insieme come una punizione divina, ma resta l’inesplorato che ci prepara Sanvincè ogni settimana, su un piatto d’argento, ma quale d’argento, di platino tempestato di diamanti!
Perché lui non solo ci trova le grotte, ci fornisce i punti, le rileva e ci fa pure la scheda, ancorché ad occhio, ci aspetta pure al varco per paura che ci perdiamo e facciamo i fetentoni, alle volte, guardando tanto mare, deviando dalla meta prevista. Anche oggi ci aspetta con Gianluca, tutti e due muniti di bastone nodoso e si unisce ai nostri alti lamenti nel vedere il territorio devastato. Al posto di grotte grotte grotte, ville di cettolaqualunque da tutti i pizzi. Già mi viene il nervoso cane. Alcune sono pure in vendita “pensa, Nozzolone, abitare qua, con tutti sti ulivi, la grotta in cantina, l’abisso in giardino e flora endemica fin sopra i capelli” “frena, non stai in pensione” ah già….che schifo ste ville! Buttarle giù tutte!
Sanvincè ci porta a piano migliorino e ci molla, “là, salire subito, diritto per dritto, né a destra né a sinistra, fino al valico e poi giù, non c’è da sbagliarsi” e chi si sbaglia, non siamo noi a salire è il peso dello zaino che ci spinge ginocchioni su per il monte san magno, magno, ossia grandone, un montone in salita pieno di serpi, rosmarino e di endemiche infinite, che provvedo a fotografare una per una col Nozzolone che sbraita sempre più lontano.
Arriviamo a sto valico con un ex villaggetto vattelapesca quanto antico, secondo me dell’omo sparagnao sicuramente. E Fabio che mi dice “fotografa” perché, che ho fatto tutto il tempo? Il Nozzolone intanto, guidato dal joy-stick vincenzoso, è arrivato al buco, cioè, a un rovaio con dentro il buco. La roccia è calcarenite, lo dico subito a scanso di equivoci, tanta calcarenite, un panorama mozzafiato, la flora da calcarenite, ben diversa dagli aurunci alti, una bellezza da buttarsi per terra sopra le vipere dalla contentezza. Invece Fabio prende un bastone e si mette a bastonare i rovi. Sopra il pozzo. Meno male che non è cascato dentro, lui, bastone e rovi. Intanto il Nozzolone arma con armi naturali, tirante e niente nodo in mezzo, purtroppo per lui. Scendiamo tutti ed esploriamo st’amenità di grotta. Una sala sopra e due al piano di sotto, un muretto e una discesa a dividere i due piani, una strettoia con sassi tra le due sale sottostanti, che la strettoia non può mai mancare e una risalita tanto per gradire.
Mentre mi accingo alla risalita, bella facile e con le stalagmiti della pro-loco, Fabio raspa e trova uno scheletro di roditore, un osso non si sa di chi e un micro fungo e poi mi dice “fotografa” “ma de che! Sto risalendo e se mi distraggo catapulto sopra il Nozzolone che mi fa sicura!” . La risalita porta ad un abbaino con capelli d’angelo, eccentriche, un cimitero di stalattiti spezzate, una strettoia infame nella quale si ficca Fabio e null’altro. Mentre Fabio e Nozzolone rilevano vado a prendere la digitale onde fotografare sta beltà di grotta. E trovo anche un secchio dell’omo sparagnao, quello che abitava nel villaggetto e in vacanza veniva qua sotto a prendersi i freschi, il secchio magari era la piscina. S’immergeva un dito la volta e c’ha rimesso le ossa, quelle che ha trovato Fabio. Fatto il nostro dovere verso il gruppo andiamo a casa, dritti diretti senza deviazione alcuna, eppure…tutta la via Flacca uno splendore, Sperlonga che te lo dico a fa, il lago di Fondi, una meraviglia, Terracina, una perla, la fettuccia con suo bel canale e i pini, spettacolare ma noi no, abbiamo fatto la grotta e tanto basta, al massimo possiamo comprare le mozzarelle di bufala e parlare delle cosce itrane e di quelle viste al passaggio manco lontanamente comparabili.
Alla prossima! Mg 13.5.2012

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