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Sega al Go Fredo? MA NO, GO' CALDO!!!!!!!!!!!!!

Antefatto: : Paolo, per vie traverse, arriva a conoscere il famoso Luca Chiericati, speleo nonchè costruttore di tute ed altro, il quale lo invita all'abisso go fredo. Inizia così quest'avventura alla quale si aggregano, assai volentieri: Federica Terminator, Patrizietta, Mg ed il Nozzolone. " A Pà, ma dove dormiamo?" "tranquilli, ci ospita Luca" " A Pà, ma servono le tende?" "no, c'è posto da lui".
Così, in ordine sparso, arriviamo da Luca, miiiiiiiiiii che casa spelea che ha!! "e io che mi lamento del bagno bianco e degli accrocchi del Nozzolone, nella vita è tutto relativo" riflette Mg mentre, con fare noncurante, fa il terzo grado all'anfitrione per sapere in pochi minuti secondi tutti i suoi trascorsi, non trascurando la parte amorosa. Sistemati i sacchi a pelo, andiamo a mangiare e lì, mentre interroghiamo Luca sulla divisione delle squadre in grotta, arrivano Nebbia e Omar, mizzica che fustoni, an vedi che avambracci guizzanti!!!. Quelli si mettono a parlare delle cose da fare, verificare i tre fondi tutti sui meno mille, verificare delle risalite, a circa meno 300. Ascoltandoli Mg inizia a provare un chè di elastico, "ma qualcosa per seghe seghe seghe, c'è?" "beh, c'è Michi che dovrebbe tentare una risalita, ma forse non ha trapano". Tornati da Luca, gli saccheggiamo il magazzino comprando un bel pò di zaini, mentre Mg, dato il nome della grotta, si compra il sottotuta più caldo esistente in commercio, estote parati, mò me frega go fredo.

L’epica impresa: Eccoci, soliti appuntamenti disattesi, un classico di tutti i tempi, la gran parte della gente, anzi tutti, sono già saliti il giorno prima. Così Luca, Paolo e Federica, la squadra del terzo fondo, salgono fino al campo con il fuoristrada; invece Patrizietta, Mg e Nozzolone s'inerpicano a piedi, circa un'ora di cammino, per incontrare il famigerato Michi. Salendo, iniziano a farsi immani seghe mentali sull'horror vacui, sugli innumerevoli pozzi, sulle 18 ore per arrivare alle risalite, sul fatto che al ritorno non c'è possibilità di dormire da Luca, che sta in grotta, e nemmeno tenda, non sapendo..ecc. (a onor del vero le seghe se le fà Mg, ma ne fa partecipe gli altri due, mal comune mezzo gaudio). Filosoficamente il Nozzolone rassicura Mg "male che va, visto che non c'è nessuno, ci facciamo un pezzo di grotta e poi chiss'è visto s'è visto, tanto abbiamo il rilievo" (schizzo condensato di un meno mille a pianta su scala 1/2000). Invece al campo c'è Michi che ci aspetta, con Simona, due mesi di grotta e tanta voglia di farsi un meno mille.
"A Michi, che famo?"" C'è la famosa risalita, ma io non me la sento e poi non c'è nemmeno il trapano, magari andiamo a verificarne la fattibilità". All'ingresso dell'abisso, una gelida aria investe tutti, è proprio go fredo, orco can!!!. Mentre Paolo e Federica si preparano alla discesa, Luca avverte che: al pozzo cappio nero ci sono le lame dove la corda tende ad incastrarsi; su un meno 50, c'è un naso di roccia dove la corda tende a salire e non te ne accorgi che alla fine, è inutile andare a verificare la risalita che tanto si vede cos'è...Ok, ma quanto ci vuole a fare il meno mille e risalire? beh, da un minimo di 24 ore, senza fermarsi a....ciao è, ci si rivede a Roma. La squadra della risalita, decide quindi, di fare il giro ad anello, sala bianca, sui meno 300. Entrati che fummo, fatti pochi metri di grotta, ecco il Nozzolone che inizia a lamentarsi, "ma è stretta, che cazzo dite che è larga, questa grotta non mi piace per niente". Arrivati al 40 però, vista la bellezza del pozzo, su marmo selcifero stratificato, siccome facciata di duomo, la bellezza della grotta lo prende per la gola e prosegue imperterrito nella strettoia "zeta la formica"; "ma non ci passo, che cazzo dite che è larga, ecc....". Michi, con il simpaticissimo accento emiliano, pari solo alla voce suadente di Manuela, lo convince invece a passare, ed eccoci tutti all'orlo dell'horror vacui (- 65, diventato - 68 da Luca e - 70 da Michi). Il pozzo, il più bello in assoluto che abbia mai visto, inizia proprio dalla sommità, e scende nel marmo bianco, scanalato come le colonne greche, con un rimbombo maestoso. Fortunatamente è armato con due corde, così la paura passa senz'altro, del resto è talmente bello da fondere tutti gli altri recettori del cervello che non siano l'ammirato stupore. Dopo l'horror vacui, altri passaggetti simil stronzi (per la stazza nozzolesca) ed eccoci all'altro 45, su marmo a strati, stupendo pure lui, con pareti lisce siccome lastre tombali da tomba di famiglia, troppo bello. Lì ci fermiamo a mangiare, e il
Nozzolone decide di risalire, per paura dei crampi.
Mg, allora, si fa di corsa l'altro 45, pozzo senza infamia e senza lode, e torna sù in men che non si dica, onde seguire il consorte nella buona e nella cattiva sorte, come da contratto. A onor del vero, l'elastico le era anche passato, troppo belli i pozzi per non voler vedere il resto, però anche l'uscire ha il suo fascino...Salutati i compagni d'avventura, ci si divide, Michi, Simona e Patrizietta alla sala bianca, Mg e il Nozzolone al ritorno. Bello è stato salire insieme sul 65 (o 68 o 70), e condividere le lagne sui passaggi stretti, zeta la formica e quello che ci eravamo scordati (Mg, abbiamo sbagliato strada, io qui non ci passo proprio). Risalendo Mg, finalmente, sente qualcosa di incredibile, mai sentito prima: "Nozzolone, a gò fredo gò caldo, mitica la tuta di Luca!!!!!!!!!!!!".
Alle 19 eravamo fuori, ci aspettava la scarpinata per la macchina e trovare da dormire. Alle 22 stavamo dalla Piera ad abbracciare il versiliese Paolo Dori, che, nonostante il colpo della strega, aveva accompagnato degli amici al ramo del fiume in corchia (gli speleo, tutti matti sono...). Patrizietta, invece, uscirà più tardi dopo aver visitato, beata lei, anche la sala bianca.
Paolo Federica e Luca, usciranno alle 12 del giorno successivo, dopo essere arrivati a - 850 (al campo), laddove, incontrando gli speleo entrati prima, hanno saputo che il terzo fondo non aveva più possibilità di sfondarsi ancora..
E la sega? alla recidiva Mg che, nel risalire l'horror vacui, si trascinava dietro la corda, incastrata nello zaino (non solo vecchia, pure rincoglionita è....).
Altra sega a Federica terminator per aver risalito il 130 con il delta aperto.
Mg 6.8.2005

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