resoconto precedente
resoconto successivo
torna all'indice
torna al menu
Rudiste fisiologiche (Escursione geologica)

Antefatto: Come conciliare un’uscita geo-paleontologica con qualcosa di speleologico in una giornata che si profila particolarmente gelida.

L’epica impresa:
Chi siamo? Pochi, i più sono usciti di sabato mentre oggi restiamo attivi: il Nozzolone, Luca-Lupo geologo e la sottoscritta. Certo, ci sarebbe anche Elena, ma ci schifa “cercherò qualcosa di meglio da fare”. Bon, andiamo a Gorga perché li ci sono le rudiste in posizione fisiologica e, come ci spiega ben bene Luca, la cosa è rarissima. A dirla tutta, il vento gelido mattiniero a momenti ci fa desistere ma, fortunatamente, il cellulare di Luca è spento e ci tocca andare all’appuntamento. Gorga, infatti, ci accoglie piacevolmente, non c’è troppo vento e le rudiste in posizione fisiologica fanno animare Lupo alla massima potenza “le vuoi fotografare?” “dopo, dopo, ora son troppo eccitato!!”. Parcheggiamo la macchina a Fonte San Marino, ghiacciata quanto basta, e c’incamminiamo verso il Due Bocche, più che altro alla vana ricerca di pozzo del Greto, tappato inesorabilmente. “Ora che cerchiamo?” chiede Lupo, dopo aver ammirato il Due Bocche, “altri buchi segnati in catasto anni annorum fa!” risponde il Nozz. Incontriamo anche un cane da tartufi che ci rifà il verso, grufolando e scavando per terra. “Conoscete grotte?” chiediamo al tartufaro “si, un pozzo lassù, ma è già stato sceso da speleo, li ho visti con le corde”. La risposta denota che sto tizio è pratico dell’argomento. Lassù non c’andiamo, ci dirigiamo verso dei pianori carsici, trovando il pozzo del bacarozzo che, a vederlo, sembra chissà che abisso caninico. Dopo aver appurato che non si è sfondato ulteriormente, Luca ci richiama all’ordine “è ora di mangiare e mia mamma ha fatto la crostata!!”. Un’accogliente dolina è il nostro ristorante e, appena seduti, il sole scompare sommerso da una fredda nuvolaglia. Te pareva. Nemmeno l’eccellente crostata ci riscalda, tocca proprio alzar le chiappe diventate tutt’uno col gelido calcare e cercar grotte con anda forsennata che non mi sento più le dita. Luca invece è iperattivo, invece di mangiare pascola rudiste tutto il tempo. “Non ti bastano?” “Si vanno bene, ma non sono in posizione fisiologica” e, visto che il freddo stimola la diuresi, immagino ste rudiste pecoroni che espletano funzioni fisiologiche a beneficio di geologi di passaggio. Bando alle ciance, Luca non perde tempo, trova dapprima un pozzo da niente nuovo di zecca, poi un sprofondo che levati che si rivela essere il “pozzo di mezzo”. Ambè, questo poi lo scendo, visto che è a scivolo. E la prosecuzione? Tocca ovviamente strisciare quanto basta tra foglie umide e terriccio. Caldo però!!! Si, la grotta continua con meandro centimetrico ripieno di tutti i ragni dei Lepini svernanti al calduccio del pozzo. Nel frattempo il Nozz trova anche il 5°elemento, ossia un pozzo da 50 (così dice il catasto) che soffia aria calda come una pompa di calore. Restiamo tutti in ammirazione dello stretto pozzo, più che altro per scaldarci, e poi ci dirigiamo nell’altrettanto caldo abisso Wolf Gheraten poco distante. Abisso de che, pare non continuare niente a vederlo. Si è fatta una certa e le rudiste in posizione fisiologica stanno ancora lì ad aspettare le brame del Lupo. Al ritorno, infatti, è tutto un fermare la macchina per fotografare sti strati a rudiste, i cui resti, adoperati per rifare la carreggiata, finiscono nel nostro bagaglio. La strada non ha più la carreggiata e la mamma di Lupo, al posto di una buonissima crostata, si troverà in cambio una camionata di serci..in posizione più o meno fisiologica… La giornata è stata proficua quanto basta, ora abbiamo un bel po’ di buchi da scendere, se proprio proprio non avessimo altro da fare in terra aurunca…
Alla prossima! Mg 17.1.2016

resoconto precedente
resoconto successivo
torna all'indice
torna al menu