va alla precedente
torna all'indice
torna al menu
Pozzo subito (Esplorazione e rilievo)

Antefatto:Dove andiamo? Siamo, al solito, due squadre: quelli ad oltranza, che dormono pure nel posto più distante della terra aurunca e vanno all’abisso Petrella e quelli che dormono a casa e vanno a pozzo subito, indovina che scelgo?
L'epica impresa :Partiamo tutti insieme verso l’auruncità: Loretta, Paolo, Federica, Elena, Patrizia, Federico, Angelo, Nozzolone e la sottoscritta. Al quadrivio incontriamo Antonio, e chi è? Come chi è! il TRIMA fatto persona. Anvedi, gli antichi trimi, quelli di cui emuliamo le imprese, scendiamo i pozzi, scopriamo il già scoperto, loro, i nostri vati. Si è portato il figlio, bel ragazzo che vorremmo inglobare nel gruppo così, per acclamazione femminile. Paolo interroga Antonio e quello dà la stura ad una montagna di ricordi, esplorazioni, imprese epiche, la voce vibra di spelea emozione e noi con lui, soprattutto io ed il Nozzolone che abbiamo lo stesso vissuto, carburo appesa, corde nautiche, scalette, grotte alla sinfasol. “Certo”, dice “non vado più in grotta per questo, questo e quest’altro motivo” tutti validissimi, al chè gli chiedo “di che anno sei?” due anni meno di me, già e io ancora ci vado ma perchèèèèèèèèèèè???????? Dei! rispondete, perché ho sto karma? Che ti lagni, direte voi, ecco, mò ve lo spiego. Perché arrivati alla fine della strada (si fa per dire, sentiero meglio) dalle macchine escono montagne di materiale da trasportare “dove?” chiedo a Paolo e quello fa il vago “vicino”.
Beh, se si chiama pozzo subito..…ma io a Paolo credo come Gesù a Giuda quando gli dà il bacio.
Lui fa pure leva sul mio ego smisurato “un presidente deve avere a cuore il suo gruppo” tradotto, portaci il materiale per il campo. Sehhh e a me chi mi porta? Faccio l’acidissima “io sono vecchia, avete capito tutti? Fallo portare a chi si crede giovane ad oltranza ed ha tutte ste fisime della gioventù” subito il Nozzolone si risente, manco l’avessi detto a lui, poi, guardavo Elena, in realtà, che mi pare che porti i quintali senza dire ah, beata lei. Fatto sta che mi tocca portare la roba mia, oltre la corda, la roba da rilievo (te credo, pesa niente), mazzetta e scalpello. Intanto Angelo dà una sportellata a Loretta e quella a momenti casca stecchita, ci abbiamo provato tutti a farla fuori, il Nozzolone a trapanate, io a sassate e mò Angelo a sportellate, ma lei è inossidabile, solo a metà salita butta tutto per terra e si lamenta ad alti lai che Angelo le ha smontato una vertebra. Angelo estrae subito il kit del perfetto infermiere in ogni loco e zac, massaggia Loretta che si riprende come niente fosse (secondo me voleva solo un massaggio da mani maschili, dove è è fa niente…). Proseguiamo la salita e sto “pozzo subito” non arriva mai. Sosta a dar sassate ad un nido di allocco a scopo fotografatorio, ma quello tutto è via che allocco, non ci sta a farsi fotografare, e poi interviene Patrizia l’amante degli uccelli che strepita per la difesa del volatile, contro Paolo il sassaiolo. Lui, in verità, più che grotte altro non difende, ognuno ha le sue cose da proteggere, io i fiori, a proposito, tanto era il peso, che non ne ho fotografato uno. Arriviamo ad una dolina radurosa tra il bosco, ecco, questo è il campo. Tutti a stravaccarsi ad oltranza finchè interviene Angelo “dimmi dov’è pozzo subito che ci vado”. A volte ci scordiamo dei turni massacranti di Angelo, domani lo aspetta il lavoro.
Allora Paolo finalmente ci porta, sono le due, altro che subito. Il pozzo, ovviamente è da allargare e ci pensa Angelo che ha la fregola di tornare, pure io a dire il vero, ma oggi non tanta, è sabato e non ci penso. Allargata a dimensione nozzolesca, faccio valere lo jus entrandi “devo armare io stavolta, Angelo ha appena fatto il corso d’armo estremo col CAI, è super esperto, il Nozzolone lo è dalla nascita e io resto la segaccia squallida”. Bene, metto un bel fix, frazionamento e giù. Te sei sprecata..E’ che non serviva altro. In fondo, il pozzo non tappa, ha un buchetto tra il fango del pavimento che fa intravedere qualcosa. Mentre strepito che la grotta continua e scendessero pure che il fix tiene, comincio ad allargare il buco a dimensioni nozzolesche e vado in esplorazione. Condotta, sala e…boh? Solito dedalo di micro prosecuzioni nessuna a dimensioni umane. Solo una, nel condotto, che subito mi accingo a smartellare. Intanto arrivano gli altri e detto legge “tu rileva, tu smartella, dai svelti”.
Il Nozzolone, che già s’era scordato la punta del trapano, ora scopre che s’è scordato il taccuino da rilievo. Cioè, io sono vecchia, vero, non ce la faccio a portare un quintale di materiale, vero, ma tu? L’alzheimer s’è impadronito spavaldamente della tua mente, confessa, eppure ti dico sempre piantiamo l’elmetto al chiodo che è ora. Va beh, che abbiamo per scrivere? Scontrini del supermercato? Dell’autostrada? La carta della pizza? Si!!! L’elenco del telefono del soccorso, ora lo prendo e anche un foglio con le coordinate di una grotta dove sta Francesco da solo, nel caso che ci servano per riportarlo vivo o morto che sia. “Bene, mentre smartellate vado a prendere la carta”. Torno e trovo la prosecuzione aperta. Entra Angelo e lo seguo, non continua granchè, Angelo trova pure un approfondimento che meglio perderlo che trovarlo. A sto punto iniziamo a rilevare ma mi prende il freddo siberiano, ho una maglietta a maniche corte sotto ed il rilievo impone pazienza infinita. Con Angelo rileviamo la parte nostra e poi torno fuori a razzo, brrrrrrrrrrrrr prima che arrivi la morte gelida.
Al ritorno passiamo per l’abisso Petrella dove stanno gli altri, per riportare la punta del trapano e la batteria. Scendiamo il Nozzolone e io, ma alla prima strettoia lasciamo il tutto e via. Mentre rifaccio la salita del bosco, spreco il poco fiato che ho per la lagna massima che ho il cuore che non gliela fa più e devo smetterla con st’attività faticosa, al chè il Nozzolone s’incazza e mi fa baluginare domeniche di shopping, balera e non so che altro, non con lui ovviamente. Al chè, al primo pezzo in piano, dove posso dare stura a tutto il repertorio recriminatorio, con fiato stentoreo proclamo “lo vedi sto vecchio” …e Angelo e il Nozzolone a cercare dove sta sto vecchio…”ha l’anca fracida e non dovrebbe manco camminare e a quest’età dovrebbe fare il nonno e bla bla bla”. Il Nozzolone si sente dare del vecchio e non proferisce verbo, toccato sul nervo scoperto (o sull’anca coperta). Angelo, intanto, per tagliare l’aria ci racconta le peggio disgrazie ospedaliere che come le racconta lui c’è da rotolarsi per terra dal ridere. Fatto sta che arriviamo alla macchina sani e salvi, come dice Angelo “anche stavolta abbiamo portato a casa la pellaccia “. Allora domenica dove si va? Nel frattempo ho saputo che gli altri hanno trovato altri pozzi..
Petrella aspettami!!!!!!!!!!!!!!!! (io, in balera e a fare shopping, non ci vado manco morta…..).
La sega spetta di diritto al Nozzolone per dimenticanza di: punte da trapano, taccuino da scrivere, chiave da armo e fix (e poi sono io la vecchia…)
Alla prossima! Mg 21.7.2012

va alla precedente
torna all'indice
torna al menu