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Monti Picentini

I Monti Picentini sono un gruppo montuoso dell'Appennino campano, tra i Monti Lattari, i Monti del Partenio, l'Altopiano Irpino e la Valle del Fiume Sele. Le vette più elevate sono: Monte Cervialto (1.809 m s.l.m.), Monte Terminio (1806 m. s.l.m.) nella parte occidentale e Monte Polveracchio (1.790 m s.l.m.) nella parte orientale.

Inquadramento geologico

Il gruppo è costituito da rocce calcaree e dolomitiche, differenziandosi dalla zona circostante, con terreni prevalentemente argillosi.
Una depressione centrale, che mette in comunicazione la valle del fiume Calore Irpino e quella del fiume Tusciano, divide il gruppo in due settori geologicamente e morfologicamente differenti: sul lato occidentale il gruppo montuoso per largo tratto è costituito prevalentemente da dolomie, e si presenta più profondamente smembrato, mentre la parte orientale è composta in genere da calcari ed assume una forma più compatta e meno aspra, con diverse vette che si innalzano da una piattaforma a circa 1000 metri di altitudine.
Essendo le rocce calcaree di gran lunga dominanti, è presente il fenomeno del carsismo, con numerosi bacini, chiusi o parzialmente sbrecciati, di varia estensione e posti a diverse altezze. Da questi bacini si originano a valle diverse sorgenti.
I Picentini sono considerati la riserva d'acqua più grande del Sud e la terza riserva d'acqua in Europa. Alcuni corsi d'acqua che nascono nel gruppo montuoso si dirigono verso il Mar Tirreno, direttamente (Sele, Tusciano, Picentino), o come affluenti (il Calore Irpino e il suo tributario Sabato, le cui acque confluiscono nel Volturno) il Tenza che affluisce nel Sele, mentre l'Ofanto sfocia nel Mar Adriatico.
La regione gode di un'elevata piovosità. Il settore meridionale e occidentale, dal Pizzo San Michele a Olevano sul Tusciano, passando per l'area del Terminio è esposto ai venti umidi provenienti dal Mar Tirreno ed ha medie annue tra le più elevate in regione e anche intorno ai 2000mm.

Sentieri

Pubblicazione Sentieri del Parco

Grotta dello Scalandrone


mappa del percorso


Da Giffone Valle Piana si sale verso il Rifugio della Forestale (10 km) dove inizia una sterrata, dopo un pò si può parcheggiare la macchina e si prende in sentiero segnato che porta alla grotta (500 m dal parcheggio). Per scendere alla grotta ci sono alcune passerelle. La grotta è visitabile solo fino al laghetto, dopo sono necessarie attrezzature speleologiche (imbraco, bloccanti). Per visitare la grotta ed arrivare al laghetto servono impianti di illuminazione a led (meglio due frontaline) e una corda (scivolo molto ripido).

La Savina (1303 m) giro ad anello Da Acerno percorrere la strada che porta a Croci di Acerno (confine tra le provincie di Salerno e Avellino) e parcheggiare la macchina sulla sinistra (spiazzo). Prendere la mulattiera segnata 105 fino ad incontrare, sulla sinistra della strada, un costone spoglio di argilla bianca compattata, appena si sale ripidamente per il costone si trova il segno "190" bianco e rosso. Si seguono sempre i segni bianchi e rossi, per lo più collocati sugli alberi, lungo la linea di massima pendenza fino ad arrivare alla cima di Monte Savina. Si prosegue per la cresta, spesso sulla sinistra, fino a quota 1383 (tralasciando la traccia a destra che scende a fianco della parete). Appena superato un arco naturale, situato sotto il sentiero sulla sinistra, si trova una valletta dove c'è il cartello di indicazione del raccordo per il sottostante sentiero 105. Si scende molto rapidamente lungo il bosco, con qualche traccia e qualche segno sugli alberi, seguendo le tracce che zigzagano prima a destra e poi a sinistra, fino a trovare la mulattiera 105.

Monte Terminio (1806 m) Da Campolaspierto (1280 m), dove si parcheggia la macchina nei pressi di un ranch, si prende un sentiero che inizia attraversando un'area attrezzata pic nic sulla sinistra della piana, e s'inoltra dentro una faggeta. Si segue una traccia (pochi segni rossi sugli alberi) che sale avendo sulla destra un solco vallivo. Si seguono sempre le tracce fino ad incontrare una mulattiera con i segni biancorossi. Si seguono i segni fino a risalire, per un breve tratto, il calone ed arrivare ad una radura recintata (varco) con una presa d'acqua (terreno argilloso). Da qui si seguono i segni fino alla vetta.

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