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Escursioni sui Monti Lepini

Monte Gemma (1457 m) da Maenza


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Da Carpineto Romano si prende la strada per Maenza, la si abbandona in direzione di "Monte Acuto", prendendo quest'ultima fino alla caratteristica chiesetta di San Luca (753 m) dove si lascia la macchina. a fianco della chiesetta parte il sentiero segnato (rossobianco n.25) che segue il crinale a sud del Monte Gemma. Si percorre interamente la ripida cresta e, superati piccoli salti di roccia, si perviene alla cima (1457 m) . Il ritorno può essere fatto ad anello, scendendo sulla destra del monte (guardando la valle) ma non è segnato, si seguono delle tracce di mulattiera abbastanza evidenti.

Monte Gemma - Monte Sentinella percorso ad anello

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Arrivati alla croce del Monte Gemma si prosegue fino alla cima del Monte Salerio (1439 m), si scende verso la località "le Canavine" fino ad arrivare a una cresta che si percorre tutta, a saliscendi (non c'è sentiero) fino ad arrivare al Monte Sentinella (1100 m). Arrivati in cima si torna sui propri passi fino ad una sella (grande dolina sulla sinistra) dove inizia un sentiero ben tracciato (segni celesti) che porta al fontanile sulla strada per a chiesetta di San Luca.

Monte Caccume (dal latino Cacumen “aguzzo, appuntito”) percorso ad anello


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Geologia del Monte Caccume

Il Monte Caccume è formato da due unità strutturali tettonicamente sovrapposte. La prima, inferiore, è caratterizzata da una sinclinare ad asse NNW-SSE nella quale affiorano termini carbonatici compresi tra il Giurese superiore ed il Paleocene inferiore; a seconda unità è rappresentata da alcuni "klippen" di età cretacea sovrascorsi sulla sinclinale di base. Le due unità sono separate da modesti spessori di "argille caotiche" del miocene.
Il "klippe" che costituisce la cima del Monte è interessato da fitte pieghe coricate ad asse N-S; la direzione W-E di movimento delle masse soprascorse è indicata da solchi e strie visibili su di un vasto piano di scorrimento e dalla direzione assiale delle pieghe che interessano il "klippe" di quota 1095. La provenienza da Overt delle masse sovrascorse è presumibilmente indicata dal ripido aumento di spessore delle "argille caotiche" sottostanti ai "klippen" procedendo da Ovest verso Est.
Questi fenomeni di sovrascorrimento si inquadrano in una tettonica di sovrascorrimenti per scivolamento gravitativo dell'intera catena lepina; le fasi plicative e di sovrascorrimento sono inquadrabili nell'ambito del Pliocene medio-inferiore, mentre nel Pleistocene si sviluppano fasi tettoniche di sbloccamento rigido dovute a struttire ormai emerse.
(Antonello Angelucci - Guido Devoto)

Sentiero ad anello da Patrica

Da Patrica si imbocca la galleria sulla sinistra e si parcheggia subito dopo, quota 437 m (percorrendo questa strada si arriva a Supino). Appena sopra la galleria parte il sentiero segnato con bandierine di vernice bianco-rosso. Sul muro c’è verniciato un segnale escursionistico con il numero 26 e la scritta Caccume; alla base delle scale in pietra da risalire, c’è una freccia di legno che indica Cacume. Al termine dei gradoni, si incrocia una stretta strada asfaltata che si segue in ripida salita a destra; terminato il tratto asfaltato, si continua lungo una mulattiera a sinistra (la stradina diventa sterrata e termina poco oltre presso un fontanile senz’acqua). Senza possibilità d’errore, la via da seguire risulta molto evidente ed è segnata molto bene, si attraversa un bosco sempreverde e si passa accanto alla Fontana della Rava, quota 822 m; da notare che, nonostante questa montagna non raggiunga una altezza molto elevata e risulti isolata dalle altre da profonde vallate, è ricca di sorgenti in quanto parte del Monte è argilloso-torbiditico- Più avanti, a quota 870 m, si giunge ad una biforcazione segnalata da frecce escursionistiche. A destra è indicata la Fonte Savino: il sentiero però non è segnato e non è neanche molto evidente. Proseguendo a sinistra invece, poco più in alto (a quota 900 m circa) si inizia ad aggirare in senso orario la cima del monte, caratteristica piramide di circa duecento metri d’altezza. A quota 920 m c’è una deviazione ancora una volta segnata da frecce di legno. A destra si continua in salita verso la vetta mentre dritti si prosegue quasi in piano fino alla Fontana Scocciapane, quota 885 m (si può andare a curiosare: tra andata e ritorno occorrono meno di 20 minuti). Presa la via di destra, dopo alcune svolte si esce dal bosco ed ancora “zigzagando” si raggiunge l’imponente Croce di vetta e la piccola chiesa, quota 1095 m (tempo di salita 1,45 ore - ascesa 660 m - Km 4,5).
La visuale che offre la vetta è innanzitutto sul paese di Patrica e la vasta pianura di Frosinone, poi sulle cime degli Ausoni e degli Aurunci e, verso il mare, sul Monte Circeo. Molto ben visibili sono anche la catena dei Simbruini e il vicino Monte Gemma con la sua croce posta poco sotto la vetta.
Per fare il percorso ad anello si ritorna fino alla valletta e si prende una traccia a destra che porta al fontanile Scorciapane (890 m), da qua si segue sempre una traccia (senza segni evidenti) che aggira il monte fino ad un altro fontanile (Fontana Savino). Si segue sempre la traccia che si dirige in leggera discesa sulla mulattiera verso Punta Mastro Marco. Ad un certo punto della mulattiera (ometto) la quale prosegue fino a Cesarole(non arrivarci), la si tralascia per prendere un ripido sentiero a destra, abbastanza irrovato e fangoso, che porta sulla strada Patrica- Supino un pò prima della galleria. Il sentiero è tracciato ma arrivati ad un ampio bosco di castagno (radura) questo si perde e tocca scendere lungo il bosco (alberi grandi) per ritrovarlo.

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