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Luigi Lobba

Luigi Lobba....dicono di lui:

Quella di Lobba è un'arte che indaga nei meandri più oscuri della coscienza, la quale ha molto da comunicarsi, ad esempio la serena, quasi divertita, attesa della morte così come espressa nei "Cimiteri", o ancora la forte tensione religiosa.
Lobba, sperimentatore perenne, autodidatta da lunga data, partendo dalla scomposizione dello spazio cubista e dal divisionismo rivisitato di Matisse, costruisce le sue opere smembrando il paesaggio con variazioni tonali che producono spesso effetti di assoluta tensione coloristica.
Le sue forme vengono assorbite dagli strati del colore, che evidenziano sì un'estrema precisione del disegno sottostante, integrando però la linea in un progetto cromatico che la permea interamente.
Lobba punta ad una pittura essenziale, semplice, poco articolata, per esprimere la sua misura interiore di spettatore di un mondo povero di luce intensa e viva, più spesso visto con sfumati effetti chiaroscurali.
Nella sua opera, ormai pluridecennale, sono ben facilmente individuabili due fasi, e spartiacque è l'uso dell'acrilico che ha sensibilmente mutato gli orizzonti pittorici di Lobba.
Dall'osservazione dei suoi olii si riceve forte l'impressione che il colore domini incontrastato sui paesaggi e persino sui soggetti religiosi, schiacciando, con chiara intenzione sperimentale d'artista d'avanguardia, la prospettiva sullo sfondo, da cui riemergono, quasi in rilievo, le figure: questa scansione dell'opera in due piani prospettici distinti garantisce la base per "l'immaginazione per astrazioni" tipico di Lobba, che suddivide "momenti" diversi nelle sue realizzazioni.

La critica

Dire che è impervio camminare fra le pitture di Luigi Lobba è quasi un eufemismo: ti illumina abbagliandoti, ti fa naufragare fra i colori, ti immerge in cento o più anni di storia dell'arte, diventa naif, ti conduce a Bosch, ammicca a Brughel, diventa cascata di gemme e veli alla Mondrian, fa una riverenza a Friedrich, si seppellisce sotto il saio di un frate barocco, forse quello che progettò l'allucinante cimitero dei cappuccini di via Veneto in Roma dove ogni parte della nostra struttura scheletrica diventa un elemento decorativo per invitare (a seconda delle sensibilità) alcuni al distacco dalle seduzioni della vita, altri all'accelerazione dello sfogo delle proprie pulsioni perchè "sic transit gloria mundi" oppure "tu mortal che guardi miri e pensi, io fui con alma e sensi..tu pur verrai cangiato qual son io: pensa di cuore a questo e va con Dio".
Luigi si dichiara autodidatta, eppure ha frequentato tanti pittori copiandoli con una sua particolare firma che è riscontrabile nell'amplificazione dell'effetto caratteristico del maestro.

Ha esposto in numerose personali, collettive e concorsi a Valdagno, Arzignano, Montecchio M.,Bareggio, Torino, Soave, Lonigo, S. Bonifacio, Trissino, etc.

Per contattare Luigi Lobba
indirizzo: Via Seneca, 10
36071 Arzignano (VI)

cellulare: 3394448277

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