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L'innominato e il Circolo (Discesa abisso Innominato)

Antefatto:“A Marigrà, te va de portare tre pischelli del Circolo all’Innominato?” mi chiede Paolo per telefono “pronti!” rispondo, che al Presidente non si può dir di no, e poi, magari, i pischelli sono pure potabili.

L’epica impresa:
Cosi eccoci alle 8 a Monteporzio, le squadre sono due: quella che scava a Maijn bu composta da Paolo, Federica, Elena, Mario, Valentina, e quella che va all’Innominato composta dalla sottoscritta e dai tre pischelli del Circolo che si rivelano essere Sara, Arianna e Carlo, comprensiva anche degli sherpa Nozzolone e Valerio del Circolo.
Sherpa??? Certamente! Perché, avendo un anno meno di Cartagine e nonostante la Shungite, la schiena poco sopporta carichi pesanti. Così mentre m’incammino lento pede verso il Petrella vedo i circolani che mi guardano di malocchio, come dire “anvedi questa carampana come va lenta, altro che noi svelti del circolo!!!!!!!!!”. Mi s’accosta, quindi, Valerio che si offre di alleggerirmi parte del carico. Vorrei dargli solo il casco, più che altro per non fare proprio proprio brutta figura, ma, visto che insiste, gli mollo tutto l’imbraco “sai… ho sto mal di schiena” “sapessi io” risponde, ecco fatto, ora ho pure i sensi di colpa. Però, effettivamente, con meno peso l’avvicinamento diventa più umano, tanto più che la grotta non si trova e ci tocca girar in tondo a cercarla. Il Nozzolone mette il turbo e detto fatto ci chiama “eccola!!” e ci precipitiamo, avendo capito qualcosa come “aiuto”” come se nell’abisso ci fosse cascato dentro. A questo punto ci prepariamo e subito i circolani mettono le mani avanti “siamo lenti” come se non lo sapessi poi!! “meglio” rispondo, che hai visto mai, fossi diventata sega squallida nel frattempo. Paolo mi aveva avvertito che erano bravi, ma alle prime armi, per cui faccio siccome corso, paziento. Ma loro, tutto sommato, arrivano senza impicci, “certo” penso “a scendere si fa presto, chissà come procedono in risalita” e questa, certamente, è l’incognita per tutti. Dopo il 30 mi accingo a scendere il salto successivo con un deviatore a metà. Faccio per staccarlo ma quello è cementato proprio, non si muove di pezzo. Bon, tiro fuori la pinza e provo ad aprire in qualche modo il moschettone, manco per niente, di sbatterlo non c’è verso, distante da ogniddove. Dovrei tagliare la fettuccia, sostituirla con altra e altro moschettone ma….tutto sto casino per 4 saltini e il 78 non è armato????? E se i circolani ci mettono un’era geologica a salire? E se per caso ce la metto io? Sai che ti dico? “regà, la situazione è questa, ci sarebbe da tagliare il deviatore, ma avete fatto il 30, bello bello, visto un bel pezzo di grotta che famo?”. Carlo, tutto sparanzato sul terrazzino, propone di pensarci. Come sarebbe a dire, pensarci, tipo prendere freddo inutilmente? Veramente c’ho pensato “facciamo qualche foto e risaliamo, che tanto ci tornate a fare il 78 una volta armato”. Così detto inizio la risalita sperando, al solito, che non si stucchi niente, che quando sto nel bel mezzo del pozzo mi pare che qualcosa prima o poi debba stuccarsi, chessò, un armo, la maniglia, il croll, la corda…mihhhh famme sbrigà…Appena mi avvicino alla parete di colpo cessa la sindrome da stuccamento e mi godo il pozzo. “Liberaaaaaaaaaaa” e mentre li aspetto faccio foto a piacimento.
I ragazzi risalgono tranquilli, per cui mi sento abbastanza in colpa di non essere scesa ancora di più, liberando il deviatore, ma tant’è, li adopero come modelli che le foto stanno venendo benone!
Fuori troviamo Valerio che s’è fatto una bella dormita e il Nozzolone che ha girato come un ossesso per tutti gli ingressi. Adesso non ci resta che andare a Maij bu per raggiungere gli altri. Fuori c’è Valentina che ci rende edotti sulla situazione dello scavo “dentro ci sono Paolo, Elena e Mario mentre Federica ha accompagnato Anna e Mauro nel sentiero”. A sto punto non resta che tornare, sehhh, schiodali quelli del Circolo che si sono sistema in modalità “cento anni sottoterra e altrettanti sopra a fancazzare!!”. Vah ben, non inferisco troppo che, a ben vedere, Valerio si è sobbarcato il mio imbraco in salita e i tre pischelli sono andati benone e, col senno di poi, avrei potuto ben tagliare il deviatore…
Alla prossima! Mg 26.7.2015

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