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La guerra è guerra (Esplorazione Pozzo Lionello)

Antefatto: Che per caso vi siete creduti che stavamo a casa a piangere i nostri mali? (a dire il vero quello del Nozzolone ma io sono solidale…) manco per niente! La guerra è guerra. Il Nozzolone, appena operato, ha proferito le seguenti parole: “mi sono sognato i tortellini, l’insalata e il pozzo innominato!”.
Certo le ultime volontà vanno rispettate!

l'epica impresa:Così, dopo un Fioranello di prova, visto che si può mettere l’imbraco e, per la mia gioia, fare su e giù (..famose a capì..) il Nozzolone decide si essere pronto per le avventure aurunche. Nel frattempo anche i nuovi arrivati: Simone, Lavinia ed Andrea hanno imparato l’abc del bravo speleologo e sono pronti (quasi) a farsi i pozzoni.
Bene, tutti gasati andiamo a monte Altino e ci dividiamo in tre squadre. Una capitanata da Saverio e Mauro che hanno trovato un pozzo soffiante, ancorché stretto da morire tutto da lavorare, con loro resteranno Elena, Andrea ed il Nozzolone (mi raccomando, Elena giù le mani!!).
Una capitanata da Sanvincenzodaitri che ci aspetta scalpitando al rifugio ghiacciato come uno stoccafisso e, appena arrivati, ci annuncia “da qua vado a piedi in cima al Petrella, mi faccio tutto il lato nord e non cerco pozzi! “ e si volatilizza in men che non si dica.
La terza con me, Paolo e Federica, a Pozzo Lionello per mettere i termometri, fotografarli, vedere se c’è aria e dove va, e far scendere pozzi a Simone e Lavinia.
Saverio col fuoristrada ci porta sotto monte Moleta ma poi ecco la salita con la neve, il vento gelido e un bel sole. Al pozzo nuovo ci dividiamo ma non troppo in fretta, questo versante è veramente riparato e caldo, abbiamo un po’ di miseria a passare all’altro, così Paolo, che scalpita al pari di Sanvincè, trova un buco nuovo en passant..
Prima che ne trovi altri passiamo subito a Lionello che c’è da fare. Scende Paolo e arma, lo segue Simone poi Federica, Lavinia e io con lo zaino un po’ pesantuccio. Loro scendono abbastanza bene, io invece m’impiccio subito con sto zaino già al primo cambio di corda. Intanto lo zaino va dove non deve andare, la gamba pure e l’altra resta dalla parte giusta. Mihhhh peggio dei novellini. Poco male, sollevo la gamba e guarda caso il cordino dello zaino s’avvita tra la corda girata, la corda e l’imbraco, una specie di nodo gordiano che solo a vedermi mi viene da ridere. Fortuna che faccio zumba, la gamba sta praticamente sopra la mia testa e il cordino che mi sta segando sempre di più la coscia. No panic, metto la maniglia e mi tiro fuori da st’impiccio tremendo mentre sento Paolo che si stupisce che ancora non sto sotto.
Poi con grande nonchalanche cerco di non impicciarmi negli altri frazionamenti e per fare le cose per benino ci metto anche troppo tempo. Mihhhhhh che figura! Paolo intanto ha piazzato i termometri e devo andarli a fotografare nel loro ambiente naturale, mi dice di levare il prosaico sacchetto di nailon che ha messo il Nozzolone ma, visto il nodo che c’ha fatto, non ci penso nemmeno, e se si stuccano i fili? Chi lo sente! Intanto gli altri scendono anche l’ultimo pozzetto per scavare qualche massone tra la frana. L’aria c’è, sta sotto la frana ma non è tantissima, la frana invece è proprio tantissima. Io perdo tempo a fotografare e non scendo che sotto piove e si bagna la digitale. Al ritorno lo zaino lo prende Federica, come dire, se tanto mi dà tanto questa ci mette una vita anche a salire. Mica vero, a me lo zaino s’impiccia solo in discesa, ma in salita mi pesa, lo cedo molto volentieri. Tanto, ad aspettare ai frazionamenti Lavina che sale, mi dondolo e quasi m’addormento nell’imbraco.
Devo disarmare così fuori trovo Simone, Lavina ed Andrea mentre l’esagitato Paolo si è già fiondato dentro il pozzo nuovo. 13 metri di duro lavoro e ancora è stretto. Vedo che il Nozzolone ha resistito alle advance di Elena, almeno pare, ma credo perché lei gli ha offerto una tisana senza zucchero, più che altro.
Visto che il mio contributo alla speleologia l’ho dato e che il Nozzolone deve tornare a valle a piedi con l’anca incriccata, decidiamo di avviarci. Tanto Saverio con fuoristrada ci raggiunge.
Sehhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!! Arrivati al fuoristrada fa pure freddo e non c’è più il sole, andiamo a piedi fino al rifugio che è meglio!!! Meglio un par di balle, hai presente lo zoppo con i bastoni e la vecchia con uno zaino che pesa l’inverosimile perché spavaldamente mi sono caricata pure la corda? I rottami umani che si trascinano giù per gli aurunci con grande ed immensa contentezza per essere, non solo ancora vivi (lui) ma di stare proprio qua a soffrire che questo ci piace assaisssimo più di tutto!!!
Specie ad aspettare gli altri nella macchina ghiaccia..una gioia immensa, manco abbiamo parlato per via che ci si sono gelate le mascelle…
Per inciso: Sanvincenzodaitri, ad onta dei propositi nefasti mattutini, ha trovato altri pozzi da scavare…al versante nord di monte Petrella in culo alla luna, che stasera è pure piena e bella, te possino acciaccà più di quanto sei Nozzolone, che non me l’hai fatta fotografare!!!!!!!!!!
Alla prossima! Mg 27 gennaio 2013
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