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La grotta è..... nostra!!!! (Esplorazione rilievo Pozzi delle Mesole)

Antefatto:
Oggi sarebbe Pasqua. Appunto, l’ideale per andarsene per grotte senza traffico, senza gitanti e con la cioccolata stantia al posto dell’uovo.
L’epica impresa: Siamo: Roberta, Luca, Nozzolone e la sottoscritta; a detta di Paolo dovevano venire all’appuntamento anche Valerio, Anna e Noè, ma ci hanno raggiunto solo nel pomeriggio e abbiamo anche capito perché. Perché la meta odierna è “le mesole”, posto non meglio precisato in culo alla luna dove il buon Vincenzo ci ha segnalato enne buchi da vedere. Pare che il giorno precedente Vincenzo, Paolo, Federica con Valerio e famiglia abbiano lungamente vagato per Aurunci trovando ancora enne grotte. In ogni caso, oggi dobbiamo, da programma, trovare, esplorare, rilevare, fotografare 4 pozzi, abbastanza grandi anche, per cui il Nozzolone decide di lasciare la sua attrezzatura. Roberta poi è messa fuori uso da problemi sanitari. Vuoi vedere che tocca a me e a Luca lavorare? Si. Intanto, il primo pozzo, ciauca di castagna alle mesole, è stretto e mi tocca di diritto, non è niente di che, Roberta vorrebbe anche raggiungermi ma ho paura che gli venga l’attacco del suo problema e riempia il pozzo, che già è piccolo, con maleodoranti residui di scarto.
Il secondo pozzo, Pontone alle Mesole, è un bel fenomeno, sarebbe da Nozzolone, ma sdegnosamente rifiuta il mio imbraco, perché per oggi la sua attività prevalente è fare grandiosi armi da alberi con tiranti infiniti, in pratica, le corde più che a scendere pozzi sono servite per fare tiranti.
Scende Luca e lo raggiungo, rileviamo, non lo degniamo di alcuna foto, ancorché il meschinazzo abbia anche i famosi batteri dorati.
Il terzo pozzo, cisterna alle mesole, è curioso, un incrocio di fratture che lo rende diverso dal solito.
Stavolta scende anche Roberta ma appena mette mano al rilievo le suggerisco di tornare in superficie che deve concimare il prato, più che altro vorrei tornare a casa entro domani. E poi troviamo un pozzodellamadonna!!!!!!!!!! Questa sì che è grotta, com’è che Paolo non ce l’ha segnalata? Stranissimo, com’è che Vincenzo non l’ha vista? Eppure sta classicamente al bordo di una dolina.
Subito il Nozzolone s’ingegna a fare i famosi tiranti ma, per pigrizia di levare i rami posti a salvaguardia del pozzo, fa passare la corda ad incastro tra gli stessi. Un’opera d’ingegneria che lascia molto perplesso Luca, sia mai gli cascasse una ramata in testa.
Mi sacrifico di buon grado, sono pur sempre spelea a perdere essendomi già riprodotta, e poi ho troppa voglia di vedere finalmente una grotta degna di tal nome. Mettiamo la sigla, grotta nostra è! Intanto scendo per circa 15 metri e dopo segue un altro bel pozzo, ma ormai le corde sono servite per fare i tiranti, 150 kilometri di tiranti. Però vedo tre spit, allora è stata vista, ettepareva. Questa però è proprio grotta grotta grotta. La lasciamo a malincuore per cercare il 4° pozzo, Ciauca di Valle Zammuca, che ci spetta.
Ma mentre lo cerchiamo incontriamo un tizio scontroso che ci dice essere stato l’alfa e l’omega del gruppo Trima e che il bel pozzo che abbiamo visto altri non è che la ciauca degli spagnoli e che tutte le grotte che facciamo, che abbiamo fatto e che faremo sono già state fatte e accatastate da loro. Il che non è vero, fatte si, ma accatastate no, tant’è che ci stiamo facendo un culo tanto per questo. Va beh, salutato il Trima ci facciamo anche st’ultimo pozzo che è una ciufega immonda ma, secondo me, soffia aria freddissima ed è perciò assai promettente, a detta di Luca no, ma Luca, con l’allergia, non è in grado di intendere e volere soffi d’aria.
Nel frattempo il Nozzolone ritorna alla ciauca degli spagnoli a levare la sigla, non è grotta nostra, è patrimonio dell’umanità spelea, fatta strafatta, a detta del mecchione, da almeno una decina di speleo, compresi dagli spagnoli che si sono suicidati colà. Per tornare alle macchine Luca e Nozzolone hanno fatto i punti col sestante, coi punti trigonometrici, con l’altezza del sole e con il muschio nei rami, si vedeva e si sentiva perfettamente dov’era la valle, ma sti due più che ai loro occhi credono alle prove rigorosamente scientifiche.
A fonte Acquaviva ecco Valerio e famiglia che ci offrono cibo, bevande e zecche, a noi la scelta.
L’uscita, a parte la fregatura del ritrovamento di grotta arcinota, è andata benone direi, gli obiettivi prefissi sono stati raggiunti e la sega va a noi che mettiamo la nostra sigla anche a frasassi, postumia e castellana, tutte grotte nostre sono.
Alla prossima!Mg 24.4.2011
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