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Lago di Lases

1.7.2021 Lago di Lases Non facciamo il tempo ad arrivare a Trento che Francè, prima ancora di salutarci, ci dà il compito “dovete andare al Lago di Lases, bellissimo tra porfidi, vi fate il bagno e poi andate a vedere un anfratto che soffia sotto la cava, è una volta che si vede a malapena ma ha un’aria che mi ha ghiacciato i piedi al passaggio, portatevi il casco”. Bon. Ligi andiamo a farci il bagno tra porfidi, anatre, svassi, pulcinotti e trote e ci mettiamo, finalmente, a 4 di bastoni per prendere il sole, leggere e riprenderci dalle fatiche pregresse. Immediatamente il sole se ne va, così non ci resta che assolvere al compito. L’arco che ha visto Francesco sta proprio sotto il ravaneto di una cava, quasi del tutto occluso dal pietrame, sopra ci lavorano e dentro chissà. Sperando che non mi seppelliscano viva m’infilo e tento di non precipitare nell’immondizia varia, fortunatamente più pietre che altro, forse eternit. Atterro in una galleria che sta crollando, sembra di quelle austriache di guerra, sia la volta che le pareti hanno fratture impressionanti, in fondo un’enorme frana chiude il tutto, l’aria viene da una fessura sopra la frana, evidentemente, sotto il ravaneto laddove lavorano. Il ritorno a Trento ci ricorda il traffico sul Gra di Roma, tutto il mondo è paese. Anche la sera è dedicata alla speleologia, a Castelet ci portiamo i rinforzi, oltre che la carne da fare alla brace, anche Giulia, Sibilla, Pietro, Riccardo e Francesco. Dopo la cena lo scavo alla grotta dei Terroni, scoperta da noi nella primavera scorsa. Sta sulla strada, perciò da terroni l’abbiamo trovata, però la gente si lagna che abbiamo rovinato la montagna con lo scavo. Non le strade, case, cemento, no, gli speleo che aprono grotte magari tipo Frasassi che la gente vuol visitare turisticamente. Famose a capì questa soffia e ha un pozzo sotto, Frasassi ci sta tutta.

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