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La grotta del gelo (Esplorazione grotta Camposecco)

Antefatto: Francè, quando lo vediamo, ha sempre qualcosa di speleologico da proporci, certo, lui con le bimbe e noi col Nozzolone, dobbiamo fare tutto in tono minore, ma insomma, qualcosa di fattibile esce sempre.

l'epica impresa“Francè, visto che vai a Rocca, veniamo anche noi e andiamo a sta benedetta grotta del gelo”, “si certo, sono un po’ incasinato, venite lì, mangiamo assieme e poi verso le 4 c’andiamo”. Questa giornata da gitanti pensionati e vecchiotti mi va proprio per traverso e sbotto come una pazza: “le ginocchia sotto il tavolo le mettete voi!!!!! io devo camminare e vado a camminare!!, voi alle 4 mi raggiungete”. Va beh, gli mollo il Nozzolone e vado a Camposecco a piedi, si capisce. Tò, non lo sapevo, c’è pure un apposito sentiero nel bosco che parte proprio da Camerata Nuova “rifugio di Camposecco 2,50” così telefono, sia mai mi dessero per dispersa, “sto nel sentiero, se non vi vedo torno per la strada e c’incontriamo”. Detto fatto. M’incammino a spron battuto che, a dire il vero, non ho la più pallida idea di dove sia sto rifugio, per cui tralascio di fotografare fiori che osservo con una certa nostalgia, e via. Il sentiero è ben tracciato fino a Camposecco ma poi non si capisce nulla, ci sono tre tracce e le faccio tutte e tre, sia mai che mi perdo. Trovo finalmente il segno e via, sperando di vedere lo sterrato. Manco per niente. Sto Camposecco è grande una cifra, lungo, largo e pieno di bitorzoli, finalmente arrivo al rifugio e da lì vedo anche la strada. Nel rifugio c’è un piacevole gestore, ma non ho tempo d’intrattenermi ad osservarlo per bene, tralascio anche lui come i fiori e via verso la strada. Finalmente arrivo al bivio dell’appuntamento “pericolo voragini” è lui! ma è presto e dei convenuti nessuna traccia. Del resto non sono le 4, sono si e no le tre, allora fotografo fiori mentre m’incammino lemme lemme verso Camerata. Finalmente arriva rombando il fuoristrada guidato da Giulia. Ahhh!!! Che male ho fatto!!!! Se io guido spericolata, non ti dico Giulia, mi carica stipata tra Francesco, Nozzolone e pupe e via di grandissima carriera verso la grotta del ghiaccio. Certamente non era la nostra ora per morire ma l’impressione è che ci siamo andati vicini, specie quando ha sfiorato un gran dolinone che se ci cascavamo dentro non restavano neanche le ossa di tutta la stirpe nozzolesca.
Sibilla era preoccupatella pure lei ma Diana no, a momenti dormiva cullata dai sobbalzi del fuoristrada. Giunti in prossimità della grotta siamo zompati fuori dalla macchina come i bacarozzi quando accendi la luce, vivi per miracolo. Ora andiamo a sta grotta. “Sta vicina” dice Francè, invece sta lontanuccia da come si trascina il Nozzolone invalido più che mai, su per la salita. La grotta è una meraviglia, un enorme sprofondo col ghiaccio dentro, bello, cristallino ed invitante, soprattutto per Diana che si fa venire i diavoloti alle mani a furia di giocarci e di mangiarlo. Ci mettiamo tutti le lucette e via dentro la grotta ad esplorarla. Ovviamente nei pertugi c’infiliamo Diana che è la più piccola “via ed esplora, senti bene se c’è rumore d’acqua” perché Francesco, al di là di una strettoia ha sentito rumoreggiare acqua. Io invece sentivo il vento, ma stranamente solo il rumore e niente spostamenti d’aria. Logica vorrebbe che questa strettoia venisse allargata, tra l’altro sta giusto nell’immersione degli strati. Macchè, Francesco s’infila in un meandro superiore con intento allargatorio mentre tutti scappano via dal freddo. Resto io perché mi pare doveroso che qualcuno dia una mano al volenteroso allargatore. Veramente più che sbrogliare il filo altro non faccio, fa tutto lui e io batto i denti. Francesco allarga quel tanto che basta sta strettoia verticale e s’infila in una saletta superiore. “Non ci sono prosecuzioni evidenti” proclama “ma la grotta sicuramente può avere un buon potenziale” ..e se lo dice lui….a mio modesto avviso avrei allargato l’altra strettoia ma ci si può tornare senza dubbio, per ora c’è da tornare a casa col fuoristrada e la cosa mi mette proprio pensiero. Fortuna che stavolta guida Francesco. Non che sia maschilista, ma le donne, una cosa è certa, in macchina sono spericolate, e le mie nipoti quello vogliono, la guida spericolata!!!
Alla prossima!!!!!!!!!! Mg 23-6-2013
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