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Grotta delle foglie: è lei! (Ricerca grotta)

Antefatto:Acchiappato Cristian decidiamo, senza porre indugio alcuno, di scendere la grotta delle foglie per dirimere l’interrogativo che ci attanaglia “è lei o non è lei?”. “Gli armi li porto io” dice il Nozz a Cristian “tu porta il trapano”.

L’epica impresa:
E’ il sabato prima della famigerata festa della montagna di Gorga, già il piazzale del fontanile è pienotto, fonte San Marino piscia pochissimo e incontriamo Vincenzone. “Che fai?, cerchi l’acqua delle cornacchie?” gli chiediamo “lo so benissimo dov’è, l’ho tappata io, però sto aspettando Gabriele e Mario per fare un giro” e non ti dico che giro. Bon, ci facciamo spiegare dov’è st’acqua delle cornacchie, ma ce ne andiamo, lento pede, alla volta della grotta delle foglie, carichi, al solito. Mentre i maschi finiscono di sudare, lesta lesta mi vesto e scendo per prima, per verificare se ci sono armi o cosa. Non ci sono, al posto c’è un’iridescente libellula. Atterro sul conoide e aspetto che il Nozz faccia il solito armo a due alberi per non far strusciare la corda. Intanto scendo ancora un po’ lungo la frana per vedere se ci sono armi per il prossimo saltino. Neanche l’ombra. “Cri!! Porta il trapano che c’è da armare!”. E mentre lo aspetto mi vien freddo e voglia di fotografare la libellula. Così mentre Cri e il Nozz armano, salgo per prendere un pile e la digitale. “Scendi pure ma attenta, non ti attaccare troppo all’armo che c’è un cordino da 6”. Se ha retto loro…ma quando lo vedo mi si gelano le ossa, attenta eccome, l’armo successivo poi, una bellezza, sta su uno spuntone che manco lo guardo per non farlo cascare. Annamo beh, meno male che il pozzetto è poca cosa. Ma quali risalite avrebbero fatto questi nel 1996? In libera sicuro e poi per dove che si vede che non c’è un tubo. Son scesi alla vateciava, hanno provato a risalire e se ne sono andati, lasciando un punto catastale che non è. E va beh, intanto Cristian s’infila nella sala segreta e lo seguo per far foto. La grotta sembra Creta Rossa, piena di concrezioni a latte di monte. Mentre fotografo vedo un cranio di bovide mezzo ricoperto di concrezione, circondato da ossa. Bovide del paleolitico, fotografo ben bene mentre Cri tenta di mettere in connessione le ossa. La grotta non dà adito a speranza alcuna, per i posteri. Ora lasciamo il Nozz a dormicchiare al Pozzo Luisa e ce ne andiamo alla ricerca di Ouso di Colle Ruso e della Grotta della Neve. Senza attrezzi che per oggi abbiamo dato. E poi armare Ouso di Colle Ruso con un cordino da 6 mi pare eccessivo. A Grotta della Neve, Cri trova una fessura grande come una mano traversa, che soffia come un phon gelato. Cioè, tutta la grotta soffia aria gelida, ma sta fessura microscopica, questa si che è interessante! E si mette a scavare mani nude e legnetti come il paleolitico che ha mangiato il bovide e l’ha buttato alla Grotta delle Foglie. Intanto mi riposo che non vorrei rompermi le unghie da gentildonna. Vista la mancanza di mezzi adeguati, dopo aver buttato giù una parete di roccia, Cristian decide che dobbiamo tornare dal Nozz che litiga con i tafani. Nella via del ritorno Cristian s’accorge di aver lasciato gli occhiali a Pozzo Luisa. Oggi avevamo camminato troppo poco, sto diversivo ci voleva. Al fontanile apriti cielo! Un ingorgo di macchine, cavalli, donne con miliardi di bottiglie da riempire con sto pisciarello d’acqua di grotta, che la bevi e senti il calcare che scricchiola sotto i denti. Pensa domani che caos sarà! Via, a due all’ora giù per la sterrata sempre più brutta mentre incrociamo una processione di macchine che sale. Ovviamente, son curiosi di vedere se la Grotta delle Foglie è o non è. Tranquilli è! Assodato.
Alla prossima!! Mg 30.7.2016
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