resoconto successivo

resoconto precedente

torna all'indice
torna al menu

Il Gennaro con Fabio

Antefatto: “Che ti va di venire al Gennaro?” mi chiede Fabio, gli dico di si in presenza di due condizioni favorevoli: Sergio se vede una nuvola manco si muove, Fabio deve testare il piede aggiustato. Perché Fabio è quel che si dice un canaccio, chi gli sta dietro? Metto subito le mani avanti “guarda che cammino leeeeeeeeeenta!!!”.

L’epica impresa: L’appuntamento è al parcheggio grande prima di Palombara, siamo tutti e due in anticipo, tutti e due nello stesso parcheggio ma in posti diversi, ognuno aspetta l’altro e grazie a Dio hanno inventato i cellulari. La nostra salita è dai tornanti “l’hai mai fatta?” chiede Fabio “si, in discesa con Giorgio” e non aggiungo che mi sembrava una cosa infinita. Perché Fabio dice che andare in montagna con i lagnosi non gli va, soprattutto con quelli che chiedono quanto manca. E’ un classico direi, anche perché mi verrebbe proprio da chiederlo ogni tornante, sapere quanti sono. Ma la salita si rileva più piacevole del previsto, un po’ perché chiacchieriamo dei massimi sistemi, di Orietta e Umberto, un po’ perché Fabio si ferma di botto per parlare. E ciò significa che mi devo fermare a debita distanza e mettere la mascherina. Da una parte riprendo fiato e da una parte mi manca. Fatto sta che in men che non si dica ci troviamo alla sella senza fatica alcuna, il piede va benone e la velocità è quella giusta. Qua mangiamo e ci troviamo d’accordo al 100% sulle bucce di banana buttate in mezzo ai rovi, altro che quellidelcai e le loro fisime. Bon. A sto punto è d’obbligo vedere lo scempio ambientale costituito da un presunto “rifugio Gennaro” costruito sotto le antenne. Concordiamo che è un vero scempio, soprattutto il cartello gigantesco. Ciò non ci esime dal prenderci un caffè “certo che sti rifugi li dovrebbero fare anche in fondo agli abissi, un caffè ci starebbe proprio bene”. Ci accolgono a braccia aperte nonostante scarponi e bastoncini, sarà perché hanno appena aperto e devono farsi una clientela ancorché ruspante. Dentro è un vero ristorante di lusso, anche i prezzi e la cassiera top model. “Sergio verrebbe solo per quella, ma non credo che mangerebbe qua con sti prezzi pretenziosi”. Però c’è un fuoristrada che con 7 euro ti porta quassù ad ammirare la cassiera e, semmai, il panorama del Gennaro sopra e sotto. Ecco, sopra ci andiamo, saranno duecento metri di salita a dir tanto e su c’è la solita folla, Ma vuoi mettere la cima? Anche quellidelCAI vanno in montagna per la cima e dire quanto c’hanno messo a farla. Pure noi. C’abbiamo messo poco mi pare, ma essendomi astenuta dal chiedere ora e dislivello non saprei. Fatto sta che in due e due quattro già siamo scesi fino alle macchine, sempre parlando dei massimi sistemi che manco ci siamo accorti di aver salito e sceso un monte. Salutato Fabio, che spero di rivedere in montagna se ha sempre questa piacevolissima andatura, vado alla ricerca della mascherina perduta la volta precedente e la trovo che mi aspetta ansiosa.
Bellissima giornata, ancorché nuvolosa, e la pioggia prevista? Quella in Sardegna, qua è ancora tutto secco.
Alla prossima!!! Mg 29.11.2020

resoconto successivo

resoconto precedente

torna all'indice
torna al menu