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Escursioni sul Gargano

Monte Calvo (1065 m) e Monte Calvello (850 m) da San Giovanni Rotondo


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Usciti da San Giovanni Rotondo in direzione di Monte Sant’Angelo, all’altezza del Tribunale, s’imbocca sulla sinistra una stretta strada asfaltata che aggira il cimitero e una cava di pietra e risale a tornanti verso l’evidente gobba del monte. Tenendosi a destra a un bivio, si segue la strada che costeggia la base del monte fino a raggiungere il piano di Monte Calvo dove di parcheggia la macchina. Si sale a piedi una diramazione sterrata sulla destra, presidiata da un pannello informativo sul sentiero (circa 6 km dal paese). Si segue per un breve tratto la sterrata per poi deviare sulla destra e risalire il versante settentrionale lungo un sentiero ben segnalato. Si attraversa un boschetto e ci si alza progressivamente con salita dolce e panoramica. Al bivio successivo (cartello di segnalazione) si va ancora a destra e si raggiunge la cresta di Monte Calvo su terreno aperto e ventoso, si percorre la cresta fino ad arrivare alla cima. Il sentiero è segnato in modo vistoso da due cornici di pietre e più in alto da paline su ometti. Toccata la sommità, coronata da una capanna di pietra, si può godere del panorama circolare nel quale spiccano il golfo di Manfredonia, il lago di Varano e la fuga prospettica del promontorio. L’andata e il ritorno si coprono in meno di due ore. Il dislivello è di 250 metri.
Se al bivio, invece di salire sulla destra si prosegue dritti, si arriva alla cima di Monte Calvello, da qua si può raggiungere la cima di Monte Calvo seguendo le indicazioni di un altro cartello e si torna al bivio di prima con percorso ad anello.

Monte Castellana e Monte Nero da San Giovanni Rotondo

2 accessi: Da quota 678 m, Monastero delle Clarisse, sulla strada asfaltata che collega "Viale Padre Pio" nella zona santuario - con Monte Castellana
Da quota 950 m, vicino all'area di sosta realizzata in prossimità della stessa strada, sull'altipiano di Montenero.
I percorsi principali sono:
a) Convento delle Clarisse – Coppa l’Arena.
b) Coppa l’Arena – Piana di Montenero.
c) Difesa Castellana – Monte Crocicchia – Monte Castellana.
I percorsi sono particolarmente panoramici, molto facili, ben tracciati tra file di pietre bianche, con alcuni tratti in salita che portano a Vallescura, a Coppa dell'Arena e alla strada-carrareccia per Montenero.
Tempi di percorrenza 2-3 ore, lunghezza 13.500 m.

Monte Nero verso la grotta di Monte Nero-percorso ad anello


mappa

Monte Nero, la seconda vetta più alta del Gargano (1012 m) rappresenta un sito panoramico straordinario con visuali dal Golfo di Manfredonia, alle isole Tremiti, fino alla Maiella. Immerso in un bosco di Cerri e nuclei di Pioppo tremulo, assume particolare interesse per le aree carsiche circostanti (innumerevoli doline e grotte tra cui la Grotta di Monte Nero-chiusa) e per le rarità botaniche tra cui orchidee in habitat forestale.

Itinerario: Si prende il sentiero indicato da un cartello scolorito (indicazioni verso Grotta di Monte Nero) che inizia sulla destra di una baracca di legno diruta, ed è sempre contraddistinto da una fila di pietre. Tutto il sentiero, abbastanza semplice, si svolge all’interno di queste pietre, con qualche sporadico segno solo all’inizio. Il percorso costeggia diverse doline, non è lineare ma se si fa attenzione alla fila di pietre non ci si può sbagliare. Arrivati ad un cartello-freccia con chiudenda (punto panoramico dove finisce la traccia) un po’ prima il sentiero sale con una brusca curva, continuare da questa parte e proseguire sempre (qualche chiudenda da passare) fino ad arrivare ad un recinto, il sentiero lo costeggia fino a confluire (previa chiudenda) nella strada sterrata che, se si percorre sulla sinistra, arriva dove abbiamo parcheggiato. Il giro è di 5 km complessivi con poco dislivello, camminando rapidamente e senza soste si percorre in due ore.

Ambienti attraversati: Estese aree interessate da una morfologia carsica di superficie rappresentata da pianori a doline di varie dimensioni, campi di pietre, campi carreggiati e diffusi affioramenti rocciosi (sull'altopiano di Montenero sì riscontra una delle più elevate concentrazioni di doline d'Italia. Si contano, infatti, fino a ottanta depressioni per chilometro quadrato); boschi misti di latifoglie eliofile, pinete di origine artificiale e pascoli d'altitudine, in questi habitat fioriscono il giglio di San Giovanni e varie specie di orchidee. In primavera, percorrendo questi sentieri è facile osservare il volo della Poiana, del Gheppio in Spirito Santo, del Rigogolo, dell'Upupa e ascoltare il tambureggiare del Picchio verde e del Picchio rosso maggiore. Sui pianori carsici pietrosi nidificano il Culbianco, la Calandra e il raro Zigolo muciatto e sulle cime rocciose il rarissimo Codirossone. Da segnalare, altresì, l'esistenza di vecchi pagghjare e casupole in pietrame, alcune in discreto stato di conservazione, circondate dai tipici muretti a secco. In queste strutture abbandonate è facile osservare la Civetta che spesso vi nidifica.

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