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Metti un altro fixxxx!!!!!!!!!!! (Esplorazione Pozzo di Monte Alto)

Antefatto: Da quando abbiamo ritrovato il Pozzo di Monte Alto l’imperativo categorico è: scenderlo!!! I motivi sono tanti: non è stato sceso né più ritrovato dall’epoca del Mecchione, sta in un posto strategico con buon calcare e grotte interessanti nei dintorni, fa spavento a vedersi così imponente e chissà…

L’epica impresa:
Così eccoci pronti: Cristian, Elena, il Nozzolone e la sottoscritta, in quel di Gorga. Ci dividiamo equamente i pesi, corde, trapano, armi, ecc, cercando di non caricare troppo Elena che le malelingue di “QuellidelCAI” dicono mi sia portata dietro come scherpa, niente vero, per quello avevo invitato Giorgio, ma si è guardato bene dal venire (motivo principale che partiamo alle 8 e non alle 6 meno qualchecosa). Bon, già nella salita mi seminano e Cristian si prende equamente una delle mie corde onde alleggerirmi, ciò non toglie che, arrivati al pozzo, mi inviti molto carinamente ad armarlo. “Chi, io????”. Non so se essere molto contenta o molto impaurita. Tutte due le cose. Inizio dalla parte più evidente, corda al faggio e poi discesa per una placca, ma per pulire il pozzo vien giù un quantitativo di macigni non indifferente e un gran blocco di roccia sta sopra in bilico pronto a cascare. Tra l’altro non si vedono armi. Allora decidiamo per la via più arzigogolata, il pozzo piccolo che immette nel grosso, ma almeno sta parte è protetta. Armo su faggio, discesa per 5 metri su ballatoio detritico, rapida visita su microscopico arrivo, nessun armo. Allora metto un fix su roccia buona, pulizia del ballatoio che verrebbe giù tutto a lasciarlo fare, discesa su micro terrazzetto e altro fix su roccia buona, sulla sinistra. Mi affaccio e vedo un baratrone. Se piazzo un fix qua sotto poi la corda arriva libera fin sotto. Mi sporgo quanto basta e piazzo un bel fix sulla verticale, aggiungo la corda da 30 concatenata con quella da 20, giusta giusta. Nel frattempo Cristian mi raggiunge. “Ora arma tu che a portare corda e trapano e magari fixare a metà pozzo mi pesa troppo il tutto”. Mettici pure che sto baratrone che vedo mi mette anche una certa pauretta. Cristian dapprima nicchia ma poi, visto che son irremovibile, si prende l’incombenza. “Prima di scendere saggia bene sto fix nella libera se sta messo bene”. Perché quelli di prima l’ho saggiati io ma questo ancora no. Cristiano lo stinge a morte “perché, si muove? E’ messo male?” “no, ma meglio stringerlo bene” con voce ansiosa gli dico “mi raccomando, non ti mettere subito sul fix, metti la maniglia sulla corda sopra, non si sa mai!” Cristian resta perplesso, ma sai com’è…. E fa un groviglio di longe, maniglia, discensore, un casino inestricabile. E aggiungo “anzi, già che ci sei, metti un altro fix vicino, che questo qua sta proprio sulla libera e poi c’è il pozzone sotto”. Ma Cristian è fiducioso “ ma no, ti pare, questo tiene, la corda piuttosto..” “la corda? è quella del Nozzolone” ma non aggiungo che è quella del paleolitico che fa pure un rumoraccio. Districatosi dal groviglio, visto che non è cascato di sotto, Cristian inizia la discesa e la corda da 30 arriva esattamente sul cono detritico, non un centimetro di più. Non sono serviti altri armi, verticale senza strusciare e il fix ha tenuto. Ora scendo contentissima, il pozzo è una meraviglia, con lunghi candidi festoni a tubo di latte di monte, bellissimi da vedersi. Cristian vorrebbe ficcarmi sotto la frana “là pare continuare, tu che sei piccola ci passi” ma de che! Anche se avessi la stazza di Lavinia, strusciare sotto una frana non è il mio forte. Ma potremmo magari scavarla un po’, tanto per…Sergio ed Elena dapprima nicchiano, che non vorrebbero scendere e buttarci tutto il ballatoio in testa, ma poi, rassicurati che ci metteremo al riparo sotto il cono detritico, vengono anche loro. Mentre li aspetto, guardando questi strati bellissimi e potenti di calcare che ti vedo? Nello spazio tra strato e strato una serie incredibile di rudiste in posizione fisiologica. Ma talmente tante, belle e ben conservate che mi viene il batticuore come davanti alla più bella delle opere d’arte mai realizzata dall’uomo. Un’opera d’arte della natura e non ho la digitale qua sotto!!! Mihh!! Cristian, nella totale indifferenza, sta scavando sotto il cono detritico, che ha visto un ambiente “vieni! c’è un ambiente!!!” “dove?” che vedo solo un centimetrico laminatoio nero in mezzo ai sassi e manco aria. “Forse aspira”. Fortuna arriva Elena dalla stazza minuscola e s’infila dove Cristian la vuole infilare. Sai che ti dico? io salgo sopra che devo testare il fix in risalita. Regge anche alla risalita. Dopo un po’ arrivano gli altri “non continua sotto la frana?” “ni, meglio vedere l’arrivo a metà pozzo”. Il Nozz dice che non deve superare i 110 per cui ci metterà tanto a risalire. Manco il tempo di dirlo e sta fuori “a quanto sei andato?” “130”. Appurato che non è schiattato penso che ormai ha il cuore a prova di pozzo. Siamo tutti fuori e tutti contenti. C’è da vedere quell’arrivo ma tocca armare da un’altra parte compresa opera di pulizia anche di là, per oggi va bene così e poi qua ci voglio portare Luca-Lupo che davanti a ste rudiste gli viene la sindrome di stendhal come a me, e stavolta le voglio proprio fotografare!!… E mettere un altro fix non si sa mai….
Alla prossima!! Mg 6.2.2016

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