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9.9.2009 Cuanguski Oggi non solo c'è bora, è pure nuvoloso. Poco male, problemi zero, il gestore del rifugio ci ha detto di andare senz'altro a visitare l'isola di Ilovik, prendendo una barca taxi in punta a Mali Losinj. Si percorre tutta a piedi, l'ideale per noi. Arriviamo in punta ma il tempo è veramente brutto, non solo, ma ci sono pure un sacco di macchine che vengono tutte qua, magari il gestore avrà fatto una gran pubblicità. Allora, carta dei sentieri alla mano, prendiamo quello che ci sembra il meno frequentato, che dalla dorsarle di Mali Losinj scende in 30 minuti a Vela Draga . Il sentiero scende ripido arrivando dapprima a Mala Draga. La baia è stupenda, ombrosa, con acqua cristallina ed alcune persone appollaiate, per cui prendiamo a destra fino ad arrivare, dopo una ventina di minuti ad una minuscola insenatura, cuanguski, tutta per noi e per delle vespe veramente invadenti. Il posto ci piace, vespe o non vespe, una mi punge pure, tanto per dire che lei ha tutti i diritti, va beh, mi sposto sugli scogli, contenta? e restiamo lì tutto il tempo a goderci l'acqua, forse la più bella di tutta l'isola.

10.9.2009 Gola a Tramuntana Ultimo giorno a Cres, la bora è finalmente cessata. Non possiamo lasciare Cres se prima non facciamo almeno uno dei percorsi di Tramuntana, quella che per noi è la parte più bella di tutta l'isola. Tramuntana copre un'area di 81,25 km e la sua larghezza si estende da 2,3 e 7 km. Sta a nord del 45° parallelo, è composta da due creste, la superiore è di calcare sovracretaceo con la cima più alta, il monte Sis di 638 m ( che abbiamo salito l'anno precedente) e la parte inferiore con le cime Halm, Ostri e Veli Crni.Nel mezzo c'è una vallata carsica lunga 5 km formata da strati subcretacei. Qui si possono trovare numerose grotte e 40 doline al kmq. La grotta più importante è la Jama campari fonda 101 m nella quale sono stati trovati importanti resti paleontologici, ursus arctos priscus e ceramica halstat. Un'altra cavità con due salti (10 e 15) l'abbiamo trovata, allargata, scesa ed esplorata l'anno scorso. Tramuntana è tutta ricoperta da foresta (castanus, quercus, ostrya carpinifolia, celtis, australis, sorbus), con un gran numero di specie vegetali tra cui numerose piante endemiche, relitti della flora terziaria e della fine dell'era glaciale. Qui c'è una riserva di grifoni (gyps fulvus), ci sono l'aquila reale, il falco pellegrino, il biancone, il falco pecchiaiolo e parecchie altre specie di uccelli rari e protetti. E' stata abitata fin dal neolitico, dai liburni, a seguire dai Celti, dai Romani, dai Veneziani, dai Francesi di Napoleone, dagli Austruo-Ungarici. Attualmente Beli, l'antica caput insulae, conta 40 abitanti mentre tra i boschi restano le rovine dei vecchi paesi e di antiche miniere di bauxite. E' incredibilmente bella, selvaggia e se non segui le traccie dei sentieri, mappa alla mano, ti perde tra boschi, miriadi di muretti a secco e doline. Come c'è quasi successo. Dopo tanta premessa, eccoci a percorrere l'ultimo sentiero che ci è rimasto, avendoli fatti tutti, quelli di Tramuntana. E' segnato nero perchè non è un vero sentiero ma una gola da risalire,con tanto di salti armati con pioli. Il Nozzolone compra un pezzo di corda nautica, non si sa mai, ed inziamo l'ennesima avventura in questo posto straordinario. Il sentiero inizia proprio dal mare, si risale il torrente dal fondo cementato e dopo uno stramazzo iniziano i salti. Le pareti della gola sono parecchio franose ed instabili, pecore percorrono i bordi scaricando pietre, per cui è necessario avere il casco. Gli innumerevoli salti, non so nemmeno quanti siano, non sono molto alti (dai 5 m fino ad arrivare ad uno superiore ai 10 metri) sono ben armati poichè si trova sempre il piolo di ferro al momento giusto. La gola passa 8 metri sotto al ponte romano del I secolo d.c. (apertura 6.60 per 4,70 m di altezza), costruito da blocchi di pietra congiunti da malta. Successivamente passa sotto l'attuale ponte moderno, prosegue ancora fino ad incrociare uno dei sentieri bollati di rosso con due cisterne d'acqua, una delle quali ancora utilizzate. La gola sale ancora fino a sbucare, con l'ultimo salto, nel sentiero blu, che porta a Beli. In tutto è lunga 1900 metri per 250 metri circa di dislivello. Veramente divertente ed altetica, visti i pozzi da arrampicare. Ritornati a Beli, non ci resta che immergerci nuovamente nel mare cristallino, osservando il volo dei grifoni ed il guizzare dei pesci. Arrivederci Cres, bella ed incontaminata.

6.9.2012 Monte Orline -Tramuntana
Il posto più bello in assoluto di Cres è indubbiamente Tramuntana, con i suoi boschi celtici, i paesi abbandonati, le doline, i mucchi di sassi, i muretti, le bestiacce selvatiche e le pecore assassine, il tutto in un tripudio di sentieri da perdersi.
Il tempo a sud sembra buono e noi che facciamo? Andiamo a nord, ieri non abbiamo preso pioggia abbastanza. E' che c'attira tramuntana. Stavolta il Nozzolone, guardando la cartina, propone un sentiero tra doline, non fa parte dei circuiti segnati per cui ci sarebbe da perdersi, ma noi abbiamo il gps. Lasciamo la macchina a bordo strada, al kilometro 10 da Porozine. Da qui prendiamo un sentiero che, da cartina, dovrebbe essere la mulattiera. Dopo un po' si perde ma noi no, col gps andiamo dritti seguendo, tra il bosco, verso nord, il versante del monte Orline. Bello!!! un bosco di maestose querce intervallato da radure, muretti, recinti, e..pecore! Intercettiamo un gregge che, immediatamente, ci identifica come pastori. Le pecore si dispongono a fila indiana e ci seguono passo passo, impossibile abbandonarle, quelle si mettono a belare disperatamente appena acceleriamo, ci indicano pure la via se deviamo un po' dalla traccia conosciuta. Che fare? Non ci riesce a staccarcele da dosso, abbiamo sedotto sto gregge e ora lo porteremo a Niska, che è la nostra meta, magari là c'è il legittimo pastore. Cammina cammina arriviamo ad una casa abbandonata ed avvistiamo dei cervi. Stavolta il Nozzolone lascia la traccia seguita finora per prendere un niente, così come dice il gps. Mi prende lo sgomento, cerco di memorizzare ogni minimo dettaglio per il ritorno, anche le pecore decidono che ne hanno abbastanza, secondo me hanno sgamato che sto pastore adottato le sta sperdendo in bocca ai grifoni. Entriamo in un bosco fitto con cinghiali in fuga, nessuna traccia evidente, solo il Nozzolone col gps in resta. Fortuna che dopo un po' vedo la valle sottostante con una mulattiera ben tracciata, praticamente la seguiamo a monte, e questo mi rincuora di molto. Però, appena mi accorgo che la mulattiera non è più in vista e che stiamo percorrendo un crinale noiosissimo di rocciaccia marnosa, chiedo al Nozzolone “quanto manca?” “un kilometro e mezzo” risponde “ne abbiamo fatti 5”. Calcolando che altrettanti ne dovremmo fare al ritorno, che abbiamo deciso di tornare per la mulattiera, calcolando anche il probabilissimo allungamento per perdita di sentiero, tirate le somme, mi cala la stanchezza mortale addosso. Il Nozzolone invece prosegue imperterrito lasciandomi indietro alla mia triste sorte in compagnia delle pecore. Spero nell'anca. Macchè, si vede che oggi non dà segni di cedimento. Dopo un po' mi siedo, se si sono fermate le pecore, segno evidente che saggezza estrema vuole così. Finalmente il Nozzolone s'accorge che il gruppo ha dato forfait. “Che c'è?” chiede ignaro “quanto manca?” rispondo per saggiare l'aria “un kilometro e mezzo” “ancoraaaaaaaaaaaa???????” l'aveva detto mezz'ora fa, com'è che manca sempre sto kilometro e mezzo? Come calcola ste distanze il gps? Che devo dire, che sono stanca morta stufa facendo sta figura di sega squallida? Mai e poi mai “oggi non hai male all'anca?” di botto il Nozzolone si ricorda di avercela “un po', ma vorrei arrivare a Niska” mizzica anche questo escamotage non ha funzionato, allora mi tocca tirar fuori il repertorio tragico “ma l'abbiamo vista duemiliardi di volte, mica è una grotta, ci manca tutto sto kilometro e mezzo e altrettanto per tornare, più i 5 da sommare, più eventuali perdite, mi voglio fare il bagno prima di notte e poi ho l'infarto” quest'ultimo è l'asso nella manica, appena nomino l'infarto il Nozzolone si ferma. Mangiamo. Altro asso nella manica, mangiare e infarto possono più della meta agognata. “Fammi vedere la cartina”, al chè il Nozzolone ammette che mancava solo un kilometro a Niska, ahh me pareva, è tanto lo stesso però. Torniamo per la mulattiera, nessuna perdita, solo arriviamo alla strada asfaltata al kilometro 9, ossia, dobbiamo ancora percorrerne uno per tornare alla macchina. Lungo una quaresima e ci resta il tempo per fare il bagno nel verde smeraldino di un'acqua cristallina..si però...quanto torniamo a Niska?

8.9.2012 Il Monte dei Grifoni (Monte Jesenovac)
Antefatto: Troppi caffè fanno male, troppo mare anche, il libro di Costantino-imperatore invincibile-con questo segno vincerai finisce tragicamente, le notizie dal continente recano ansia. E io che faccio? Non trovo di meglio che affacciarmi all'orlo dell'atra vecchiaia e costatare che soffro di horror vacui. Per cui mi rivolgo al mio compagno di letto e gli dico chiaro e tondo che “spero di morire prima della pensione”. Quello non sa se incazzarsi terribilmente o sopportare le ubbie. Quest'ultima che hai detto. Sopporta e mi fa presente che “hai passato una bellissima giornata di sole al mare, hai fatto una nuotata transoceanica fino all'inverosimile, hai camminato su pietraie calcaree, sei in uno dei posti più belli del mondo e ti manca il lavoro?” “mi manca Gianna” ossia il chiacchiericcio molesto a stile di vita, il Nozzolone a volte si scorda di avere la bocca per parlare, usandola più che altro per mangiare. O si scorda che sono una femmina e come tale usa al scilinguagnolo.
L'epica impresa: Ma alla mattina i pensieri molesti scappano alla luce del sole e.. “dove andiamo?” “a tramuntana!”.. visto che troppo mare fa sti effetti... rimugina il Nozzolone. “Benissimo, che ne dici se saliamo verso il monte dei grifoni? È prima di tramuntana ma è un posto che ci manca” propongo, visto che, come tutte le femmine di sta terra, amo le novità. Il Nozzolone è oltremodo accomodante e pure ciarliero. Saliamo quindi, di fronte a Predoscica, per una bella mulattiera immersa in un bosco tramuntanesco verso il monte, ivi giunti ammiriamo il panorama dell'Istria e via, a seguire un sentiero spelato che ci porta dritti verso il monte dei grifoni, ricoperto da pini austriaci (i famosi pini neri che amano vivere con i piedi a secco e la testa nell'acqua). Il sentiero è tracciato con bolli rossi fino ad una dolina e poi boh? A naso, andiamo verso il monte costruendo ometti ogni piè sospinto e, conoscendo i miei polli, fotografo i punti chiave. Già lo so che quello nega l'evidenza “che siamo passati di qua? No sicuro” ma io,astutamente, lo sottometto a prova fotografica. Al monte rincontriamo i bolli rossi ed annusiamo una interessante puzza di carogna. “I grifoni!” vorrei seguire la puzza per vederli ma un po' a causa di fitta vegetazione, un po' per paura di perdermi di brutto e tanto per via della puzza tremenda, non do seguito alle mie pulsioni esplorative, seguo invece il Nozzolone che, appena vede il sentiero scendere, decide che basta. Concordo, andare a Cres a piedi non è la nostra meta, ma vedere grifoni. C'è pure un bird-watching, salgo ed il cielo è scarno di volatili, scendo e ne arrivano tre. Stocazz che risalgo, grifoni. Mangiamo? Si ma distante dalla puzza. Torniamo sui nostri passi ma decidiamo di deviare, oggi ancora non ci siamo persi e l'escursione rischia di diventare noiosa.Gironzoliamo un po' ma come una calamita il sentiero giusto ritorna sui nostri piedi. Delle due l'una, o abbiamo imparato un minimo di orientamento o sta zona non presenta problemi di sorta. La seconda che hai detto. Perchè il Nozzolone, arrivato alla muraglia artistica, va dritto invece di girare per sotto, cosa di cui mi ricordo bene, se non altro, per via di foto altrettanto artistica. “Ahò, vedi che ti stai sbagliando, se vuoi andiamo pure dritti vorrà dire che torniamo per la sella di Tramuntana”. “Eh, no! Meglio tornare per la trans-dorsale di Cres, se non altro, perchè e' boscosa”. E prima di prenderla ecco i grifoni in formazione compatta da “fotografami adesso o mai più” cosa che mi precipito a fare, duemiliardi di foto a raffica per salvarne una. La digitale è una gran invenzione. Alle due stiamo alla macchina, ci sarebbe il mare, ma visto l'effetto nefasto, perdiamo tempo a visitare Predoscica, senza scendere dalla macchina, non c'è manco un bar ed un paese senza bar non ha dignità di esistere. Poi riandiamo, sempre in macchina, alla sterrata verso Niska, rivedo i cervi e constatiamo che abbiamo già fatto il sentiero, in senso inverso, con Sibilla l'anno precedente. Ormai conosciamo più noi Cres che Sanvicenzodaitri gli Aurunci.
Beh. Ora non ci resta che il mare, c'andiamo volentieri per lavare sudore e zecche (sia mai ci siano)nell'acqua gelida.
Il Nozzolone, per non saper ne leggere e ne scrivere e, soprattutto, per non sentire ubbie notturne, mi propina una lezione di fisica applicata che meglio sentire lui che leggere “le Scienze”, voglio vedè se ti lamenti ancora che sto zitto..ma io l'ascolto come Gianna quando mi rende edotta dei gossip del ministero, i suoi sono i gossip dell'universo, e che l'ho sposato a fare uno scienziato se non per ascoltare la scienza tradotta ai profani?

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