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Covolo di Lusiana (Escursione Altopiano di Asiago)

La giornata inizia immediatamente tormentosa, “Non gò dormio mai” dice la Olga “gò pensà all’ultimo dell’anno se vien la Luisa o se vien Luigi o se ghe si vialtri, cosa magnemo ancò, cosa compremo al marcà?”. Questo con lo stesso pathos di uno che ha appena scoperto di avere un cancro incurabile e pochi giorni di vita.
Per redimere sto tormento le dico che noi non verremo così è finita la questione, almeno per me e bon.
Sergio al solito suo se la prende con me per scarsa diplomaticità, come se mai ne avessi avuta poi.
A onor del vero il suo muso sta durando da parecchio tempo e, non sapendo bene a quale motivo specifico debba ascriversi, ancorchè suppongo di esserne parte in causa, mi astengo dal peggiorare la situazione con ulteriori discorsi e mi sto zitta aspettando gli eventi. Oggi è giorno di mercato, il che potrebbe essere una delle soluzioni, la Olga ha le sue amiche del macchiatone, Sergio si diverte a comprare cibo, io guardo il Summano e taccio. Fotografate le amiche del macchiatone, ce ne torniamo a casa, ma sembra che gli animi non si siano placati affatto, ogni parola e non parola scatena una ridda di paranoie a non finire. Mi salva la mancanza di pan grattato, comprarlo è una buona scusa per guardare il Summano inavvicinabile e sognare di salirlo. La pausa pranzo attenua le tensioni, almeno quelle di Sergio che trova nel cibo una buona dose di soddisfazione, e poi posso lavare i piatti che farlo mi rilassa, sto per i cavoli miei a ragione. Dopo mangiato andiamo a Lusiana per vedere il presepio che ha fatto Claudio a casa sua “gò fato el presepio ma nisuni lo vede”. Mi pare anche giusto dargli soddisfazione, porocan. Però anch’io vorrei un minimo di soddisfazione tra i musi generali. Vedo il covolo sopra la casa “quanto ghe vole a rivarghe?” chiedo.
“Mezz’ora di sentiero” risponde Claudio “che tra andare e tornare è un’ora” aggiunge torvo Sergio, “ben, me sbrigo, dove rivo rivo e torno presto”. Appena imboccato il sentiero la solita pace della natura s’impossessa della mia anima e ritorno felice come al solito. Ci metto un quarto d’ora ad arrivare, qualche foto di rito e poi torno giù, tra gli incazzati di default. A parte me l’unico ad essere soddisfatto è Claudio che abbiamo fatto il giro turistico per la sua casa, presepio, albero, opere edilizie in atto e ci siamo profusi in complimenti. E bon. E poi dicono che il Natale porta pace…..
Alla prossima!!! Mg 28.12.2019

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