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Monte Circeo

Inquadramento geologico

Il promontorio del Circeo è costituito da tre scaglie tettoniche di "Calcare Massiccio" tra loro accavallate e sovrascorse su terreni oligo-miocenici.
A partire almeno dal Pliocene inferiore tale settore assume il carattere di alto strutturale.
La subsidenza, che deve essersi esplicata almeno fino ai tempo storici, rende conto del fatto che i sedimenti affioranti sono molto recenti.
Sulla base dei sondatti noti nel sottosuolo della pianura pontina sono presenti, oltre ai sedimenti per o più argillosi del Pliocene che passano a calcareniti verso i rilievi Lepini, anche le argille del Pleistocene inferiore che contegono ospiti nordini "Hyalinea balthica" e "Tellina perfrigida".
Più recenti sembrano essere i depositi litorali che verso l'alto fanno passaggio ad una facies salmastra a "Venerupis senescens".
I sedimenti del pleistocene medio sia marini che continentali, scarsamente rappresentati in superficie, sono ben riconoscibili nei sondaggi in quanto sono caratterizzati dalla presenza di abbondanti prodotti piroclastici rimaneggiati.
Alla stessa data si riferiscono sollevamente ed abbassamenti del livello marino per cause glacio-eustatiche, che determinarono rispettivamente fasi di sedimentazione e di erosione anche nella pianura pontina.
E' proprio agli inizi del pleistocene medio che poco più a nord ebbe inizio il vulcanismo albano.
Larga parte dei terreni affioranti nella Pianura Pontina, compresa fra il margine orientale degli affioramenti della "Duna Antica" (formatasi dopo il Tirreniano) ed i rilievi lepini, sono di età "intrawurmiana" ed olocenica e sono costituiti da torbe deposte in clima freddo e da sabbie arrossate contenenti industrie litiche musteriane e del Paleolitico superiore(Aurignaziano e Gravettiano-Epigravettiano).
Di età olocenica è la duna costiera (tombolo) che si sviluppa parallelamente alla linea di riva per parecchi kilometri.
Lungo la falesia del Monte Circeo si aprono numerose grotte a pochi metri s.l.m., all'interno delle quali o nei loro riempimenti, sono stati rinvenuti il famoso cranio neanderthaliano, industrie musteriale e aurignaziane e faune di vertebrati.
Il popolamento delle grotte ebbe luogo anche durante una situazione paleogeografica molto diversa da quella attuale, quale quella che si configurava durante le fasi glaciali, quando il livello marino era più basso di quello attuale di circa 100 metri.
Durante le fasi climatiche più critiche le grotte dovevano aprirsi su un'ampia pianura costiera che collegava il Monte Circeo alle Isole Ponziane.

Salita al Picco di Circe da Torre Paola

Ore 3h 30' escursionistica, dislivello 541 m. Sentiero n.750

L'itinerario ha inizio da Torre Paola, raggiungibile sia da S.Felice Circeo che da Sabaudia, attraverso la strada litoranea.
Nella zona circostante la torre sono localizzati numerosi ed importanti monumenti di epoca romana: un edificio termale trasformato successivamente in colombario ed una pescheria di forma circolare detta "piscina di Lucullo".
Lasciata l'auto nei pressi del ponte sul Canale Romano, si imbocca la strada sterrata alle pendici settentrionali del Monte Circeo, dove è possibile ammirare nella folta lecceta numerose piante di corbezzolo.
Dopo circa 800 metri, nei pressi di un piccolo slargo, inzia sulla destra un ripido sentiero nella folta macchia dominata da leccio, farnetto e roverella.
Procedendo in direzione sud ovest si giunge ad una piccola radura dove è possibile ammirare uno splendido panorama della duna costiera e dei laghi di Paolo, di Caprolace, dei Monaci e di Fogliano.
Da qui sono frequenti gli avvistamenti di passeri solitari, ghiandaie, capirosse, rondoni e il maestoso falco pellegrino.
Il sentiero a tratti sassoso sale nella macchia tra cespugli di strama, erica e di lentisco, fino a raggiungere l'anticima (503 m).
Si affrontano alcuni passaggi su roccia di nessuna difficoltà, da qui la vista si apre verso il mare aperto, consentendo di ammirare l'arcipelago della isole Ponziane.
Dall'anticima si continua dritti risalendo un lieve dislivello si guadagna la cima di un picco roccioso all'estremità nord occidentale del monte da dove si domina la parete rocciosa nota come "il precipizio". Si percorre la cresta con un saliscendi, passaggi su roccia esposti ma facili fino ad uno sperone roccioso (il picco D'Istria 418 m).
Si continua a sinistra con stretti tornanti tra rocce e odorosi cespugli di ginestra e di mirto, ed in breve di giunge in vetta; notevole panorama, tra cui le sottostanti villette costruite in pieno parco!!
Giunti sulla cima si possono visitare i ruderi del "tempio del sole", antica costruzione romana.
La discesa è su ripido sentiero a tornanti dentro il bosco (segnato).

Salita al Picco di Circe da San Felice Circeo
abbastanza impegnativo, 2,30 circa

Dal paese vecchio di San Felice Circeo salire la strada che porta all'Arcopoli dove di lasciano le macchine. Seguire la strada asfaltata verso le antenne e poi prendere il sentiero segnato (n.4) che si trova sulla destra. Il primo tratto è dentro il bosco misto (lecci, sugheri, corbezzoli), si esce poi sulla cresta all'altezza di un vecchio fortino e la si segue tutta (segni sbiaditi bianchi e rossi), con un saliscendi abbastanza disagevole ma molto panoramico. Il sentiero si congiunge quasi alla cima con quello che proviene da Torre Paola, all'incrocio con quello di discesa.
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