pagina successiva
torna all'indice

CHIOS
carta geologica

4.6.2007 "Quest'anno andiamo in Turchia, già..ci manca proprio la Ionia da visitare, Troia, Efeso, Mileto, certo che però, meglio andarci con la Berlingo, sai com'è, c'è da portare tutta la roba da grotta, per non parlare della possibilità di cucinarci spaghetti....va beh, allora facciamo così, andiamo al Pireo, facciamo scalo a Chios e da lì passiamo in Turchia".
Dopo una prima doverosa tappa a Eleusi (scavi chiusi, è lunedì), c'imbarchiamo di corsa sul traghetto per Chios, e dopo 6 ore, meraviglia delle meraviglie, una grande distesa calcarea si profila all'orizzonte, calcarea e montagnosa, senza una casa, con calette."Nozzolone qua tocca proprio fermarsi, guarda quel monte imponente, quello tocca proprio salirlo, non si scappa, e poi, guarda un pò che gole, mica me la immaginavo così Chios".
La prima notte dormiamo a Vrontados, proprio vicino ad una delle gole che già pregustiamo di fare.

5.6.2007 Ancora frastornati iniziamo ad esplorare l'isola, grande 848 km2 mica poco, sapendo dalla guida che è poco turistica e che la maggior parte degli abitanti sta proprio nel capoluogo.
Prima tappa, la farmacia di Ioan Mikalios, che parla benissimo l'italiano (come quasi tutti i farmacisti) il quale ci segna sulla cartina tutte le cose da vedere, e, saputo che siamo speleologi, le grotte da visitare.
Così c'inerpichiamo su una delle strade che attraversano l'isola, in direzione di Volissos, ammirando le distese calcaree anzi, per meglio ammirarle, iniziamo subito a cercare vestigia, ma soprattutto buchi, tra le inevitabili sterpaglie spinose.
Per 35 euro troviamo da dormire in un'appartamentino vicino al mare, a Volissos Limnia,ma invece di goderci il mare cristallino (anche perchè piove..) andiamo subito a fare la prima escursione in cerca di antichi mulini ad acqua medioevali, nella valle Malagiotis.
Più che i mulini, dei quali è rimasta poca traccia, è interessante la chiesa di Aghios Georgios Vasilikom con la cripta piena di teschi, nascosta tra la vegetazione, e anche la valle stessa, dove il torrente ad un certo punto scompare inghiottito tra i sassi.

6.6.2007 Oggi andiamo a vedere il nord ovest dell'isola, ma incappiamo nel monte Amani (809 m), un brullo e tondo altopiano di origine vulcanica, dove d'interessante c'è solo il volo di rapaci. Cerchiamo le miniere di antimonio a Keramos, e le sorgenti calde ferrose, ma non vediamo che resti di abitazioni di minatori, un paese disabitato e quasi inaccessibile, un monumento ai minatori morti. Ci facciamo il bagno nella gelida pulitissima acqua della ventosa e vulcanicamente petrosa spiaggia di aghios georgios krasas. Un pò delusi dal vulcano, cerchiamo la grotta di Aghio Ghalas, la grotta, abitata fin dal neolotico c'è ed è rigorosamente chiusa, sta in una rupe calcarea sotto il paese, unico lembo di calcare in un nulla vulcanico. Nessuna possibilità di visita. Il paese sembra disabitato e non c'è manco un kafeneion.

pagina successiva
torna all'indice