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Carosello aurunco (Esplorazione Abisso Innominato)

Antefatto: Oggi al Petrella siamo tanti: Paolo, Federica, Elena, Luca, Roberta, il novizio Andrea, Enrico, Vincenzo e la sottoscritta, a che fare? Come? C’è l’Innominato con un pozzo fermo a metà per mancanza di corda, c’è da sdirozzare il novizio, c’è da srugginire i ruggini, c’è da scavare un buco nuovo, basta?

l'epica impresa:Tutti pimpanti, nonostante il peso, arriviamo al campo e lì, in quanto presidente, chiedo ad Enrico ed Elena di entrare a Maijn bu per prendere la corda da 70. Che volete che ci vada io? Manco per sogno, si tenne le forze per l’Innominato, tanto Enrico è giovane ed Elena del CAI. Io invece, con il Nozzolone, mi appollaio al sole, Petrella beach, ad aspettare la corda. Nel frattempo Paolo porta Andrea, Vincenzo e Luca a scendere i primi pozzi del Dal Nulla, a scopo allenatorio. Roberta e Federica non so, le sento cinguettare davanti al pozzo.
Quanto c’hanno messo quei due a prendere la corda è dato all’abbronzatura che mi sono presa, talmente tanto sole che non ho avuto freddo per tutto il giorno. Fatto sta che mentre stavamo decidendo di scendere a vedere cos’è successo, eccoli uscire. Così, in fretta e furia, andiamo all’Innominato che il giorno è breve e la vita ancor di più.
Scende il Nozzolone che sostituisce, pretenziosamente, la 40 con la 70, la grotta deve continuare che ne abbiamo due palle di grotte che si fermano. Lo raggiungo con Federica e intanto ammiriamo le orbitoline ed altre amenità fossilifere mentre il Nozzolone, finalmente, scende sto pozzo, che per tutta la settimana ha scassato i maroni con sto pozzo a metà che deve scendere e non parla d’altro, si massacra di allenamenti a fioranello ed è diventato magro come un chiodo. Il pozzo è più di 20 meno di 30, ci manca un distanziometro, ma intanto la corda struscia. Finalmente ho qualcosa da fare, metto un deviatore e tanto basta per dire che ho dato il mio bel contributo all’attività speleologica tutta.
Lo raggiungiamo sotto sto pozzo mentre lui scende altri due saltinelli successivi. Bello il terrazzino, la pro loco ce l’ha messa tutta. C’è un bel sedile “Paolina Bonaparte” dove uno può mollemente (nel senso che si ammolla) sdraiarsi per aspettare l’armo altrui, c’è da osservare uno strato fossilifero a rudiste, c’è da fare osservazioni biologiche di neri bacarozzi da portare a Valerio, c’è da aspettare Elena ed Enrico che scendono dopo di noi.
Nel frattempo il Nozzolone arriva al fondo fondo e constata che c’è un meandro impercorribile. Ossia, se uno legge le relazioni di grotta scoprirà che finiscono in:“fessura impercorribile” “meandro impercorribile” “frana” . Delle tre la meno peggio è il meandro impercorribile per cui, con Federica, decidiamo di renderlo percorribile a suon di…..belle mazzettate, capisci a me…
Federica si leva pure l’imbraco, tutta speranzosa di passare in 20 cm di stretto, dopo aver sequestrato due bacarozzi per la scienza, nonostante le urla pietose di Roberta “non lo fare non lo fare”, ma visto che colei, saggiamente, ha deciso di non scendere il pozzo, ce ne siamo bellamente fregati dei suoi pietismi. Ad una certa, finiti i mezzi scavanti, decidiamo di uscire, che tanto per oggi non si passa.
La grotta, nonostante l’aria, si è mezza riempita di nebbia, il chè non depone tanto a suo favore. A suo favore c’è che è bella fossilifera tutta e c’è da studiarci sopra, perché, com’è noto, siamo un gruppo SCIENTIFICO! Fuori troviamo il resto della truppa a crogiolarsi al fuoco, hanno scavato una specie di tomba da 10 metri che tomba sopra e sotto, Andrea è entusiasta a mille dell’attività spelea, tanto che si vuole immediatamente iscrivere al gruppo, penso per l’opportunità unica ed irripetibile di sporcarsi come un porco e di sentire discorsi edificanti su sto genere, tipo come le pompe possono aiutare all’attività logistica del soccorso speleologico, pisciare sul fuoco per fare fumi aromatici e via discorrendo…
S’è fatta notte e per tornare saliamo fino in cima al Petrella, a parte la veduta da sballo sulla piana di Minturno e le nostre luci che scendono in fila indiana, scopriamo che sta via è una valida alternativa taglia gambe a quella di sghimbescio per il bosco con i rami che ti fanno sgambetto.
Il colpo di grazia? Al Nozzolone che non ha dato la libera e c’ha fatto marcire in grotta a me e Federica che, nel frattempo, ci siamo studiate ste orbitoline a memoria…
Alla prossima! Mg 21.10.2012
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