va alla successiva

torna alla precedente

Bivacco Marussich mappa sentiero (n. 632)

12-8-2015 Bivacco Marussich
Da quando sono salita sul Canin il mio principale desiderio sarebbe pascolare sul Pian delle Erbe e sul Foran del Muss, te credo, là si aprono i mitici complessi carsici, profondissimi, estesi, freddi e difficili. Uno sballo. Infatti chi ci va? Almeno gli ingressi però... anca par la gente che vede...Alle 8 di mattina precise lasciamo la dolomia principale nella quale è assiso il Gilberti, per salire la sella di Bila Pec (calcare massiccio) e prendere il sentiero geologico verso il Bivacco Marussich e le zone grottifere (calcare del Dachstein). Il nostro procedere è spedito, anche perchè il sentiero geologico è pressochè in piano e sale solo alla fine. Per cui, spavaldamente, vado a vedere un ingresso che sta sopra una frana del sentiero, mihhh soffia un'impetuosa aria gelida e dentro pare grossetto (5630 di catasto,non è un meno mille...). Sulla nostra destra vediamo lo spettacolo delle rocce montonate super carsificate e il Col delle Erbe. Laddove vorrei andare. Ma no, arriviamo al Bivacco Marussich che si affaccia sul Foran del Muss, sotto ci sono anche due tende a riprova che è terra spelea permanente, tant'è che nelle rocce occhieggia lo stemma della Boegan. “Andiamo?” “No, troppo lontano, andiamo invece a Col delle Erbe” va bene lo stesso. Per andare a Col delle Erbe, invece di prendere il semplice sentiero geologico che dall'abisso Boegan porta al colle, il Nozz sale una delle prime rocce montonate che vede “tagliamo di qua!”. Che non fosse quella la via l'avrebbe capito anche un scemo della prima guerra mondiale (..che qua c'ha lasciato la pellaccia) ma lo spirito d'avventura e la voglia di pescolare sto calcare incredibilmente fratturato ha la meglio eccome, checcefrega del sentiero? Male che va troviamo grotte. Infatti le troviamo, un pozzo da 14 metri (Pozzo Civitavecchia, 2012 catasto regionale) niente meno. Che qua da cartina dovrebbero pullulare i meno mille. Zizzaghiamo tra fratture cariate, zompettiamo su lastre liscissime seguendo degli ometti, dove portano? Pare al Foran del Muss. “Troppo lontano” decreta il Nozz,”meglio tornare” Cioè tornare tornare, che invece potremmo riprendere il sentiero geologico, passare per il Boegan e salire il Col delle Erbe. ”Vai da sola” mi concede il Nozzolone “io sono stanco”. Perchè questo è proprio un posto per andare da soli, che cammini in bilico tra abissi e come niente ti ritrovi al Fontanon di Goriuda, senza tuta e traforata. Torno pure io così ho un validissimo motivo per rivedere enne volte il Canin, finchè non avrò messo il naso nei famosi abissi di Foran del Muss e Col delle Erbe. Il ritorno lo faccio passando per il sentiero botanico di Bila Pec, scoprendo che non c'è manco un cartellino esplicativo e tutti i fiori li ho già fotografati.

Eisriesenwelt hole (Austria)

Le Eisriesenwelt sono le più grandi grotte di ghiaccio del mondo. Si trovano in Austria, nel Salisburghese, e precisamente vicino a Werfen, all'interno del massiccio del Tennengebirge a 50 km da Salisburgo. Hanno una estensione interna di 42 km.L'ingresso delle grotte è posto a 1.656 m s.l.m. di altezza, raggiungibile con seggiovia che porta da 1.084 a 1586 m.

13-8-2015 Eisriesenwelt
Molto a malincuore lasciamo il Gilberti ed il Canin, un po' perchè le previsioni non dovrebbero essere buone, nonostante un sole caldissimo decreti il contrario, un po' per far riposare piedi e gambe del Nozzolone che accusa stanchezza. Andiamo nientemeno che in Austria, diretti e senza indugi, a vedere Eisriesenwelt, che d'è????? ma come? La grotta di ghiaccio più grande del mondo. Ci andiamo perchè Francè da anni ci fracassa i santissimi che non possiamo morire in pace finchè non l'abbiamo vista. Bon, annamo! Ci arriviamo abbastanza presto perchè l'autostrada austriaca, laddove paghi 8 euro per 10 giorni, non ha intoppi di sorta. Qua niente ha intoppi di sorta, tutto preciso. L'intoppo semmai lo troviamo per entrare in grotta, mica per colpa loro, per carità, ma perchè ci saranno un miliardo di persone desiderose di vederla, che Francè avrà fatto propaganda urbi et orbi. Per come siamo fatti, far file per vedere una grotta turistica che si paga pure un botto (22 due euro senza sconti CAI o SSI, solo due euro di sconto se sei vecchio) non sarebbe da noi. Ma il Nozz non batte ciglio (perchè gli hanno fatto lo sconto di 2 euri) e io nemmeno, del resto sta grotta sta su una montagnona calcarea di tutto rispetto. Si salgono 20 minuti a piedi (un po' di meno se tagli per un tunnel scavato appositamente), poi prendi una funivia, altri 20 minuti a piedi (cardiopatici astenersi c'è scritto ) e ti ritrovi davanti a un bucone rotondo praticamente in parete dove c'è un assembramento che pare ti offrano una vacanza gratis alle Bahamas, invece di una grotta fredda ghiaccia da morire per escursione termica. Già il freddo si fa sentire, là dentro ci sono 0° e tocca coprirsi. Appena aprono lo sportellone poi, arriva una corrente che ti spettina e si vedono uscire di corsa dei dannati che strillano come ossessi. Mi copro con due pile, giacca a vento, guanti, cappello di lana, pantaloni lunghi, mi metto pure l'elettrica in testa e sono pronta ad aspettare pazientemente il mio turno mentre una pletora di turchi (penso) vicino a me si prepara con un golfettino sopra maglietta, sandali e pantaloni corti, donne col burqua e camicette di seta. Ci dividono in gente che parla tedesco e quelli che parlano inglese, la guida strilla in inglese qualcosa che non capisco, un po' perchè c'è troppa gente e un po' perchè di inglese so 4 acche. Capisco solo che c'è una carburo da portare a mano ogni 4 persone, e meno male che ho l'elettrica. Finalmente entriamo, si apre lo sportellone e c'immergiamo in un fiume impetuoso di aria gelida. I ragazzini turchi dietro di me strillano a più non posso mentre un turco, visto che ho la pila, mi chiede di fargli luce che deve fotografare col cellulare. La guida ci dice che non si può, ma nessuno gli dà retta, tutti fanno finta di non saper l'inglese. Pure io che ogni tanto filmo le colonne di ghiaccio, visto che la digitale foto non ne fa. Sarei nella norma, non fotografo, filmo, niente da eccepire. La visita prosegue sempre su scale di legno, fortunatamente non ghiacciate visto quanta gente le sta percorrendo. Ogni tanto la guida si ferma per strillare qualcosa di cui posso solo intuire la natura, tipo chi ha scoperto la grotta, visto che ci fa vedere l'urna e la lapide di sto tizio morto a 27 anni. La grotta è veramente immensa, ne percorriamo un kilometro guardando le varie morfologie delle colate di ghiaccio. I ragazzini turchi in sandali senza calzini strillano di freddo e offro loro dei guanti che ho in più mentre il Nozz tenta di scaldarli con la carburo lucetta da morto. La guida imperterrita si ferma più volte, accende delle miccette per illuminare il ghiaccio , strilla qualcosa che non capisco e chiede se ci sono domande, solo la turca chiede perchè non si possono far foto, da quel che ho intuito è per non fermare la fila. I ragazzini turchi dietro di me non gliela fanno a camminare tanto, si lagnano dal freddo e do loro anche i guanti che indosso, immagino che non ci penseranno minimamente a diventare speleologi. Ogni tanto si sente un gran vento, segno evidente che la grotta continua alla grande, e per fortuna ne vediamo solo un pezzetto, per fortuna dei turchi che mi fanno talmente pena che mi leverei anche la giacca a vento per coprirli. Il portellone d'ingresso si apre ed un vento impetuoso ci spinge fuori come una mano “tornatevene a valle, intrusi che non siete altro” dice la grotta di ghiaccio. Appena fuori i turchi rinascono, mi restituiscono i guanti e se ne vanno come se niente fosse. Ora non ci resta che cercare da dormire. Lo troviamo a Warfen da una vecchiotta che, con fare da ghestapo, ci fa mettere le ciabatte appena entriamo in una casa che puzza di stantio ma è accroccata tipo casetta di montagna, non ci sono televisione, wifi, bidè, ma tutte chincaglierie antiche. Molto pittoresca, piuttosto, dove sono i fili da stendere? Chiedo in inglese con quella che parla solo austriaco. Con un cipiglio disgustato mi porta sotto un portico dove ci sono sti fili e le mollette, ma sto ben attenta a dove attaccare i panni che vedo ragnatele dovunque. Andiamo a mangiare in un posto senza infamia e senza lode, il mio pc non ne vuol sapere del wifi pubblico e domani si torna in Italia, che quest'Austria precisa come paesetto di presepe, che non parla inglese e pare imbalsamata non mi entusiasma affatto.

va alla successiva

torna alla precedente

torna all'indice

va a Montagne