Bolla di caldo
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La bolla di caldo (Esplorazione rilievo ciauca della valliera e ciauca impudica)

Antefatto:
I meteorologi, come gran cassandre, vanno minacciando che sta arrivando la bolla di caldo, accendi la radio e …zac…subito una voce ti comunica che non hai scampo, stai in questa bolla di caldo e cuoci, embè, a noi checcefrega, annamo in grotta, anvedi…
L’epica impresa: Siamo: Nozzolone, Mg, Walter, Giannimecchia e Mariapiro; al Monte Redentore raggiungiamo Paolo, Federica, Patrizia e Federico che devono fare l’abisso Petrella.
Al monte, assieme ad una pipinara aurunca, ci sono pure Sanvincenzo da Itri e Gianluca, il primo in pieno assetto da ricercatore di grotte, il secondo di funghi, bacarozzi e vipere. Scambiamo Walter con un trapano e batteria, che la nostra meta sono due pozzi da esplorare, rilevare e fotografare a monte degli acini. Gianni e Maria vengono con noi per illuminarci geologicamente su cosa andiamo a trovà pè sti calcari, alti o bassi che siano. Paolo mi intima imperioso “fotografa bene tutto” ma le foto sono venute, al solito, uno schifo più totale, ma tant’è, eseguito gli ordini ho e poi il Nozzolone come compagno di foto meglio perderlo che trovarlo, si muove in continuazione peggio che se avesse il parkinson.
Al primo pozzo, chiamato ciauca impudica non per me, sia mai, ma per i puzzolenti phallus impudicus nei dintorni, mi calo speranzosa, oltre che un bel frescucello non mi regala altro che 5 metri al massimo, compresa l’infima prosecuzione di nessuna speranza, vahhh. Ma fotografo ogni millimetro, come da minaccia.
Passiamo al secondo, ciauca prima di valliera, questa si che merita.
Intanto sta messa bene, in bordo di dolina, con bella parete rocciosa, e poi scende una quindicina di metri dritti dritti che non serve manco un frazionamento.
Scendo e aspetto il Nozzolone che mi raggiunga per fare il rilievo e ste maledette foto.
Intanto, visto che a momenti mi prende anche il freddo, scavo la prosecuzione, che c’è sicura, nella frana che chiude il pozzo. A prova di ciò un vecchio secchio sfondato di Trima, che tutto ciò che andiamo a trovare è già stato visto da loro, marrani di marrano che non hanno accatastato nulla. Intanto il Nozzolone arriva subito,in calzoncini e ginocchiere, moda estate in grotta, a tarparmi le ali dicendo che non soffia nulla e lascia perdere che è tempo perso e semmai la continuazione è un buchetto tondo di 5 cm che non ci passa nemmeno un bacarozzo di Gianluca. Va boh, facciamo il rilievo e io qualche foto tra un punto ed un altro del rilievo, che Paolo vuole le foto e io gli faccio le foto. Usciti che siamo, andiamo verso il Monte Ruazzo che Maria e Gianni devono studiarsi ogni faglia faglietta della zona, ma mal ce ne incolse.
La bolla di caldo, appena scesi dal redentore, ci si è appiccicata addosso come una coperta rovente, ma noi impavidi siamo andati a vedere gli ingressi di varie grotte, tra cui la ciauchella, magari poterla riscendere ancora, ciauchella mia quanto sei bella!

Dovevamo andare anche alla ciauca degli spagnoli ma la bolla di caldo ci ha resi molli come cera, tutto un sudore che sono anche scivolata dal sentiero inciampando su sti rivoli di sudore, ahhhhhhh!!! ma guardando Gianni e Maria mi sono presto consolata, arrancano immersi nella bolla che non gliela fanno ad uscirne, il Nozzolone poi, che te lo dico a fa.. appena gli propongono di aspettare l’autunno per girare per geologie varie acconsente immediatamente, e facciamo un rapido dietrofront. La sega? ehhhh…a me no…
Alla prossima!Mg 10.7.2011
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