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BALCANI

Antefatto: Francè ci ha regalato una bella guida dei Balcani, come dire, è ora che c'andate, visto che girate come soldi falsi sempre negli stessi posti. Certo i Balcani non son gran che mediterranei, ci piove sempre e sono pieni di mine inesplose ed uranio impoverito, ma vista la condizione nel Nozzolone, uranio in più uranio meno, al limite saltiamo sopra una mina e bon, andiamo vah....

L'epica impresa: 8-6-2013 Lokve L'itinerario l'ha preparato il Nozzolone, per cui ha scelto i posti più inaccessibili, quelli dove non ci va anima viva, e chissà perchè? Mò ve lo spiego....Appena varcato il confine con l'Italia, dove finalmente splende un sole caldo, la Slovenia ci accoglie con una bella pioggerella. Ok, tanto mica andiamo in Slovenia, andiamo in Croazia, e lì piove a dirotto. Guardo con nostalgia Cres all'orizzonte ed il Nozzolone mi offre una splendida chance “seguiamo la costa? che conosciamo come le nostre tasche ma dove splende sempre il sole o c'immergiamo nei balcani croati, tutti verdi, umidi, freddi così mi ricreo?” la prima che hai detto, sarebbe la mia pronta risposta, ma replico “Balcani!” altrimenti la guida che ce l'ha regalata a fare Francè? Tutte ste mine inesplose da vedere,l'umidore, le brume nordiche, le piogge a non finire. La guida, a dire il vero, st'aspetto lo sorvola, descrive in lungo e largo paesi, paesetti, divertimenti, caffè, alberghi e ristoranti, mentre di un posto vattelapesca dice “c'è poco da vedere, non c'è niente di architettonico”....come dire, solo una cifra di natura selvaggia e basta...veramente è quel che andiamo cercando. Arrivati al bivio per Risnjak, natural park, propongo di dormire lì, con la vaga speranza di aver abbastanza tempo per farmi un bel giro a piedi, pioggia permettendo. A parte che di posti per dormire neanche l'ombra e per mangiare idem, prendiamo una straducola che indica “Risnjak” immaginando che sia quella del rifugio, ma la strada diventa presto un fiume di fango e quando vediamo una ruspa con le catene montate facciamo dietro front. Non è cosa. Ammiriamo un lago e tò, guarda caso dopo un po', lungo la strada per Djmnjce, lo rincontriamo. Lungo le rive si scorge un paesotto, Lokve, c'andiamo? DA! (tradotto Balcanese-Italiano: SI).Troviamo anche da dormire e l'indicazione di una grotta turistica “Lokvarka”. Andiamo subito a vederla ma è chiusa, veramente il cancello, con un sistema Nozzolesco, si apre. Propongo immediatamente di prendere le pile e visitarla. Il Nozzolone mi tarpa le ali “leggi , c'è scritto assolutamente proibitissimo, se ci scoprono ci mandano in Siberia a svernare!e poi c'è il pozzo da 50, quello non possiamo scenderlo”. A dirla tutta mi sarei contentata di vedere anche la parte turistica con la piletta ma si vede che il Nozzolone ha avuto un impulso civico, mi pare brutto fare l'indisciplinata. Allora lo mollo alla casa e me ne vado piedon piedoni a vedere il lago. Passando per il paese, onde ammirare l'architettura di eternit delle case. Fotografo tutti i fiori possibili ed immaginabili fuori e dentro i giardini, con grande contentezza degli abitanti perchè finalmente anima viva s'è degnata di apprezzare tanta beltà, ed arrivo al lago. Che vedo essere opera umana, un mega invaso che se si rompe spazza via tutto il paese e lo butta direttamente dentro il pozzo da 50. Bene, faccio le foto di rito e poi, visto che sto lago a dire il vero non m'ispira proprio niente, anzi, ho paura che c'abbiamo buttato dentro la discarica di Rieka, me ne torno di corsa dal Nozzolone che s'è fatta una certa e magari ha fame. Lo trovo intento a stendere i panni e fare la parte sua che a casa manco se l'ammazzi lo fa, chissà se è l'aria piena di uranio impoverito che fa st'effetto, penso, e gli propongo di andare a mangiare anche se non ho fame per niente, che senza zumba il metabolismo s'è fermato di botto. Andiamo in un posto chic vicino al lago, si spende pochissimo e si mangia molto bene, noi però ci siamo limitati a zuppe ed insalate e per finire le creps con la nutella che dobbiamo mantenere la linea. Non vogliamo morire d'indigestione, meglio le mine!..

9-6-2013 Plitvice Ben, oggi splende il sole, tiè, secondo me sti Balcani l'hanno fatto apposta, hanno letto il resoconto di ieri e si sono presi la rivincita. Meglio così. Dai, presto che è tardi, partiamo! Passiamo sotto la Velika Kapela, la strada si snoda tra fitti boschi e calcare da sogno per cui ci viene il torcicollo a furia di guardar doline. A Vrbosko un cartello indica kanyon Kamacnik e ci pare doveroso andarci, questo ci immerge direttamente nella Grande Cappella, vuoi mettere? Ovviamente..si! Un bellissimo sentiero, costellato di parecchi cartelli botanici, segue il corso di una gola. “Ahò, questo camminamento pare fatto apposta per me!!!” lo percorro a passo di formica che devo fotografare le endemicità balcaniche, a dire il vero, compagne identiche di quelle dei Lepini, Ausoni, Aurunci. Nel frattempo il Nozzolone è già arrivato in fondo e proclama “finito il sentiero! stiamo passando sotto l'autostrada e ora la gola si allarga”. Niente vero, la gola continua una cifra, ma penso ai suoi piedi e torno contenta di aver portato a casa un bel bottino botanico, in foto, s'intende, mica ho portato la paletta,ahimè!. Ora proseguiamo in direzione di Ogulin, con identica strada strepitosa tra doline e boschi. Ogulin è uno spettacolo di città, viva, vivace, con il castello dei Frangipane costruito sopra una grotta- traforo immensa, piena di diramazioni e questo e quest'altro, bravi voi, com'è che lo sapete? Mica per la guida che l'ha ignorata completamente, perchè questi qua hanno fatto un sacco di cartelli speleo didattici, anvedi sti Croati! Invece di andare in grotta mi compro le ciliege e impedisco al Nozzolone di mangiare “non ho fame per niente, se proprio proprio vuoi mangiare ti aspetto” “certo, ti sei scofonata un quintale di ciliege, va beh, magari mangeremo più in là”. Ossia mai più, visto che ora la strada passa per campi via via sempre più abbandonati. I pochi sparuti paesi sono dimessi, senza gostione con la bestia che gira e, peggio del peggio,senza bar. Non ci capacitiamo di tanta improvvisa povertà, “secondo me è colpa della guerra, magari qua c'erano i serbo-bosniaci e l'hanno cacciati, va a sapè....” . Arriviamo in un posto con sparse case di mattoni alla va te ciava senza alcun intonaco e cartelli con “appartmen” “zimmer”, “sobe”, che s'affittano questi? Come se uno venisse a passare la vacanza qua in sto squallidume che manco un bar, vuoi vedere che ci stiamo avvicinando a Plitivice e la gente che non trova posto là arriva fin qua? Questa è la probabile spiegazione perchè a Plitvice il Nozzolone, affamatissimo, si butta a capofitto in un raro ristorante self service sopra i laghi, glissando parcheggi a pagamento e cotillon. Fatto bene perchè con l'occasione lo mollo là e tento di raggiungere sti laghi a piedi, pensando di trovare prima o poi la sbarra “verboten, pagare il biglietto”. Niente biglietteria, raggiungo un grande lago e inizio a percorrere un altro sentiero botanico che lo costeggia. Mi tocca tornare prima che il Nozzolone si metta pensiero della prolungata assenza, tra l'altro mi perdo anche tra gli intrichi di stradine e boschi e mi viene una mezza ansia, ma alla fine una croata m'indirizza bene e bon. A sto punto cerchiamo da dormire per poi tornare da sola a rifare sto sentiero, con l'imperativo categorico di stare a casa assolutissimamente per le 19,30. Ok. Parcheggio la macchina stando ben attenda a ricordarmi dove l'ho messa e la strada per scendere al lago, sorpasso caravane di turisti e via, m'immetto nel sentiero a passo di carica. Come un fulmine arrivo alla fine del lago e sento il rumore di cascate. Meraviglia! Il lago si butta con spettacolari cascatelle in uno sottostante di un blu cobalto!! il sentiero continua anche in questo ma non posso andare oltre, faccio qualche foto e per non perdere tempo a mettere cavalletti mi faccio fotografare da un indiano con identica digitale, guarda caso che coincidenza. Ora basta foto, devo tornare per tempo e c'impiego la metà, stavolta trovo la macchina senza colpo ferire e via, spericolatamente Nuvolari, verso il Nozzolone che mi aspetta a braccia aperte, con tre quarti d'ora d'anticipo e la gioia di aver camminato nella natura incontaminata (si fa per dire, nel mio sentiero non c'era anima viva, ma qua a Plitvice c'è un mare di gente). Ora mi resta un dubbio: sono io che non ho trovato alcuna biglietteria né pagato alcun parcheggio, o si paga da qualche parte e non ho scoperto dove? Aggratissse mi sono fatta anche i Plitvice!
continua...
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