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Monti Ausoni

I monti Ausoni, il cui nome deriva dall'antica popolazione italica degli Ausones od Aurunci, sono situati nella parte meridionale del Lazio, immediatamente al di sopra della fascia costiera tirrenica, tra le provincie di Latina e Frosinone.
Il gruppo montuoso si estende dalla piana del fiume Amaseno che lo divide dai monti Lepini, alla linea Fondi - Lenola - Pico - Ceprano, che lo divide dai monti Aurunci; a nord est confina con la valle Latina, a sud ovest con il mar Tirreno (costiera Terracina - Sperlonga).

Dal punto di vista morfologico il territorio è costituito da rilievi montuosi distribuiti ad anfiteatro con direzioni preponderanti dei crinali Nord- NordOvest, Sud-SudEst. Le cime più alte sono rappresentate dai monti:Cima del Nibbio (mt.1152), Calvo (mt.1141), Calvilli (mt.1116), Caruso (mt.1102),delle Fate (mt.1010), Appiolo (mt.1000). Le valli sono di estensione limitata, situate quasi sempre lungo i corsi d'acqua: le più importanti si possono individuare nei Comuni di Vallecorsa, di Pastena e Castro dei Volsci lungo il fiume Sacco; Campodimele e Pico lungo il fosso S.Angelo; Amaseno lungo il fiume omonimo.

I corsi d'acqua sono quasi esclusivamente a carattere torrentizio e presentano profili con pendenze molto elevate ed alvei profondi, nel tratti iniziali, e tracciati a bassa pendenza con alluvionali trascinati, a valle.
Numerosi sono gli affioramenti di tipo sorgentizio, con portate di magra anche superiori ai 5 mc/sec. (verso Fondi e Terracina). Ricca di sorgenti è la conca di Amaseno, sia in basso, per sbarramento della falda da parte delle argille che colmano il fondovalle, nel quale si trovano varie emergenze di condotti carsici all'interno di piccoli affioramenti calcarei per la maggior parte coperti da sedimenti recenti, come la Grotta degli Ausi; sia in quota, con tipici canali carsici di grandi dimensioni, a regime idrico stagionale. Esistono inoltre numerose sorgenti di trabocco, causate dai sedimenti cenozoici accumulati nelle depressioni, meno carsificabili rispetto ai calcari, che isolano localmente gli acquiferi .

Geologicamente gli Ausoni, assieme ai Lepini ed agli Aurunci, costituiscono un'unica piattaforma carbonatica, la cosiddetta dorsale dei Volsci, che rappresenta l'estrema propaggine dell'Appennino laziale - abruzzese.

L'attuale assetto strutturale e morfologico della catena dei Volsci è costituito da una dorsale disposta in senso appenninico (parallela alla costa tirrenica), il cui limite nordorientale (Valle Latina) è caratterizzato dall'accavallamento dei carbonati mesozoici sui depositi terrigeni altomiocenici della Valle, mentre quello sudorientale è caratterizzato da faglie dirette che ribassano, verso il mar Tirreno, la struttura montuosa. Nelle sue linee principali la stratigrafia è rappresentata da due formazioni appartenenti l'una al Mesozoico, l'altra al Cenozoico.

La formazione mesozoica è costituita da calcari e calcari dolomitizzati con ridotti affioramenti delle potenti dolomie poste alla base della serie (giurassico - cretacico - paleocene inf.) e costituisce l'ossatura montuosa. Meno estesa è la formazione cenozoica, costituita da sedimenti di differente età e natura; detti terreni affiorano principalmente nelle vallate e lungo i contorni montuosi. Si tratta di calcari marnosi, marnoso - arenacei, talora intercalati a conglomerati e, nella parte altra, a sedimenti alluvionali che si estendono nelle zone di fondo valle, lungo i corsi d'acqua e su pendici di alcuni rilievi. Le formazioni vulcaniche presenti nel massiccio, sono da ascriversi al complesso vulcanico situato nella media valle latina, e sono rappresentate da intercalazioni tufitiche e materiali piroclastici frammisti a terre rosse argillose. Dal punto di vista tettonico le zone sud - occidentali sono interrotte da faglie dirette, mentre le zone nord - occidentali sono interrotte da faglie inverse lungo le quali si accavallano strutture calcaree sui sedimenti più recenti.
Ne risulta perciò un quadro tettonico dei rilievi alquanto tormentato, con grosse discontinuità e dislocazioni per faglia, che hanno determinato il formarsi di enormi blocchi monoclinalici orientati da Est e con direzione dei piani di faglia Nordovest - Sudest.

Sotto il profilo della cavità rilevate, nei monti Ausoni, figurano 168 grotte accatastate, tra le quali la Vettica (-360) come più profonda, ed il complesso Pastena - Risorgenza dell'Obbuco come più estesa.

ISTITUITO IL PARCO NATURALE DEI MONTI AUSONI

22-03-2006
Una nuova area protetta sorgerà nel basso Lazio:
il parco naturale regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi.
Il perimetro del parco, nelle aree provinciali di Latina e Frosinone, comprenderà i Comuni di Amaseno, Monte San Biagio, Castro dei Volsci, Sonnino, Pastena, Terracina, Vallecorsa, Lenola e Fondi.
E' stato istituito anche l'ente di gestione del parco e del monumento naturale del tempio di Giove Anxur.
Su proposta dell'assessore regionale all'Ambiente, Angelo Bonelli, la Giunta Regionale del Lazio ha approvato l'istituzione del parco regionale dei Monti Ausoni. "Il parco ha estensione di 12mila ettari -spiega Bonelli - e coinvolge i Comuni di Amaseno, Monte San Biagio, Castro dei Volsci, Pastena, Sonnino, Terracina, Valle Corsa, Lenola e Fondi. Il parco avrà alta valenza storico culturale, perchè nell'area si trova la Madonna della Rocca, l'antico villaggio di San Biagio e la Chiesa della Madonna dell'Auricola. Mentre il massiccio carbonatico e le numerose sorgenti di acque sotterranee che confluiscono nel sistema idrografico della zona pedemontana, conferiscono all'area un'altissima valenza ambientale.
Sempre nel parco sono presenti importanti habitat naturali e Siti di importanza comunitaria (Sic) come le sugherete, San Vito Valle Marina, i monti Ausoni meridionali, monte Leano, monte Sant'Angelo, monte Calvo e il lago di Fondi. L'area del parco - prosegue Bonelli -è ricompresa nella direttiva Ue habitat e al suo interno vi sono due monumenti naturali, vale a dire Campo Soriano e Acquaviva quercia del monaco. Con l'istituzione di questo parco regionale si scongiura il rischio di una lottizzazione di 30mila metri cubi che avrebbe potuto alterare l'equilibrio ambientale del Lago di Fondi".

BIBLIOGRAFIA:
Società Geologica Italiana, Guide Geologiche regionali, (1993).
XVI Comunità Montana Lenola (LT)
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