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A Pozzo Comune c’è l’acqua!!(Corso di Speleologia )

Antefatto: Oggi prima uscita di corso in grotta. Piove. Dove andiamo? “A Pozzo Comune”. Grotta adatta una cifra, guardo Paolo che ama l’acqua come i gatti “sicuro sicuro?” “eccerto!”. Bon, si va.
L’epica impresa:
Siamo in tanti, più persone che acqua. In disordine sparso: Saverio, Lavinia, Andrea, Allison, Simone, Paolo, Federica, Federico, Nozzolone, Mauro, Mario, Luca detto Lupo, Valentina e la sottoscritta. Come allievi abbiamo: Valerio, Barbara, Massimo, Angelica, Owen. Anche se fossero veloci come il Pota, qua tocca sempre aspettare, tanto vale prendere la palla al balzo e armare. Rapidi come saette io, il Nozz e Mauro prendiamo il materiale e c’incamminiamo sotto una freddissima acquerugiola tra un po’ di neve sparsa alla volta dell’ingresso. Visto che, guarda caso, sono arrivata prima, armo subito i primi pozzetti ma al 19 l’armo tocca a Mauro che è alto. Lui arma tanto egregiamente sul soffitto e un tirante bello tirato che non serve nemmeno il frazionamento. “E il frazionamento?” strilla il Nozz tra il frastuono dell’acqua scrosciante “non sentoooooooooooo!!!!!!” “allora lo metto io che gli allievi devono far pratica” propone il Nozz mentre mi accingo a filmare morfologie carsiche. Però il salto successivo tocca a me. “Alto” ha proposto Paolo che non vuole prendersi nemmeno una goccia d’acqua da quanto gli schifa. “Alto! Nozz però fammi sicura che non vorrei farmi il bagno”. Non servirebbe, visto che le zampe allenate da zumba fanno il loro mestiere e, spaccando quanto basta, c’arrivo pure bene. “Mizzica quant’acqua!” penso mentre scendo al salone sperando di non farmi una doccia. Arrivano pure Mauro e il Nozz “che si fa? Il meandro dev’essere pieno!”. Mauro è curioso e io voglio fotografarlo per cui c’avventuriamo, il Nozz saggiamente aspetta. Dopo lo scivolo fangoso vedo l’acqua uscire da un arrivo laterale che mai avevo notato, questa, ovviamente, si butta tutta sul passaggio stretto. Mauro lo passa e mi avverte che ci si bagna proprio tanto. Come non l’avesse detto, voglio proprio vedere quanto. Tanto. “Fammi la foto con l’acqua!!” propongo, mentre mi metto in posa sotto una bella cascata restando ferma quanto basta (tanto può la femminile vanità). Mentre Mauro esce dal passaggio lo filmo e poi mi casca sacchetta d’armo con digitale e tutto dentro l’acqua. Perché s’è rotto il passante. E mi sovviene che il Nozz mi ha più volte avvertito di non usare quello. Si ora me lo sono ricordato. Ben, altra bagnata per raccoglierlo e via al salone. Ora dovremmo risalire in fretta e furia, visto che sono bagnata, propongo, ma ecco arrivare i primi bradipi del corso. Andamento bradipesco è dire poco, per cui mi metto sotto il poncho con la candela aspettando con la mia proverbiale pazienza. Pari allo zero assoluto. Fortuna che una trance di lentoni sta ancora al primo pozzo così posso risalire in un zompo il salto e mettermi sotto il pozzo ad aspettare. Arriva Federica “che fai?” “filmo”. Eccome se filmo, arrivano tutti a razzo, visto che i corsisti son finiti e ciò mi permette di andare avanti e indietro per il meandro come un criceto a filmare il GGCR all’opera. Il pozzo è finalmente libero e mi trovo sopra senza sapere come, potenza del freddo. “Vai piano” strillo al Nozz, che mi segue a ruota, ma lo trovo sopra senza sapere come, potenza del Mao. Arriva anche Mauro, veloce senza sapere come e usciamo alle 13. “Urka, abbiamo fatto prima ad uscire che ad entrare!” e anche per oggi la pellaccia l’abbiamo portata a casa, sana, salva e bella bagnata!
Alla prossima! Mg 22.11.2015

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