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Acquara Pellegrini...che ciufega! (Scavi grotte a Monte Acquara Pellegrini)

Antefatto: Eccoci! dopo un sabato di allenamento, ci aspetta una domenica di sano e doveroso lavoro speleo. Ci dividiamo in due squadre, che poi diventeranno tre: Paolo, Federica, Simone, Andrea, Lavinia e Riccardo vanno a scavare alla sottosoglia; la sottoscritta, Nozzolone, Nozzolino, Mauro, Saverio, Daniele e famiglia, a scavare alle grotte di monte Acquara Pellegrini. Perché il GGCR ormai è un gruppone che levati, mezzo castelli romani e mezzo aurunco. Stiamo facendo da collettore a rivoli sparsi per formare un bel torrente sotterraneo impetuoso: il nostro gruppo (soprattutto il mioooooo!). Dopo questa smancerosa premessa, passiamo ai fatti concreti.

l'epica impresa:Noi dell’Acquara Pellegrini siamo attrezzati fino ai denti, abbiamo ben tre trapani ed altrettante attrezzature, a regà, no esagerare, che le grotte s’incazzano, ne lasciamo uno per fare due squadre, appunto. Una composta da Saverio e Mauro, affiatatissimi, che vanno a scavare il buco di Saverio, quello nella parte buia del mondo, per capirsi; tutti gli altri a scavare al sole, perché questo gruppo ha in se persone cagionevoli, io con lo strappo e una tosse cavernosa (che vuoi, mi sono adattata all’ambiente..), il Nozzolone notoriamente con sto piede nella fossa (anche lui adattato all’ambiente), il Nozzolino anche lui con la tosse, Daniele ha la famiglia, compresa di figlia di tre anni, che te lo dico a fà, pensavo non riuscisse ad arrivare al buco invece ce l’ha fatta, famiglia aurunca doc! Poche ciance, ci mettiamo allo scavo, sentendo vicendevolmente i suoni dell’altra squadra, bene bene, si procede compatti. Il nostro buco va avanti orizzontale, boh? Mò scende, vedrai che scende....macchè, allarga allarga che scende. Macchè. Ogni tanto il Nozzolino, che abbiamo portato per sfruttarlo per bene, mi fa baluginare il buco, dai, vieni a vedere! Io non vedo niente, per la verità, anche se mi fa sbattere la dentiera per terra, chissà lui che vede, con gli occhi da fisico atomico e mise atomica uguale, che pare di stare nel condotto nucleare del CERN altro che negli aurunci. Poi arriva Daniele che si porta la figlia per farle vedere come si scava, detto fatto, si butta deciso nel buco e la investe con tutta la terraglia, tanto per darle un degno imprinting. Per consolarla le metto in mano un sasso di calcare cristallino per mostrarle le meraviglie dell’universo ma lei, un po’ schifata, obietta che è sporco di fango. Il Nozzolino, visto che il buco è occupato, ne approfitta per battere tutta la montagna, così scavo un po’ pure io, ma poco, che ho sto strappo alla schiena e vorrei scendere con le mie gambe non a strasciconi con la barella del soccorso, chissà chi la porta poi. Dopo enne ore ecco arrivare Saverio e Mauro “allora?” “niente, il buco c’è, ma ci frana sopra e sotto, troppo pericoloso, siamo scesi due metri, ma è una frana tremenda, per soffiare soffia, e voi?” “il nostro va avanti orizzontale” infatti mi sono infilata e ho visto un pavimento di terraccia, una ragnatela e una specie di laminatoio senza speranza, c’è aria, quella si”. Il Nozzolino tenta, inutilmente, di sfondare il laminatoio, ci prova anche Mauro ma senza esito e a malincuore abbandoniamo i guanti. E’ pure ora di portare a valle le pellacce. Il Nozzolino però mi invita a vedere un pozzetto che ha trovato. “Sta là dietro” dice. Praticamente sta ad Esperia. Arriviamo a sto buco e zac, ci si fionda dentro, aprendosi la via con la mazzetta ma immediatamente strilla “crolla tuttoooooo!!!!!!! Dammi una mano!” Mi si ferma il cuore mentre immagino che lo devo salvare dall’orlo di un abisso di cento metri nel quale sta precipitando, invece ha solo un macigno che gli è crollato sulla schiena. “Meno male”, dico, mentre lo levo, “ma quale meno male”, risponde ”magari fosse!!!” Ecco fatto qua Nozzolone e Nozzolino mi vogliono far rimanere sola e raminga al mondo, stai a vedè. “Torniamo, vah, prima che l’effetto del cortisone passi a tuo padre e davvero dobbiamo chiamare il soccorso”, “ma sono io il soccorso!” “Ah già, oggi però t’ho soccorso io”. Appppppproposito di soccorso. Non è servito nemmeno alla squadra della sottosoglia, anche loro hanno portato a casa, degnamente, la pellaccia. Troppo forti! L’Acquara Pellegrini no, è una ciufega!
Alla prossima! Mg 3 marzo 2013
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