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Acquara Pellegrini e le sue grotte (Ricerca ed esplorazione)

Antefatto: Dopo il crollo di Fioranello nel GGCR vige un clima di profonda incertezza, “l’attività speleologica, per caso, sarà mica pericolosa?”. Per non saper né leggere né scrivere il presidente pusillanime impone a tutti un’assicurazione e, visto mai, una liberatoria nella quale c’è scritto che l’attività è assai pericolosa, la morte dell’individuo sta dietro l’angolo e lei (la sottoscritta presidentessa) non vuol pagare proprio niente.
Fatto sta che Paolo, per domenica, propone un’escursione di tutta tranquillità a valle Gaetano. Perché? Perché c’è la morsa del gelo, vuoi vedere che per cambiarsi ed andare in grotta c’è la subitanea morte dell’individuo causa assideramento?.

L'epica impresa:Così domenica siamo: Paolo, Federica, Lavinia, Elena, Enrico e un suo amico neogeologo specializzato in permafrost (che oggi ci sta bene), Saverio, Valter ed il suo cane, Francesco amico di Valter, la sottoscritta e il Nozzolone. Come il Nozzolone? Non aveva un piede nella fossa? Si uno, ma l’altro funziona bene, e quello nella fossa è stranamente guarito causa effetti collaterali di medicinale che provoca tutto compresa la temporanea messa in pristino dell’arto malandato. Può il Nozzolone mancare ad una semplice camminata a valle Gaetano che ci siamo stati duemiliardi di volte e abbiamo sceso e risceso tutte le bucacce e non c’è niente da scoprire? Giammai!
Fatto sta che arrivati in loco, davanti al cartello di divieto di transito per valle Gaetano, visto che il monte Acquara Pellegrini sta proprio sopra le nostre capocce e non pare granchè innevato, cambio di programma! Saliamo come forsennati su per il monte, tra rovi e fangaccia, incuranti di mancanza di sentiero, tutti contenti del cambiamento, appena trovato un sentiero lo schifiamo pure, sparpagliandoci a raggiera, oggi si cercano grotte e basta, tanto abbiamo il materiale.
Abbandoniamo il Nozzolone al suo destino ma l’infingardo, appena mi raggiunge (causa fotografismo forsennato), mi riempie lo zaino di tutte le sue cose. Mihhhhh!!!!!!!!! Così mi trovo, al solito, buon ultima con sto zaino che pesa un quintale, mizzica, che c’ha dentro la giacca a vento? I serci? Boh?
Intanto Elena, Enrico e l’amico, trovano una fessura e c’aspettano. Faccio finta di averla già vista le volte precedenti, visto che non m’ispira affatto, poi, più che altro per non sfigurare, che son pur sempre il presidente, cerco di calarmici dentro. Macchè. Non ci passano manco le ossa, ci prova Enrico e niente. Intanto il Nozzolone se ne va per conto suo e trova l’ingresso della fessura, sul versante nord pieno di neve, che per arrivarci ti ci scapicolli dentro, ma con un ingresso stupefacente pieno di candelotti di ghiaccio. Tò, finalmente soggetti fotografabili, penso, mentre Enrico entra dentro una strettoia e fa la quadratura del cerchio. Ossia, scopre che la fessura sbuca qua.
Dovrei fare il rilievo, penso, visto che guarda caso ho il materiale ma, primo, non mi va che fa freddo, secondo, la grotta in quanto tale non è degna di tale nome essendo fessura che conduce in antro e tutto qua (questa è la descrizione, per i posteri..) e terzo, mi telefona Paolo dicendo di aver trovato un buco che soffia in cresta, sbrigatevi a venì.
Raggiungiamo Paolo tutti contenti (..di non dover fare il rilievo nell’antro dei candelotti gelidi) e vediamo questo bel buco caldo in fase di scavo.
Siamo tutti entusiasti, solo Valter sta in pensiero per il suo cane che, appena vista la neve, ha detto “tiè” ed è sceso a valle come l’altra volta.
Non è un cane cuor di leone, infatti, ce l’ha da cane.
Intanto Saverio strilla di aver trovato un altro buco soffiante ed abbiamo l’imbarazzo della scelta. Quale scavare?.La finale non la so. Perché il Nozzolone, che doveva fare una leggera camminata (da prescrizione medica) si è trovato senza colpo ferire in cima a monte Acquara Pellegrini e gli pare di aver fatto un azzardo. Come dire che mi tocca scendere con lui nella buona e nella cattiva sorte. Allora mi riempio lo zaino di tutte le piante ed erbe estratte dallo scavo, per salvarle da morte certa e farle morire per bene nel giardino di casa mia (di caldo immagino..). Paolo ci suggerisce di scendere per valle Gaetano, si vede che sta valle Gaetano a lui lo ispira parecchio.
Però, giunti sopra certe pareti impervie, ci pare assai pericoloso scalarle per arrivare a sta valle per cui dirottiamo per altre, altrettanto impervie, a dire il vero, ma aggirabili. Per la cronaca, il Nozzolone ci si è fiondato dentro sperando di trovare buchi, si vede che, tutto sommato, tanto male poi non sta.
A valle (non Gaetano) troviamo il cane di Valter che ci fa una festa della madonna, come dire “almeno voi avete riportato la pellaccia giù” per cui gli dobbiamo regalare la nostra pizza, un boccone a lui e uno al Nozzolone.
Telefoniamo al padrone per riferirgli che la bestia fedele lo sta aspettando e lui, per tutta risposta, ci racconta che hanno trovato ancora altri tre buchi soffianti.
Alè!!! Anche il versante aurunco esperiano ci sta regalando grotte, dajè Nozzolò, vedi di guarire presto che abbiamo da lavorareeeeeeeeeeeeeeeeee…………….
Alla prossima! Mg 10 febbraio 2013
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