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Abisso di Lamar

Sarebbe l’ultimo giorno dell’anno, di fare feste senza costrutto ce ne frega assai, meglio farsi un abisso, nella fattispecie, l’Abisso di Lamar, dal bel pozzo Trieste, 10-20 m di diametro per 145 m di profondità. L’ideale per portarci Sissi e, soprattutto, Dori! Sissi ne è entusiasta, Dori manco per niente. Avoja a spiegarle che la speleologia è quanto di più formativo esista perché ti insegna a cavartela in ogni situazione e affrontare la vita con cipiglio ed entusiasmo, macchè lei si annoia e bon. Ma passiamo ai fatti, partenza tardi quando ogni briciolo di pazienza si è esaurita e tento di rilassarmi con la soporifera lettura di libri di fisica. Riusciamo, finalmente, a convincere Dori che è il caso che si metta il sottotuta, per non doversi poi cambiare al freddo gelo dell’inverno trentino, certo per lei il bon ton è tutto e, per non sfigurare, si mette i pantaloni sopra. A metà strada scopro di aver lasciato il casco nella macchina parcheggiata a Trento, bon, torniamo indietro a riprenderlo e, già che ci siamo, facciamo la spesa per il cenone, hai visto mai che facciamo tardi (ma vah?). Le ragazze per strada si mangiano quasi tutto il pane per la sera per cui, prima di entrare in grotta, sosta al ristoro dei tre faggi laddove ci portano da mangiare a ore straore, mettendo a dura prova la mia pazienza già fortemente intaccata dal ritardo mattutino. Per prepararsi, lasciamo perdere, ammiro Franci che ne ha una riserva inesauribile. Hanno fregato la corda lasciata per arrivare all’ingresso, poco male, Franci arma con la sua e, infine, alle 4 del pomeriggio entriamo. Qua dentro fa un bel calduccio e le ragazze si ritemprano dei diavoloti alle mani, ancorchè siano ben fornite di guanti di ogni tipo. La grotta è semplicemente fantastica, seguo Sissi che scorazza per il meandro come a casa sua, e mi fa strada tra i saltini a latte di monte mentre il super paziente Franci insegna a Dori l’abc del discensore. Arrivate al Pozzo Trieste, armato in entrambi i lati, ci prendiamo i rispettivi frazionamenti e….aspettiamo. A dire il vero nemmeno troppo. Scendo il mio lato di Pozzo Trieste mentre Sissi si impratichisce con i frazionamenti nell’altro lato. Il pozzo è di una bellezza da togliere il fiato, armato benissimo, almeno nel mio lato, e arrivo fino a metà aspettando Sissi dall’altra parte. Lei pure scende ma è troppo lontana per seguirla bene nei restanti frazionamenti, per cui decidiamo di risalire. Nessuna fatica. Franci invita me e Sergio a farlo tutto mentre loro escono, ma Sergio fa solo la metà che ho fatto io e nel mio caso sono ampiamente soddisfatta. E poi non ci va di lasciare Franci da solo con la lagnosa Dori “ti è piaciuta la grotta? “NI”. Per non dire no. Però alle 6 siamo fuori. Propositi per il 2020? Rifare tutto Pozzo Trieste a fianco di Sissi!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alla prossima!! Mg 31.12.2019

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